domenica 20 ottobre 2019

Bees: Buon compleanno Claire

In onore di Claire Elizabeth Beauchamp Randall Fraser Randall Fraser Grey Fraser.
Ascoltavo con mezzo orecchio le carinerie di Mandy a Esmeralda mescolate alle accuse contro suo fratello e Germain, ma la maggior parte della mia attenzione era concentrata su cosa stava succedendo nella radura di sotto.
Potevo sentire la voce di Jem, alta e polemica, e quella di Roger, ferma e molto più bassa, ma non riuscivo a cogliere nessuna parola. Roger stava parlando, comunque, e non sentivo nessun soffocamento o tosse… che era una buona cosa.
Il ricordo di lui che urlava ai bambini era ancora migliore. Lo aveva fatto prima – era una necessità, essendo i bambini e grandi spazi aperti quello che erano – ma non lo avevo mai sentito farlo senza che la sua voce si rompesse, con un conseguente colpo di tosse e la gola che si schiariva. MacEwan aveva detto che era un piccolo miglioramento, e che ci sarebbe voluto tempo per guarire.
Avevo davvero fatto qualcosa per essere d’aiuto?
Guardai con occhio critico il palmo della mia mano, ma sembrava come al solito; il taglio da carta quasi guarito sul medio, macchie per aver raccolto more, e una vescica rotta sul mio pollice, per aver agguantato senza uno straccio una pentola piena di pancetta che aveva preso fuoco sul focolare. Sicuramente nessun segno di luce blu.
“Cosa è, Nonnina?” Amanda si protese sulla tavola per guardare la mia mano all’insù.
“Cos’è cosa?” Questa macchia scura? Penso sia inchiostro; stavo scrivendo il mio libro dei casi ieri sera. L’eruzione cutanea di Kirsty Wilson.” All’inizio avevo pensato che l’eruzione fosse sommaco velenoso, ma si stava attaccando in maniera piuttosto preoccupante… nessuna febbre comunque… forse era orticaria? O una specie di psoriasi atipica?
“No, quetta.” Mandy conficcò un dito umido e paffuto alla base della mia mano. “Quetta lettera!” Girò la testa a metà per guardare più da vicino, riccioli neri che mi solleticavano il braccio. “Lettera J!” annunciò trionfante. “J sta per Jemmy! Io odio Jemmy” aggiunse, accigliandosi.
“Er…” Dissi, completamente disorientata. Era la lettera “J”. La cicatrice si era sbiadita in una piccola linea bianca, ma era ancora chiara se la luce la colpiva dritta. La ferita che mi aveva fatto Jamie quando lo avevo lasciato a Culloden. Lasciato a morire, scaraventandomi tra le pietre per salvare il suo bambino non nato e sconosciuto. Il nostro bambino. Se non lo avessi fatto?
Guardai Mandy, con gli occhi blu e riccioli neri e perfetta come una piccola mela primaverile. Sentivo Jem fuori, che ora ridacchiava con suo padre. Ci era costato venti anni di separazione – anni di crepacuore, sofferenza e pericolo. Ma ne era valsa la pena.
“Sta per il nome di Nonno. J sta per Jamie”, dissi ad Amanda che annuì come se questo avesse perfettamente senso, stringendosi una molliccia Esmeralda al petto. Toccai la sua guancia splendente e per un attimo immaginai che le mie dita potessero tingersi di blu.
“Mandy,” dissi, d’impulso. “Di che colore sono i miei capelli?”
“… Quando i tuoi capelli saranno bianchi, entrerai in possesso del tuo pieno potere…” Una vecchia donna saggia Tuscarora, di nome Nayawenne mi aveva detto questo, anni fa – insieme a molte altre cose inquietanti.
Mandy mi guardò con attenzione per un momento, poi disse distintamente “Striati”.
“Cosa? Dove hai imparato quella parola, per l’amor del cielo?”
“Zio Joe. Dice che questo è il colore di Badger.”
“Chi è Badger?”
“Il cagnolino di Zietta Gail.”

2 comments:

Unknown ha detto...

Se questo è solo un estratto non oso pensare come sarà tutto il libro, non vedo l'ora che esca per leggerlo tutto di un fiato,ne parlo talmente tanto che ora mai i miei famigliari mi chiedono notizie di jamie e clare !!

Unknown ha detto...

mi chiedo se e quando uscirà questo agognato libro. Avrò l'opportunità di leggerlo o morirò nell'attesa ?