giovedì 16 gennaio 2025

Libro 10: Hai visto Ian?

[Avviso spoiler – be’, francamente, qualsiasi estratto che leggete da questo libro conterrà spoiler, ma ci sono sempre alcune persone che non se ne rendono conto e diventano scontente (non è una parola precisa? <g>) - comunque, alla fine di QUANDO ACCADRÀ DILLO ALLE API, William arriva improvvisamente a Fraser's Ridge, e dice a Jamie,  "Sir, ho bisogno del vostro aiuto." Sicuramente….]

Jamie arrivò fino a Wounded Lady, dove chiamò il cane e si sedette sulla grossa pietra, più bruscamente di quanto avesse voluto.
«A Màthair Dhè» Rimase seduto immobile e respirò per un po', il ginocchio che pulsava a tempo con il battito del cuore. Era fuggito di casa prima che Claire scoprisse che se ne andava in giro libero da stecche o bende… e senza un bastone, per giunta. Avrebbe dovuto portare un bastone, e desiderava averlo fatto, ma si sentiva volitivo e impaziente a causa l'infermità.
«Aye, be’, ammetto che non è così brutto come essere crocifisso», disse scusandosi, rivolgendosi alla Madre di Dio che aveva appena invocato. «E poi, per la maggior parte sarà a cavallo, andrà tutto bene» mormorò tra sé in modo poco convincente e, afferrando il tronco bianco come la carta del grosso pioppo tremulo, si alzò in piedi, fischiò al cane, strinse i denti e si avviò su per la montagna, chiedendosi perché diavolo non avesse dato al Giovane Ian un terreno più vicino alla Casa Principale.
Occupato dal dolore al ginocchio, non si era preoccupato del ragazzo, e fu sorpreso di arrivare al capanno e trovare Rachel sola. Lei si era preoccupata del Giovane Ian, e da un po' di tempo; questo era chiaro dal suo sguardo ansioso, che si fece più intenso quando vide Jamie e Skennen.
«Giù, cane», disse al cucciolo, che non le prestò attenzione. «Hai incontrato Ian sul sentiero?» chiese.
Jamie scosse la testa, leggermente inquieto.
«Non ho visto nemmeno l’ombra, da nessuna parte tra la Casa Nuova e qui, ragazza. E nemmeno i ragazzi», aggiunse, anticipando la sua prossima domanda. «Sàmhchair, un cù» aggiunse a Skennen, che valutò se prestare attenzione a quell'ordine per mezzo secondo, e poi sprofondò docilmente, sdraiandosi ai piedi di Rachel.
«Perché non lo fa quando glielo dico io?» chiese a Jamie. «Gli parlo in quello che sono sicuro sia gaelico, e lui si limita a ridere di me». Skennen allargò il suo sorriso da cagnolino, con la lingua che penzolava fuori come se apprezzasse lo scherzo.
«Non crede che tu dica sul serio» disse Jamie, lanciando al cane uno sguardo deciso. «E sa che io sì. Non è vero, a cù? Diede al cane un colpetto con la punta del piede nelle costole, al che Skennen rotolò sulla schiena, abbaiò e scalpitò in aria, scodinzolando follemente.
Rachel si schiarì la gola.
«Vuoi un po' di latticello, Jamie? O forse dei sottaceti all'aglio?"
Cominciava ad avere fame per via della salita, ma rifiutò la gentile offerta in favore di una tazza di acqua fredda, e allo stesso modo declinò l'offerta di Rachel della sua sedia a dondolo, abbassandosi con cautela sul bordo del portico.
«Siediti, ragazza», disse, notando il cestino di giunco. «Finirò di pulire i piselli al posto tuo.»
Lei rise, si sedette e spinse la ciotola gialla verso di lui con il piede nudo.
«Come si dice  'tale padre, tale figlio' in gaelico?»
«Di solito non si dice, ma potresti dire: coltach ri dà phòna ann am pod. ‘Come due piselli in un baccello’. Hai visto William, allora?» Non alzò lo sguardo verso di lei, ma premette la giuntura del baccello con l'unghia del pollice e tirò fuori i piselli con un colpetto esperto.
«Sì. Mi ha raccontato qualcosa della sua situazione - e quella di… John Grey…» Lui colse la momentanea esitazione nella sua voce e la guardò con uno sguardo acuto. Lei sollevò un sopracciglio scuro. «Suppongo che tu sia venuto a dirmi di più?»
Jamie le raccontò. Tutto, dopo un attimo di esitazione. Rachel era già a conoscenza della paternità di William, e poiché anche il resto del Ridge sarebbe stato presto informato, non c'era nulla da nascondere. Per quanto riguardava la forma delle circostanze personali di Lord John Grey…
«Sai che sua signoria è...» cominciò esitante.
«Ciò che si chiama comunemente sodomita?» lo interruppe. Aveva tirato fuori uno sgabello e vi si era seduta, accanto a lui. «Sì, o almeno così supponevo. Denny mi ha detto che pensava che fosse così».
«E come farebbe tuo fratello a capire una cosa del genere?» Chiese Jamie, sorpreso. Certo, Denzell Hunter era un medico, ma…
Rachel sollevò una spalla.
«Quando vivevamo a Filadelfia, Denny aveva un… è abbastanza sbagliato chiamarla amicizia, perché era… be’, non lo era». Lei gli sorrise. «Aveva un conoscente, però, che aveva l'abitudine di visitare una Molly house* nelle vicinanze; Immagino che tu sappia che cos'è? Certo che lo sai. Ebbene, in una di queste occasioni, l'uomo fu coinvolto in una rissa e fu gravemente ferito - era ubriaco, e perse l'equilibrio mentre tentava di colpire un altro uomo, e cadde faccia in giù contro una mensola di marmo del camino, rompendosi il naso, tre dita del piede - aveva tentato di prendere a calci il suo avversario, ma aveva mancato e preso a calci un tavolo di quercia piuttosto solido, infortunio che lo aveva spinto verso la mensola del camino-  e il braccio sinistro, che era rotto e anche piuttosto bruciacchiato e pieno di vesciche, perché c’era il fuoco acceso quando era svenuto sbattendo sulla mensola del camino e cadde nel camino.
«Oh. Aye?»
«Aye, davvero», lo rassicurò. «Il suo... Immagino che li chiamereste amici?»
«Aye, be’, interessi comuni» borbotto Jamie. Il suo viso era caldo.
«Infatti. I suoi amici, allora, mandarono a chiamare Denny, che andò e rimise a posto il naso del suo conoscente, gli sistemò il braccio e gli fasciò le dita dei piedi. Questo impressionò così tanto tutti gli spettatori, incluso il proprietario della casa, che Denny divenne il medico de facto di tutti loro».
Jamie era, suo malgrado, affascinato.
«Hai…?» Cominciò, poi si interruppe.
«Non ho mai accompagnato Denny alla casa», lo rassicurò. «Ma alcuni… clienti abituali?… ci chiamavano nel momento del bisogno. Ho incontrato diversi sodomiti leggermente danneggiati. Sono, nel complesso, molto simili agli altri uomini».
«A parte …»
«Be’, sì. Da qui, deduco, il pericolo per sua signoria. Suppongo che tu voglia dire che l'uomo che lo tiene non solo lo sta trattenendo fisicamente, ma minaccia anche la sua…»
«La sua vita», terminò Jamie. La sua voce era rauca e si schiarì la gola. «Da tutti i punti di vista».
Lei annuì, il suo volto turbato.
«Che cosa farai?»
Jamie si tirò su a sedere e allungò la schiena, raddrizzando con cautela le gambe mentre lo faceva.
«Aye, questa è la domanda con cui siamo alle prese, non appena abbiamo sentito quello che William aveva da dire. La prima cosa, naturalmente, è trovare John Grey e liberarlo.»
«Temo che liberarlo possa essere la parte più facile».
«Anch'io, ragazza.»
Il suo ginocchio aveva smesso di sentirsi come se fosse stato ripetutamente pugnalato con un temperino, ma pulsava ancora, a tempo con il battito del suo cuore. Non lo toccò, ma gli lanciò un'occhiata furtiva, insieme al suo compagno. Quello malato era diventato una specie di rosso-violaceo, come una prugna matura. Non poi così male.
«Abbiamo le due cose, per cominciare», disse. «Porti di spedizione e un uomo di nome Denys Randall».
Le sopracciglia scure di Rachel si sollevarono.
«Io… noi, cioè... conosciamo un uomo di nome Denys Randall», disse. «Pensi che potrebbero essercene due?»
«No», disse Jamie, sorpreso. «ma giusto per essere sicuri: quello che tu e Denny conoscete è un soldato? Ed è noto a volte come Denys Randall-Isaacs?"
Lei lo fissò per un momento, la mano appoggiata delicatamente sul ventre.
«Sì», disse lentamente, «e sì. Lo è ed è".
Avrebbe potuto dire altro, ma un grido dal sentiero la fece alzare subito in piedi.
«Mamma! Mamma!»
Jamie si alzò subito, facendole un cenno di risposta.
«Siediti, ragazza, ci penso io».
Gli diede una rapida occhiata e un sopracciglio alzato che suggerì che sicuramente lui sapeva come comportarsi.
«Quello è Totis», disse, con il piede già sul gradino più alto. «C'è qualcosa che non va».

*Molly house era un termine utilizzato in Inghilterra nel XVIII e XIX secolo per indicare i luoghi d'incontro per uomini omosessuali

sabato 11 gennaio 2025

Outlander S7: Diana Gabaldon commenta l'episodio 711

Scioccante in Outlander: Diana Gabaldon parla di Claire che fa l'amore con un altro uomo (Esclusivo)
L'autrice del libro spiega l'importanza e la complessità del triangolo amoroso Jamie-Claire-Lord John.
Una Claire (Caitriona Balfe) vedova e sconvolta pronuncia i suoi voti nuziali con Lord John (David Berry), che ha dato volontariamente la sua mano in matrimonio dopo che si è scoperto che Claire era una spia dei rivoluzionari. Era il suo unico mezzo per proteggerla dall'impiccagione, dopo la morte in mare di Jamie (Sam Heughan), nell'episodio Cinquanta chilogrammi di pietre della stagione 7B di Outlander.
Ma il dolore per la sua perdita è troppo per Claire e si dà all'alcol così come Lord John, che pure ama Jamie, e i due finiscono a letto facendo l'amore non l'uno con l'altra ma con il fantasma dell'uomo che entrambi amano. Dopotutto, come rivela Lord John la mattina dopo, sono passati 15 anni da quando ha fatto l'amore con una donna.
Prima di andare a dormire, Lord John dice a Claire: «Questa notte non piangerlo da sola», al che lei risponde: «Non devi piangerlo tu». E come dice in seguito Lord John: «Se abbiamo l'uno l'altro, abbiamo lui».
«’Questa notte non voglio piangerlo da solo’, è tratto dal libro», ha detto in esclusiva  a Parade l'autrice del bestseller Outlander Diana Gabaldon. «Chiunque abbia scritto la sceneggiatura ha aggiunto le righe successive. Non dico che non funzioni bene; solo che non è una sostanza di quello che io stavo pensando...»
«Ma penso che tu stia essenzialmente chiedendo del The Big Event (come centinaia di lettori agitati online hanno descritto il tentativo di primo soccorso emotivo di Lord John). Perché l'ho fatto?»
«Be’, sai… Perché no?» Dice la Gabaldon quando le viene chiesto cosa stesse pensando quando ha messo i due personaggi a letto insieme.
«La prima regola di base della narrativa, che si tratti di libri o di media visivi, è che c’è bisogno di un conflitto, altrimenti non c’è una storia. Allora, da dove viene il conflitto?»
«Dai personaggi. Come dico ai ragazzi quando vado a parlare di scruttura in classe, "Una storia riguarda un personaggio, che si tratti di una persona, di un animale o di un fungo parlante. È da qui che si parte: chi è questo personaggio? E poi… Cosa vogliono?"»
«Quando lo sai, hai ciò di cui hai bisogno per una storia, perché è la lotta tra personaggi e ciò che faranno per ottenere ciò che vogliono/di cui hanno bisogno che crea il conflitto (e alla fine lo risolve). Ogni volta che sei bloccato, non sapendo dove andare dopo, chiediti di chi stai scrivendo in questo momento e cosa vogliono, in questo momento?»
«Ok, Claire e Lord John vogliono entrambi Jamie. Sempre. Lui è la cosa più importante nelle loro vite (separate). Quindi, cosa succede se se ne va all'improvviso? Non solo "via", davvero ANDATO. Conflitto, tumulto, risoluzione (temporanea). Emozione enormemente forte, e il sesso come impacco di emergenza per il danno. (Il problema del sesso è che le persone sono profondamente interessate ad esso, quindi anche se normalmente non è una buona cosa da usare come sostanza della storia a meno che tu non stia scrivendo pornografia, ha sicuramente dei vantaggi in termini di coinvolgimento. D'altra parte, se si può usare come circostanza coinvolgente e la sostanza della storia… be’, come potrei resistere?)»
Poi c’è la scoperta, non così sorprendente, che Jamie ha ingannato ancora una volta la morte. [Secondo la Gabaldon, «Non Se, naturalmente, perché c'è ancora un sacco di libro, quindi ovviamente è tornato.»] Sia John che Claire sono felici di vederlo vivo, ma ne derivano complicazioni.
«Essenzialmente, c'è un vero e proprio triangolo classico, che è sempre un'ottima ricetta per la storia, perché assicura una tensione più o meno costante», continua la Gabaldon. (Se uno vuole analizzare le cose – e per lo più non lo faccio, ma non posso fare a meno di vedere cosa sta succedendo – l'intero libro è pieno di triangoli. Ma questo è, ovviamente, il più divertente e importante.)
«John e Claire hanno temporaneamente 'risolto' (o almeno salvato) la loro disperazione immediata, e si rispettano ancora la mattina dopo. Ma poi… ecco Jamie, appena sceso da una nave, pazzo di vedere la sua amata moglie e contento di vedere il suo migliore amico, e poi…»
Ma a complicare ulteriormente le cose, durante la conversazione del trio, William (Charles Vandervaart) sente per caso e scopre che Jamie è il suo padre biologico e che Lord John lo sapeva. È tradito totalmente.
William si trova inaspettatamente faccia a faccia con un volto che riconosce immediatamente, ma non è quello sul davanti della sua testa!» Spiega la Gabaldon.
«Di nuovo un triangolo istantaneo, e uno con Jamie (di nuovo) come origine. (Non capisco le persone che pensano che questa sia la storia di Claire…) Questo, però, non ha a che fare con il sesso (be’, sì, ma Geneva è morta, quindi il suo valore come elemento drammatico è un po' inferiore), quindi è un po' meno pressante.
«Quindi, questo episodio lascia Jamie al centro di due triangoli, entrambi coinvolgono anche Lord John. Questo dovrebbe dirvi qualcosa sulla complessità della relazione tra questi due uomini, oltre a suscitare un po' di considerazione sul motivo per cui tutti (tranne William) amano Jamie. E con un po' di fortuna, vi farà venire voglia di scoprirlo».

lunedì 6 gennaio 2025

Outlander S7: Diana Gabaldon commenta l'episodio 710

Shock in Outlander: Jamie è morto? L'autrice Diana Gabaldon interviene (esclusiva)
La Gabaldon spiega un po' come può funzionare il viaggio nel tempo e come Claire reagisce alla notizia.
Il secondo episodio della seconda metà della settima stagione di Outlander, “Amore fraterno”, si apre con Roger (Richard Rankin) e Buck (Diarmaid Murtagh) che hanno viaggiato nel tempo fino al 1739, invece che nel 1787 come avevano sperato, alla ricerca di Jem, il figlio di Roger, che è stato rapito da Rob Cameron (Chris Fulton).
Roger ha già incontrato il padre di Jamie, Brian Fraser (Andrew Whipp) e una giovane Jenny (Kristin Atherton), la sorella di Jamie, ed è stato allora che si rende conto di aver viaggiato nel periodo sbagliato.
Poi riceve la notizia che Buck si sente male – viaggiare attraverso le pietre è difficile per la costituzione – e Roger lo porta a vedere un guaritore, cosa che li conduce alla porta di Geillis Duncan (Lotte Verbeek). Roger è assolutamente consapevole di chi lei sia. È la madre di Buck e un'assassina nei tempi moderni, ma nella serie TV, Roger deve ancora informare Buck su chi sono i suoi genitori.
Mentre Geillis prepara la cura per il problema cardiaco di Buck - del tè alla digitale -, arriva Dougal MacKenzie (Graham McTavish), il padre di Buck, alla ricerca di Roger perché aveva sentito che stava cercando un "uomo fata", e ha qualcosa che deve mostrargli. Quello che gli mostra sono le piastrine di suo padre della Seconda Guerra Mondiale. Jerry è scomparso durante il Blitz e il suo corpo non è mai stato ritrovato. Ora Roger capisce perché.
In una chiacchierata con l'autrice di bestseller Diana Gabaldon, abbiamo chiesto perché ha mandato Roger in quel periodo. Sappiamo che uno dei fattori più importanti del viaggio nel tempo potrebbe essere quello di finire dove c’è qualcuno a cui stavi pensando, e forse Roger stava pensando a suo padre quando lui e Buck hanno attraversato le pietre.
«Lasciamo cadere piccoli indizi e speculazioni in tutti i libri su come POTREBBE funzionare il viaggio nel tempo», dice la Gabaldon a Parade a proposito del viaggio di Roger nel periodo “sbagliato”. «Questa breve sezione indica che potrebbe esserci una sorta di riconoscimento cellulare tra persone che sono geneticamente imparentate, in modo che possano incontrarsi in tempi diversi dal proprio. Sia Roger che suo padre Jerry sono fuori dal loro tempo, ma si ritrovano – e sappiamo da un'altra parte della storia complessiva che Jem e Mandy possono percepirsi l'un l'altro – e sono anche consapevoli dei loro genitori e nonni.
«C'è anche un tema di violenza; finora, tutti i viaggiatori del tempo che conosciamo hanno viaggiato in luoghi dove c'è o sta per esserci un grande tumulto sociale. Forse le vibrazioni li attirano?»
«Oltre a ciò, questo segmento della storia è una specie di Easter Egg per i lettori di libri; l'intera storia dell'incontro di Roger con Jerry (così come quello che è successo a sua madre) è in un racconto intitolato "A Leaf on the Wind of All Hallows" (è disponibile come singolo su Amazon, ed è incluso nel libro (una raccolta di racconti e novelle) intitolato SEVEN STONES TO STAND OR FALL)*- questo pezzo della serie  è un richiamo a quello.
Ma la parte più scioccante dell'episodio è la morte di Jamie Fraser (Sam Heughan). La nave su cui si è imbarcato al suo ritorno in America dalla Francia è affondata e non ci sono sopravvissuti.
«Per quanto riguarda Jamie... be’, è morto ad un certo punto di ogni libro della serie, credo», condivide la Gabaldon. «Voyager in effetti inizia con 'Era morto'. Sai, i lettori/spettatori pensano di volere che Jamie e Claire stiano insieme in ogni momento di ogni giorno, preferibilmente a letto, ma in realtà non è così. Non c'è una storia senza conflitti, e in Outlander la linea di fondo è sempre la lotta tra la vita e la morte a un certo punto. E in termini di simbolismo, Claire la Guaritrice è la Vita e Jamie (da guerriero che è) è la Morte. Quindi c'è questo filo conduttore che attraversa l'intera serie; La Morte è reale, ma non vince mai veramente».
Quando Claire (Caitriona Balfe) viene informata della notizia da Lord John (David Berry) e da un capitano di mare che ha un documento con le prove, lei nega. Dice: "Lo sentirei nel mio cuore se il suo si fermasse. Anche il mio si fermerebbe”. E si mette a letto. Non ha cura di sé stessa.
E mentre lei è in lutto, il capitano Richardson (Ben Lambert) si presenta a casa di Lord John per condividere la notizia che sta per arrestare Claire come spia. È stata osservata mentre lasciava missive con informazioni per i rivoluzionari. Richardson sta cercando di accertare se Lord John ha un interesse personale per lei. Lord John informa Richardson che Claire è in chiesa per prendere tempo.
Dopo che Richardson se ne va, Lord John si affretta nella stanza di Claire e dichiara che deve sposarlo in modo che lui possa salvarla perché si è scoperto che è una spia. Le sue parole non la commuovono. Sembra che non le importi di essere impiccata.
Ma quando Lord John la supplica di sposarlo per proteggere il giovane Ian (John Bell), Mercy (Gloria Obianyo), Rachel (Izzy Meikle-Small) e Denzel (Joey Phillips), perché se viene condannata per spionaggio, la sua famiglia e i suoi amici non saranno al sicuro, ci pensa.
«Per quanto riguarda Claire... è una guaritrice», dice la Gabaldon. «Ciò significa che ha un senso innato del dolore o del danno degli altri e sente una profonda vocazione ad alleviarlo, per quanto possibile. L’abbiamo vista in lei fin dalla prima scena della prima stagione, episodio 1. Perché avrebbe dovuto perderla? Dal lato positivo, il richiamo urgente ad aiutare qualcun altro è un'àncora di salvezza con cui può tirarsi fuori dal pantano di disperazione in cui si trova».
«Non c'è bisogno di essere un guaritore professionista per scoprire che la preoccupazione per il benessere di qualcun altro è una distrazione/cura per i propri problemi. Questo è solo uno dei normali schemi dell'universo».

*nota: non tradotto in italiano

venerdì 3 gennaio 2025

Libro 10: Buon Anno Nuovo!

Buon Anno Nuovo! E possa quest’anno recare molta felicità a tutti voi.
Avete fatto buoni propositi per quest’anno? Il mio è STARE A CASA e non lasciare che qualcuno (a parte la mia famiglia) mi trascini via nel blu lontano. (Giuro, il 2024 mi ha quasi uccisa.)
Mi sono seduta davanti al computer questo pomeriggio, determinata a Scrivere Qualcosa, come gesto verso il Nuovo Anno. Non ho idea da dove sia venuto questo, ma eccolo qui…

[Estratto dal Libro Dieci (senza titolo) (ma prima o poi quest’anno vi dirò il titolo), Copyright 2025, Diana Gabaldon]
«Tu ami James Fraser, non è così?» chiese Minnie all’improvviso. 
John alzò le spalle, anche se non con indifferenza.
«Chiunque lo conosca lo ama,» disse. «Eccetto le persone che lo odiano e/o lo vogliono morto, ovviamente.»
Minnie gli diede un’occhiata, e tirò su con il naso, vedendo il tic all’angolo della sua bocca.
«E/o, dici, Lord Ambiguità. Perciò ci sono persone che lo odiano e di conseguenza lo vogliono morto? O ci sono persone che lo odiano ma non lo vogliono morto, o quelli che lo voglio morto, ma senza alcun sentimento di ostilità personale?» 
«Non so come ti aspetti che io conduca una conversazione... con te... senza almeno un ricorso occasionale all'ambiguità,» rispose in modo piccato. «Quanto all’ostilità, è un soldato, e siamo in guerra. Perciò, ci sono centinaia – se non migliaia – di uomini che lo vogliono cordialmente morto, ma non hanno idea di chi sia, figurarsi approvare o deprecare il suo carattere.»
Lei fece un suono che non era una risata, ma riconobbe il suo punto di vista.
«E l’ambiguità è molto utile, non è vero?» disse. «Come sotterfugio e distrazione, se non palese mistificazione.»
«Mistificazione, il mio gluteo sinistro,» rispose. «Non ti ho detto una sola bugia. Oggi,» aggiunse, nell’interesse dell’esattezza.
«Tu non lo odi, deduco?»
Ci fu un breve silenzio, rotto dal mormorio di una conversazione tra i marinai che riparavano le vele sul ponte di poppa.
«Ci ho provato,» disse.
«Anche io,» disse, fissando lo sguardo sulla scia verde spumeggiante che si apriva a ventaglio dietro di loro. «Ma solo per pochi minuti, dopo aver scoperto che aveva una moglie. Voglio dire, che senso avrebbe avuto?»
«Suppongo che sia stato prima che incontrassi Hal?» chiese divertito.
«Be’, sì. Anche se ammetto che le ammirevoli qualità di Mr. Fraser hanno continuato a impressionarmi positivamente, nelle rare occasioni in cui l’ho incontrato. Hai mai incontrato sua moglie?» chiese.
Prese un respiro profondo, sentendo tirare i bottoni del suo panciotto. Troppo poco esercizio.
«L’ho sposata,» disse.


domenica 29 dicembre 2024

Outlander S7: Diana Gabaldon sceneggiatrice

Se è venerdì... deve essere Outlander! Il nuovo episodio è il 714. (Ho scritto questo, quindi spero che vi piaccia.) Fatemi sapere cosa ne pensate!
Modificato qui per aggiungere la seguente nota:
Sono contenta che così tanti di voi abbiano apprezzato l'episodio 714! Nell'interesse di dare a ciascuno il suo merito, però, ho pensato di spiegare come funziona la scrittura di una sceneggiatura, nel senso che è molto più condivisa di quanto si pensi.
Per cominciare, la Writers Room (sia fisica che virtuale) e i produttori esaminano il libro o i libri e scelgono eventi o trame specifiche che vogliono davvero in un particolare episodio (perché non c'è modo di prendere tutto da un libro - specialmente il mio- in uno show).
La Writers Room fisica ha grandi lavagne magnetiche bianche su tutte le pareti, e gli eventi selezionati sono scritti su piastre magnetiche che si attaccano a queste. Mentre discutono su come dovrebbero essere strutturati lo show e gli episodi, spostano questi pezzi di eventi e mettono insieme un flusso che sembra avere senso.
Nel frattempo, c'è una persona seduta tranquillamente nella stanza, che prende nota della discussione e di ciò che viene detto/deciso. Queste Room Notes vanno poi ai produttori esecutivi, che generano un "canovaccio". Questo è il diagramma di flusso di base per l'episodio, che indica l'ordine generale degli eventi. (Intendiamoci, gli eventi possono essere – e spesso lo sono – cambiati durante le iterazioni dello script (uno script passa attraverso diverse iterazioni/riscritture, a volte solo alcune, e a volte MOLTE).)
Come autrice, posso cambiare (o suggerire modifiche) alla sequenza, ma il team di produzione può essere d'accordo o meno con me, ed è una loro decisione.
Al contrario, posso aggiungere note allo script in cui penso che qualcosa non funzioni/sia storicamente scorretto/si colleghi a qualcosa più avanti nel libro che potrebbero voler menzionare qui, ecc. A volte accettano questi suggerimenti e a volte no, ma alla fine è una loro decisione.
E infine, uno scrittore senior "segue" un particolare blocco (ovvero due episodi che vengono girati nello stesso periodo di tempo, in modo da massimizzare l'efficienza nella condivisione di set e location), e apporterà piccole (speriamo…) modifiche alla sceneggiatura secondo necessità, perché a volte qualcuno ha un'idea brillante che vorrebbe includere, a volte una particolare battuta o sequenza che sembra buona sulla carta non funziona in azione, A volte agli attori non piace una battuta in particolare e si rifiutano di dirla, ecc. L'autore di copertura (piuttosto che l'autore originale) modificherà la sceneggiatura secondo necessità.
E sempre, ci sono cose che sembrano funzionare sulla carta che si rivelano impraticabili o difficili sullo schermo.
Ci sono molte parti in movimento, e molte persone oltre a me che sono state in qualche modo responsabili di questa sceneggiatura, e sono sicura che anche loro sono molto gratificati dal fatto che vi piaccia!

giovedì 26 dicembre 2024

Outlander S7: Diana Gabaldon commenta l'episodio S709

L'autrice di Outlander Diana Gabaldon commenta le prove che Jamie, Claire e il giovane Ian devono affrontare al loro ritorno in Scozia 
Jamie e il giovane Ian si ricongiungono con la loro famiglia in un momento di bisogno e Claire affronta le conseguenze di un segreto a lungo custodito.
Outlander è tornato su STARZ oggi, con il debutto della seconda metà della settima stagione con un episodio intitolato “Questioni in sospeso”, titolo appropriato considerando che Jamie (Sam Heughan), Claire (Caitriona Balfe) e il giovane Ian (John Bell) tornano in Scozia e a Lallybroch per occuparsi di tutto ciò che è rimasto sospeso mentre si stavano creando una nuova vita in America.
Per Jamie, ha significato mantenere la promessa fatta a Jenny (Kristin Atherton) di riportare suo figlio a casa da lei dopo che era stato rapito tanti anni prima mentre cercava di trovare un tesoro. Ma Jamie vuole anche fare ammenda con Laoghaire (Nell Hudson), a cui ha fatto un torto sposandola quando amava ancora Claire.
Quando raggiungono Lallybroch il trio è scioccato nello scoprire che Ian Murray (Steven Cree) sta morendo di tisi, quindi entrambi i fratelli del giovane Ian, Jamie e Michael, sono a casa. Quando Claire si rende conto che Michael è ancora un commerciante di vini di successo a Parigi, si sente in dovere di avvertirlo dell'imminente Rivoluzione Francese, ma per farlo, deve condividere il suo segreto sui viaggi nel tempo con i Murray.
Sono sconvolti, ritenendola una strega, e Jenny implora Claire di salvare Ian, pensando che Claire possieda poteri magici, cosa che, ovviamente, non ha. Jenny arriva a capirlo e le due donne si legano come cognate.
Il giovane Ian è naturalmente angosciato nello scoprire che suo padre sta morendo. Sente l'obbligo di rimanere e trascorrere gli ultimi momenti di vita di suo padre con lui, essendo stato via per così tanti anni, ma Jenny convince il Giovane Ian che non è quello che suo padre vuole. Vuole che il Giovane Ian torni in America per iniziare la sua vita con Rachel [Izzy Meikle-Small], e anche lei.
Questioni in sospeso" è un episodio di Outlander ricco di azione, basato sui libri bestseller di Diana Gabaldon, che ha generosamente condiviso i suoi pensieri - e chi meglio di lei per farlo - con Parade su alcuni dei momenti chiave dell'episodio e su come differiscono dai suoi romanzi.
Tornare in Scozia è fondamentale per Jamie. Perché è importante per lui concludere tutto? Ha qualcosa a che fare con le sue parole all'inizio, "C'è una tempesta in arrivo creata da me”? Sente che questa potrebbe essere la sua ultima volta a Lallybroch?

Le storie degli eroi spesso finiscono con l'eroe che torna a casa - ad esempio Ulisse - solo per scoprire che le cose sono cambiate, e non è diverso per Jamie (o per qualsiasi altra persona che non ha avuto contatti con i propri cari per molto tempo). Entra di più in empatia con Claire, che è stata gravemente dislocata da "casa" (e dai suoi cari) più di una volta. Il suo posto (Lallybroch) lo conosce ancora, ma è stato preso a pugni emotivamente senza molto preavviso: trovare Ian il Vecchio in punto di morte è stato lo shock principale. Ian è stato la sua roccia per molto tempo, e ha avuto fiducia – in questi ultimi anni di separazione – che Ian si sarebbe preso cura di Lallybroch, di Jenny, dei bambini, degli affittuari e della terra stessa. E Ian lo ha fatto. Ma ora la roccia sta vacillando, sta per rotolare da sotto i piedi di Jamie, e la consapevolezza che una delle  pietre angolari della sua vita si sta sgretolando è difficile da sopportare.
D'altra parte, la morte di Ian, pur essendo una terribile separazione, lascia Lallybroch un luogo diverso, ma ancora nelle mani di una famiglia responsabile. Jamie è rassicurato che può andarsene (come in effetti deve, avendo altre responsabilità in America), e sua sorella e Lallybroch staranno bene. Sente che ha bisogno di occuparsi delle cose non fatte, prima di andarsene, perché è abbastanza sicuro che non tornerà di nuovo. Laoghaire è sempre stato un piccolo sasso nella sua scarpa. Nonostante la loro incompatibilità, si sente responsabile per il modo in cui sono andate le cose, con poca colpa da parte di lei. È un uomo d'onore, e vuole fare ammenda il possibile, e anche assicurarle che si prenderanno cura sia di lei che delle sue figlie dopo la morte di Ian. Poi scopre qual è la situazione reale e, in quella che è già una condizione emotivamente instabile, esplode. In effetti, ha bisogno del sollievo emotivo di perdere la calma, e se ne rende conto, anche se potrebbe non ammetterlo mai.
Indipendentemente da ciò, questa è la conclusione dell'aspetto in sospeso più importante: con la morte di Ian e il rifiuto di Jenny di venire in America (nel libro, lei viene in America), Jamie sente che le sue ultime responsabilità nei confronti di Lallybroch sono state risolte; è libero di andarsene.
Dopo che Claire rivela ai Murray di essere nata nel 1918, i Murray pensano che Claire possa essere una strega. Ma poi Jenny implora Claire di salvare suo marito, e Claire deve spiegare che non può. Non ha poteri magici. Quando Claire se ne va, come è cambiato il loro rapporto?

Beh, tenete presente che il concetto di Glinda la Strega Buona non esisteva. Le streghe sono sempre  state, almeno nominalmente, malvagie, o se non apertamente, misteriose e perciò sospette. Quindi, per Claire uscire allo scoperto e ammettere di essere una strega non rassicurerà la famiglia che le sue intenzioni nei loro confronti sono necessariamente benigne.
Allo stesso tempo, le streghe hanno poteri che le persone normali non hanno, e la guarigione (essendo l'altra faccia della medaglia il cui volto è la distruzione) è uno di questi. Come Frank (Tobias Menzies) aveva detto a Claire, "Non c'è posto sulla terra con più superstizione e magia delle Highlands scozzesi", e davvero, non c'è distinzione tra i diversi tipi di magia. Le fate rapiscono le persone nella terra e tornano anni o secoli dopo… Forse è quello che è successo a Claire… Ma è tornata, chiaramente con le sue forze, e Jamie e Ian hanno appena detto loro che ha poteri soprannaturali, E che era conosciuta come una guaritrice anche prima di lasciare Lallybroch. Perché non dovrebbero credere (soprattutto Jenny, che ne ha un disperato bisogno) che potrebbe salvare la vita di Ian?
Il Giovane Ian deve dire addio a suo padre per l'ultima volta prima che sia morto davvero perché i suoi genitori vogliono che guardi avanti e non indietro. Accetta di tornare in America con Claire, ma dov'è veramente il suo cuore? È ancora a Lallybroch o sta guardando avanti a Rachel?

Beh, Ian non ha lasciato Lallybroch solo una volta , ma si è lasciato alle spalle tutta la sua vita precedente, quando ha preso il posto di Roger (Richard Rankin) ed è diventato un Mohawk. Quindi la sua sensazione di essere legato a Lallybroch è probabilmente molto più debole di quanto sarebbe stato se si fosse solamente arruolato nell'esercito o qualcosa del genere. Crede di essere diventato una persona diversa e, sebbene riconosca ancora e abbia un profondo affetto per la sua famiglia scozzese, ha anche forti legami con i Mohawk. È già semi-distaccato dalle sue radici – DUE VOLTE, poiché è stato costretto a lasciare anche i Mohawk – e questo fa parte del forte fascino di Rachel su di lui. Se la sposerà, sarà di nuovo radicato, e quel tipo di permanenza è qualcosa che brama, anche se non potrebbe  dirlo proprio così a sua madre. (Le dice molto di più nel libro, ma come sempre, lo show non ha il tempo di mostrare la complessità della trama o delle emozioni).
(X)

domenica 22 dicembre 2024

Libro 10: la Quarta Domenica di Avvento

Oggi è la Quarta (e ultima) Domenica di Avvento. L’attesa è quasi finita, ma l’aspettativa è ancora da gustare. L’ultima candela (visto che abbiamo utilizzato le altre definizioni) è Pace. 
Pace è una di quelle cose che non si possono realmente definire (non che le persone non possano, ma - come l’amore -ha un significato profondo e con brillanti sfaccettature), ma uno capisce quando la incontra. Da qui la citazione biblica “La pace che supera ogni comprensione.”
La Pace spesso viene a trovarci nel mezzo delle Cose (come quando ti rendi conto che tra due ore parti per un viaggio in un'altra città per Natale e non hai ancora impacchettato i regali che devi lasciare alla FedEx lungo la strada…), e spesso non ci rendiamo conto che questo accade perché portiamo la pace con noi, sempre.
La Pace è parte della nostra natura, proprio come noi siamo parte della natura.
Ora, sono una biologa per formazione, e sono anche una persona che (come diceva mio padre con disapprovazione) “ha la testa tra le nuvole!” (come se questo fosse una brutta cosa…). Sì. Anche per terra.
Le pietre vengono a cercarmi, ed è raro per me tornare a casa da una passeggiata, senza una pietra in tasca. Così, alcuni giorni fa, stavo passeggiando con Lucy, la bassotta, per la quale “passeggiare” significa “annusare tutto quello che vede, fermandosi di tanto in tanto a fare pipì sopra” e come al solito, ho dato una rapida occhiata al terreno su cui stavamo camminando, che -essendo un giardino desertico a Scottsdale , era per lo più granito frantumato. Ma in mezzo a questo strato di pietre rosate c’era questo piccolo visitatore grigio che vedete nella foto sopra.
Questo è un minuscolo sopravvissuto a un'esplosione vulcanica avvenuta a molte miglia di distanza. Chiaramente, è una roccia, ma una che ha attraversato Cose. È stata sciolta dal calore del nucleo terrestre, e spinta lontano, con quei piccoli buchi che sono le cicatrici lasciate dai gas violenti che l'hanno spinta.
Cosa può essere meno pacifico?
E tuttavia, eccolo lì. A crogiolarsi al sole, a riposare tra estranei.
Non importa cosa gli sia successo, rimane ciò che è. Porta con sé la pace, perché la pace è la sua natura, come lo è la nostra. Aspetta e ascolta la pace che vive dentro di te sussurrare il tuo nome.
Buon Natale!

Estratto dal Libro 10 (senza titolo), Copyright 2024 Diana Gabaldon

William si lavò la faccia – era spessa a causa della barba corta, ma non aveva senso provare a radersi senza specchio o sapone – e scese al piano di sotto.
Il profumo del cibo lo raggiunse in cima alle scale e lo attirò giù come una mosca che fiuta il sangue, determinato nella sua voracità. E pure qualcosa di buono, si rese conto mentre entrava in cucina. Era così affamato che non ebbe nessuna remora riguardo alla sua accoglienza.
In effetti, mentre tutti a tavola si girarono a guardarlo, tutti i volti avevano un sorriso, timidi o ampi, e lui si inchinò a loro, ricambiando il sorriso.
«Buongiorno,» disse, e la bambina più piccola – Amanda, questo era il suo nome – ridacchiò e puntò il suo cucchiaio verso di lui.
«La tua barba è come quella del nonno!»
Un'ondata di divertimento soffocato percorse il tavolo, ma prima che potesse pensare a qualcosa da dire, Madre Claire si alzò e lo prese per la manica, mostrandogli un posto sulla panca accanto a Frances, che lo guardò pudicamente.
«Spero che tu abbia dormito bene» disse. Le sue guance erano rosa, ma incontrò i suoi occhi in modo diretto, e lui provò un leggero shock; i suoi occhi somigliavano molto a quelli di Jane.
«Benissimo, ti ringrazio,» la rassicurò. Gli apparve davanti un tagliere, con un mucchio di toast e pancetta, e il fratello di Amanda – James? No, Jeremiah, Jem, era questo, un ragazzo alto con i capelli rossi, smilzo come un alberello di quercia – spinse un vasetto di marmellata di fragole attraverso la tavola.
«Come dobbiamo chiamarlo?» chiese il ragazzo, girandosi verso suo nonno. «Zio Billy?»
William si strozzò quasi con il sorso di birra che aveva appena bevuto. Frances, Claire e le tre ragazze ridacchiavano, e lui pensò che Fraser avrebbe fatto lo stesso se fosse stato capace di produrre un suono simile. Com’era, Fraser mantenne un’espressione relativamente seria, e rispose, «No a meno che lui non te lo chieda. Fino ad allora, puoi chiamarlo Mr. Ransom, aye?»
William si schiarì la gola.
«Per il momento puoi chiamarmi William, se ti fa piacere,» disse a Jem. «Non ho molta pratica come zio, finora.»
«Non infastidite vostro zio,» disse Madre Claire, posando un piatto di succulente, luccicanti salsicce, che profumavano di salvia e cipolle, di fronte a William. «Lasciatelo mangiare.»
Mangiò come un lupo famelico, ascoltando le conversazioni con un solo orecchio, ma senza sforzarsi di partecipare. Il suo bicchiere venne riempito – e riempito di nuovo – con dell’ottima birra, e finì il pasto sazio – be’ ripieno come un’oca – e chiedendosi se poteva andare a cercare un albero sotto cui dormire per un po’.
«Andrò in giro per il Ridge oggi, a mettere a posto le cose con i miei fittavoli,» gli disse Fraser, spazzolandosi briciole dal grembo. Diede un pezzo di toast al grande segugio che aveva aspettato pazientemente ai suoi piedi, e si alzò. «Vuoi venire con me?»
«Io – sì. Penso di sì,» rispose William, colto di sorpresa dall’invito. Si ricordò di Mac lo staffiere che diceva “mettere a posto” riferendosi alla strigliatura e al nutrimento dei cavalli, ma immaginò che Fraser semplicemente volesse dire che si proponeva di dire ai suoi fittavoli che sarebbe stato via per un po’ di tempo, e di organizzare il pagamento degli affitti con un fattore.
Fraser annuì.
«Aye, bene. Dirò che sei mio figlio, anche se la maggior parte di loro lo saprà già, dopo ieri.» Inarcò un sopracciglio interrogativo. A William andava bene?
Questo fece scendere il suo stomaco pieno di un altro centimetro o due, ma annuì in risposta.
«Certamente. Posso avere il tempo di farmi la barba?»
«Aye, usa il sapone e il catino in camera mia. È quella davanti, sulla sinistra salendo»
La stanza era ampia e gradevole, la finestra aperta per far entrare l’aria, ma coperta con della mussolina per tenere fuori gli insetti, e la luce diffusa dava alla stanza una piacevole sensazione di quiete, come essere in una nuvola, nonostante il baccano attutito della cucina di sotto. William si ritrovò a respirare superficialmente, consapevole dell’aroma sconosciuto e intimo della stanza. Il letto non era stato ancora fatto, e mentre le lenzuola rivoltare erano pulite, mantenevano il leggero, sconcertante odore muschiato di corpi recenti.
Se l’intimità della camera da letto dei Fraser era sconcertante, lo era di più l’intimità di usare il sapone da barba di Fraser. Era morbido sapone bianco di Castiglia, e profumava di olio d’oliva, ma anche di coriandolo e quella che pensava fosse maggiorana, e … di quelle che potevano forse essere foglie di geranio? Non vedeva o sentiva l’odore di una pianta di geranio da quando aveva lasciato l’Inghilterra, e questo gli diede un breve senso di dislocazione, e una sensazione vivida della serra di sua Zia Minnie, fragrante di fiori stranieri e di contorta vegetazione esotica.
Il pensiero lo fece sentire più stabile. Non importava cosa gli riservasse il futuro, aveva ancora sia un passato che un presente, e questi dovevano essere sufficienti a fargli mantenere la calma interiore di fronte a ciò che sarebbe potuto accadere.
Rinfrescato e ben rasato, scese le scale, pronto a vedere cosa implicava esattamente “mettere a posto”.