venerdì 29 luglio 2022

Outlander vince il campionato Sci-Fi e Fantasy di RadioTimes

Dopo migliaia di voti espressi in quattro round molto combattuti, è stato rivelato il vincitore del Campionato televisivo.
Dopo migliaia di voti e dozzine di battaglie testa a testa il torneo per il Campione Sci-Fi e Fantasy di RadioTimes è arrivato finalmente alla fine, con l’amato dramma fantasy Outlander nominato vincitore dopo la finale del 28 luglio.
Lo scontro tra Outlander e l’altro finalista Doctor Who è stato un testa a testa particolarmente combattuto, con entrambi gli show che prendevano il comando in diversi punti della votazione.
Poi, alla fine della difficile votazione i fan di Outlander sono riusciti ad andare in vantaggio e a portare Claire, Jamie e il resto del clan Fraser alla vittoria con il 56% dei voti contro il 44% di Doctor Who (vi avevamo detto che erano vicini).
Forse questo risultato non dovrebbe sorprendere. Outlander ha spesso vinto nei vari tornei di RadioTimes.com in precedenza, e anche a pochi anni di distanza è chiaro che i fan non hanno perso la loro passione e dedizione. O il potere di voto, a essere precisi.
Questa volta è riuscito a superare altri show di fantascienza e fantasy tra cui Stranger Things, Obi-Wan Kenobi, Loki, The Umbrella Academy e A Discovery of Witches per raggiungere le fasi finali, dove ha affrontato il cult Sci-Fi di Sky The Lazarus Project prima di affrontare Doctor Who in finale.
Lì, Outlander ha affrontato la sua competizione più dura di sempre, ma neanche un esercito di Whovians votanti è bastato a impedirgli avere una vittoria facile nelle ultime ore.
Può qualsiasi show agguantare l'inattaccabile Outlander quando si tratta di un torneo per campione televisivo? Per quest'anno, almeno, sembra di no. Congratulazioni al team dietro lo show e a tutti i fan: avete davvero mostrato la vostra dedizione ed entusiasmo durante tutto il concorso.
(X)

lunedì 18 luglio 2022

Libro 10: William & Davy

Un urlo acuto bloccò Brianna a metà frase. Subito, staccò il bambino dal suo corpo e lo spinse tra le braccia di William.
«Ecco,» disse, e sparì in un fruscio di gonne. Sentì i suoi passi, tonfi irregolari che suggerivano che stava facendo le scale della veranda due o tre alla volta, e poi la sua voce lontana all’interno della casa, che si alzava in comando. Guardò in basso al fagotto caldo, e con attenzione lo risistemò in modo che il bambino si appoggiasse — faccia in su — nella curva del suo gomito.
Il bambino stava schioccando le labbra da lattante in maniera pensierosa, come curioso dell’improvviso cambiamento della sua situazione, ma non sembrò avere obiezioni.
«Ciao,» disse, esitante. Gli occhi rotondi del bambino si strinsero improvvisamente. Il corpicino si irrigidì e un odore intenso di pipì fresca fece sì che William mettesse in fretta il bambino a debita distanza, poi si accovacciò e stese David sull'erba prima che accadesse qualsiasi altra cosa. Qualcos’altro successe improvvisamente, e il bambino divenne rosso e cominciò a urlare.
«Sul serio?» disse William. «Andiamo, ci conosciamo appena.» uno sguardo veloce gli rivelò l’assenza completa di Brianna o di qualsiasi altra donna che potesse essere d’aiuto, e le urla attutite all’interno suggerivano che probabilmente nessuna sarebbe apparsa presto. Si strofinò un dito sotto il naso, poi alzò le spalle e cominciò a rimuovere con cautela il pannolino del bambino, che era bagnato e pieno di una sostanza color senape dall’odore dolciastro, in quantità sufficiente da fuoriuscire lungo le gambe del bambino.
La coperta era bagnata a chiazze, ma non sudicia e la usò per pulire le piccole parti intime e le gambe. La camicia aveva sofferto un po' nell'eruzione, e riuscì ad arrotolarla e a passarla con un po' di attenzione sulla testa del bambino senza sporcare troppo nessuno dei due. David aveva smesso di urlare a questo punto e scalciò le piccole gambe storte con entusiasmo.
«Va meglio, sì?» chiese William, sorridendogli. «Sì, lo penso anche io. Cosa diavolo ti metto però?»
Davy —sì, sua sorella chiamava così il bambino— era molto più piccolo di quanto era stato Trevor quando William lo aveva incontrato la prima volta, ma la sensazione di qualcosa allo stesso tempo molto fragile e incredibilmente solido — molto maschio — riportò immediatamente alla mente ricordi del figlio di Amaranthus — e di Amaranthus.
William buttò fuori il fiato e lo riprese di nuovo, lentamente, provando ad allentare il nodo improvviso alla bocca dello stomaco.
«Dove sei?» disse a bassa voce all’aria di montagna. «E che stai facendo?»
Cosa hai fatto_? Questo pensiero arrivò a ridosso del primo, e scosse la testa violentemente nella speranza di scacciarlo. Premendo le labbra insieme, tirò fuori dalla tasca un fazzoletto enorme — e leggermente usato —e lo scrollò.
«Meglio di niente», disse a Davy. «Dobbiamo mantenere le apparenze, non è così?»