lunedì 18 luglio 2022

Libro 10: William & Davy

Un urlo acuto bloccò Brianna a metà frase. Subito, staccò il bambino dal suo corpo e lo spinse tra le braccia di William.
«Ecco,» disse, e sparì in un fruscio di gonne. Sentì i suoi passi, tonfi irregolari che suggerivano che stava facendo le scale della veranda due o tre alla volta, e poi la sua voce lontana all’interno della casa, che si alzava in comando. Guardò in basso al fagotto caldo, e con attenzione lo risistemò in modo che il bambino si appoggiasse — faccia in su — nella curva del suo gomito.
Il bambino stava schioccando le labbra da lattante in maniera pensierosa, come curioso dell’improvviso cambiamento della sua situazione, ma non sembrò avere obiezioni.
«Ciao,» disse, esitante. Gli occhi rotondi del bambino si strinsero improvvisamente. Il corpicino si irrigidì e un odore intenso di pipì fresca fece sì che William mettesse in fretta il bambino a debita distanza, poi si accovacciò e stese David sull'erba prima che accadesse qualsiasi altra cosa. Qualcos’altro successe improvvisamente, e il bambino divenne rosso e cominciò a urlare.
«Sul serio?» disse William. «Andiamo, ci conosciamo appena.» uno sguardo veloce gli rivelò l’assenza completa di Brianna o di qualsiasi altra donna che potesse essere d’aiuto, e le urla attutite all’interno suggerivano che probabilmente nessuna sarebbe apparsa presto. Si strofinò un dito sotto il naso, poi alzò le spalle e cominciò a rimuovere con cautela il pannolino del bambino, che era bagnato e pieno di una sostanza color senape dall’odore dolciastro, in quantità sufficiente da fuoriuscire lungo le gambe del bambino.
La coperta era bagnata a chiazze, ma non sudicia e la usò per pulire le piccole parti intime e le gambe. La camicia aveva sofferto un po' nell'eruzione, e riuscì ad arrotolarla e a passarla con un po' di attenzione sulla testa del bambino senza sporcare troppo nessuno dei due. David aveva smesso di urlare a questo punto e scalciò le piccole gambe storte con entusiasmo.
«Va meglio, sì?» chiese William, sorridendogli. «Sì, lo penso anche io. Cosa diavolo ti metto però?»
Davy —sì, sua sorella chiamava così il bambino— era molto più piccolo di quanto era stato Trevor quando William lo aveva incontrato la prima volta, ma la sensazione di qualcosa allo stesso tempo molto fragile e incredibilmente solido — molto maschio — riportò immediatamente alla mente ricordi del figlio di Amaranthus — e di Amaranthus.
William buttò fuori il fiato e lo riprese di nuovo, lentamente, provando ad allentare il nodo improvviso alla bocca dello stomaco.
«Dove sei?» disse a bassa voce all’aria di montagna. «E che stai facendo?»
Cosa hai fatto_? Questo pensiero arrivò a ridosso del primo, e scosse la testa violentemente nella speranza di scacciarlo. Premendo le labbra insieme, tirò fuori dalla tasca un fazzoletto enorme — e leggermente usato —e lo scrollò.
«Meglio di niente», disse a Davy. «Dobbiamo mantenere le apparenze, non è così?»

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