domenica 29 settembre 2019

Bees: Virtù

Sentii Jamie, accanto a me, avvicinarsi come se avesse preso una decisione, e raccontò a tutti di Sylvia Hardman una donna quacchera che aveva incontrato per caso nella sua casa vicino a Philadelphia, e che si era presa cura di lui per diversi giorni, dal momento che la sua schiena aveva deciso di immobilizzarlo.
“Oltre che dalla sua grande gentilezza” disse, “sono stato accolto dalle sue tre figliolette. Erano gentili come la loro madre – ma erano i loro nomi che mi sono piaciuti di più. Si chiamavano Patience, Prudence e Chastity. Perciò vorrei chiederti Rachel – gli Amici chiamano spesso i loro figli come le virtù?”
“Lo fanno,” disse e sorridendo a Jemmy, che aveva cominciato a contorcersi un po’, aggiunse, “Jeremiah – se non ti fossi chiamato Jeremiah, che nome avresti scelto? Se ti fossi chiamato come una virtù, voglio dire.”
“Cosa è una virtù?” chiese Mandy, guardando in modo torvo suo fratello come se si aspettasse che ne facesse spuntare una da un momento all’altro.
“Una cosa buona,” le disse Germain. “Come…” guardò dubbioso Rachel in cerca di conferma, “… Pace? O forse Gentilezza?”
“Esattamente,” disse, annuendo solennemente. “Che nome sceglieresti, Germain, mentre Jemmy ci pensa? Pietà?”
“No!” disse, inorridito e in mezzo alle risate generali, le persone avevano cominciato a proporre nomi di virtù, sia per sé stessi che per i vari membri della famiglia, con conseguenti scoppi di risate o – una volta o due – con accese discussioni sull’adeguatezza del suggerimento.
“Hai cominciato tu, Pà,” disse Brianna, divertita. “Ma ho notato che non hai scelto un nome virtuoso.”
“Lui ha già i nomi di tre re scozzesi,” protestò Roger. “Si monterà la testa se gli darai altri nomi con cui giocare.”
“Neanche tu ne hai scelto uno, vero Mamma?” Potevo vedere le rotelle girare nella mente di Brianna, e mi mossi per prevenirla.
“Er… che ne dici di Delicatezza?” Dissi facendo scoppiare a ridere molti dei presenti.
“Spietatezza è una virtù?” chiese Jamie, facendo un gran sorriso verso di me.
“Probabilmente no,” dissi, piuttosto brusca. “Comunque penso che dipenda dalle circostanze.”
“Vero,” disse, e prendendo la mia mano, la baciò. “'Determinazione,'” allora – o forse 'Risoluzione?'”
“Be’, Risoluzione Fraser suona bene,” dissi. “Ne ho anche uno per te.”
“Oh, aye?”
“Perserveranza.”
Non smise di sorridere, ma nei suoi occhi arrivò un certo sguardo di mestizia.
“Aye,” disse. “Andrà bene.”

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