sabato 13 marzo 2021

Bees: Memorie floreali

John Grey si fermò sulla parte alta di Bay Street, guardando le nubi temporalesche che si avvicinavano al fiume nella sua direzione, cariche di pioggia scura e tremolanti per i fulmini. Non era un uomo religioso, ma qualsiasi uomo a cui hanno sparato su un campo di battaglia – per non parlare di chi era stato fatto saltare in aria da un esplosione di cannone – parla in modo quantomeno informale con Dio.
«Abbi cura di Willie, per favore,» disse, gli occhi ancora fissi sul cielo turbolento. Sentiva vagamente di dover fare qualche gesto cerimoniale, come farsi la croce, ma non sapeva bene come procedere, anche se aveva visto Jamie Fraser farlo abbastanza spesso. Trovò il pensiero di Jamie rassicurante; lo scozzese probabilmente pregava per Willie tutti i giorni, con tutta la panoplia delle osservanze romane – anche se Jamie non sapeva che preghiere più urgenti del solito potevano essere giustificate.
Le prime gocce di pioggia colpirono le pietre della strada, formando chiazze grandi come il suo pollice. Si tirò giù il cappello contro il vento e andò a cercare un riparo.
Il rifugio più vicino era la casa di Hal a [Jones?] Street, dove trovò suo fratello nel salotto, in piedi davanti alla finestra in camicia, braghe e una e vestaglia di seta nera con un grande drago cinese rosso e giallo ricamato sul retro, entrambi apparentemente persi nella contemplazione delle gocce di pioggia che scivolano – be’, ormai precipitano a cascata - sui vetri della finestra.
«Cos’è la digitale?» Domandò Hal, voltando le spalle alla finestra.
«Un fiore, credo,» John fece cadere gocce d’acqua dal cappello e lo appese al pomello della porta. «Simili alle campanule, forse?»
«Campanule?» Gli occhi di Hal si strinsero, pensando evidentemente che John si stesse prendendo gioco di lui. John alzò entrambe le mani, i palmi in alto concilianti.
«Sì. Sicuramente conosci i tipi di nomi che si inventano i giardinieri. Non fu Minnie a parlare a raffica di respiro di bambini e linaria l’ultima volta che sono venuto a cena? Sono sicuro che abbia accennato alle campanule a un certo punto.»
Hal ci pensò un istante poi annuì, la sua faccia che si schiariva un poco. Sua moglie Minnie era una giardiniera costante, con una grande serra, un giardino per i fiori con una vasca per i pesci e un orto per la tavola a sua disposizione.
«Be’, sì,» ammise, con la traccia di un sorriso. «Ti ho mai raccontato l’ho incontrata nella serra del Principe – o piuttosto della Principessa – a Kew? Un luogo straordinario; ogni cosa dai meli cotogni alle orribili specie carnose di orchidee che puzzavano di carne in putrefazione.»
«L’hai incontrata davanti a un orchidea che puzzava di carne putrefatta? Nessuna meraviglia che si sia immediatamente arresa al tuo innato romanticismo.»
«In effetti, era un crisantemo,» disse Hal distrattamente, ignorando la frecciatina. «Ebbi un momento di affanno e collassai sul terreno ai suoi piedi. Pensò che stessi per morire, ma non fu così.» John vide il ricordo attraversare il viso di suo fratello, affascinato. Apparentemente, non era del tutto piacevole, nonostante la presenza di Minnie. Forse aveva pensato che sarebbe morto.

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