C’era una cosa verde che sembrava una piccola vanga sul ginocchio sollevato di Jamie. Mosse una mano con cautela verso di esso, ma non aveva paura di lui e non volò via o reagì provando a strisciare nelle sue orecchie o nel naso come facevano le mosche. Lasciò che lui gli toccasse il fondoschiena, agitando solamente le antenne in lieve irritazione, ma quando lui tentò di accarezzargli la schiena, balzò via dal suo ginocchio, improvviso come una cavalletta, e atterrò sul bordo della cassetta medica di Claire, dove sembrò fermarsi per fare il punto della situazione.
“Non farlo,” avvisò l’insetto, in gaelico. “Finirai come tonico o macinato in polvere.” Non poteva dire se lo stesse guardando ma sembrò prenderlo in considerazione, poi fece un altro salto sorprendente e sparì.
Fanny aveva portato a Claire una pianta di qualche genere, e Claire stava rigirando le foglie con un dito, la sua faccia illuminata dall’interesse, mentre spiegava a cosa facesse bene. Fanny era raggiante, sul suo viso un piccolo sorriso di piacere per essere stata utile.
La sua vista gli riscaldò il cuore. Era così terrorizzata quando Willie l’aveva portata da loro – e nessuna meraviglia, povera piccola. C’era un posto più freddo nel suo cuore, dove viveva sua sorella Jane.
Disse una piccola preghiera per il riposo dell’anima di Jane – e dopo un momento di esitazione, un'altra per Willie. Ogni volta che pensava a Jane, la vedeva nella sua mente, sola e abbandonata nella notte scura, morta alla luce dell’unica candela. Morta per sua stessa mano, e, diceva la Chiesa, quindi dannata, ma lui ostinatamente pregava comunque per la sua anima. Non potevano fermarlo.
“Non preoccuparti, a leannan”, pensò rivolto a lei, con tenerezza. “Terrò Frances al sicuro per te, e forse ti vedrò in Paradiso un giorno. Non avere paura”.
Sperava che qualcuno avrebbe tenuto William al sicuro per lui. Terribile com’era il ricordo di quella notte, lo conservava, ricordando deliberatamente. William era andato da lui in cerca di aiuto, e lui faceva tesoro di quello. La sensazione di loro due, che inseguivano una causa persa nella pioggia di una notte pericolosa, che stavano in piedi insieme nella desolazione alla luce di quella candela, troppo tardi. Era un ricordo spaventoso, ma uno che lui non voleva dimenticare.
“Madre” pensò, la presenza di sua madre improvvisamente calda nella sua mente. “Abbi cura del mio ragazzo, lo farai?”
sabato 29 dicembre 2018
venerdì 28 dicembre 2018
Ed Speleers e l'essere odiato
Ed Speleers vuole essere odiato...per i giusti motivi
A differenza della maggior parte degli attori, Ed Speleers non ha paura di essere fischiato. Stephen Bonnet, il cattivo della nuova stagione di Outlander, lo show Starz, fa un ingresso memorabile scampando da un'impiccagione pubblica prima di approfittare della compassione dell'amata coppia protagonista Claire e Jamie, appena arrivati in America, derubandoli dei loro oggetti di valore dopo che gli avevano promesso di aiutarlo a scappare. Dato l'appassionato fanbase dello show, Speleers si sta preparando all'indignazione. "Sto per diventare antipatico e odiato...se è nel giusto contesto", ride. "La bellezza di questo show è che ha dei fan molto appassionati e penso che se detesteranno con veemenza la versione cinematografica di Stephen Bonnet, allora ho fatto il mio lavoro. Quindi, sto mirando a non piacere ai fan, ma spero che sia per le ragioni giuste."
Il trentenne Speleers si unisce allo spettacolo, basato sui romanzi di Diana Gabaldon, nella sua quarta stagione. Claire, interpretata da Caitriona Balfe, è un'infermiera della seconda guerra mondiale che si è improvvisamente ritrovata nella Scozia nel 1743, dove alla fine si innamora di Jamie, interpretato da Sam Heughan. Nel corso degli anni si sono diretti verso le colonie americane, dove incontrano per la prima volta lo Stephen di Speleers. Alcuni potrebbero impallidire al pensiero di unirsi ai preferiti dai fans a metà strada - e soprattutto come antagonista - ma Speeers è pronto a sottolinearne le virtù. "La bellezza di ottenere un ruolo su cui sono stati scritti libri enormi è che c'è molto materiale in cui affondare i denti", spiega, "per cercare di estrapolare per le altre stagioni. C'è un ricca descrizione del personaggio in tutti questi libri, il che è un grande materiale di partenza che non sempre si ha a disposizione. Se ti unisci a metà strada, puoi vedere qual è il tono del pezzo e penso sia un vantaggio."
Oltre ad immergersi nei romanzi originali e nelle prime tre stagioni, Speleers ha trovato la sua strada per Stephen in modi distintamente evocativi. "Non ero mai stato in Irlanda e lui è originario di Sligo, nel nord-ovest della Repubblica d'Irlanda, quindi volevo andare a controllare tutto", ricorda l'attore inglese. "Ho portato con me mio padre e siamo andati in un viaggio in giro per l'Irlanda, frequentando vari pub e taverne e bevendo moltissima Guinness e parlando con molte persone." Poi, come fa con ogni ruolo, ha messo insieme una playlist che pensava riflettesse lo spirito del suo personaggio. Ascoltava ripetutamente Van Morrison, i Rolling Stones e il jazz elettronico di St Germain, ma dice che "cigarettes and alcohol" degli Oasis e "Lucky Man" dei Verve sono pietre miliari particolarmente importanti, che riflettono l'essere losco di Stephen e la sua ossessione per il destino. "E' diventata una canzone perfetta", ride di quest'ultima. "Ogni mattina, dovunque mi stessi preparando per andare finalmente al lavoro, la ascoltavo - probabilmente con lo sgomento del resto degli ospiti dell'hotel, perché non sono molto bravo a canticchiare in silenzio".
La storia di Stephen potrebbe aver luogo nel diciottesimo secolo, ma - come Outlander ha fatto sin dall'inizio - lo spettacolo è irto di attualità contemporanea. Speleers lega il fascino di Stephen all'eredità del colonialismo inglese con i guai più recenti dell'Irlanda e alla continua spaccatura razziale dell'America, per esempio, mentre la repulsione di Claire per la schiavitù si riflette con forza sulle continue disuguaglianze odierne. "Se guardi a quello che sta succedendo a livello globale, al momento le tensioni sono molto alte all'interno del moderno mondo democratico", spiega. "La cosa bella è che tutti parlano di politica, ma dissotterra molta tensione e sembra che stiamo regredendo un po'. Forse bisogna farlo per andare avanti, ma c'è un elemento di razzismo che sembra essere in prima linea ad un livello simile a quello di un'era precedente. Penso che il nostro show sia abbastanza pertinente perché copre tutti questi problemi quando sono iniziati nelle Americhe e la storia ci sta dimostrando che si ripete quando non si impara dai propri errori. I bigotti si vestono in modo diverso ora, ma allo stesso tempo abbiamo ancora gli stessi problemi e continuiamo a odiarci l'un l'altro".
Con un decennio di carriera, Speleers potrebbe essere meglio conosciuto per il suo lavoro negli show storici - Downton Abbey e Wolf Hall sono tra alcuni dei momenti salienti della sua carriera - ma ha avuto il suo inizio nel fantasy, come protagonista del film sui draghi del 2006, Eragon, girato quando aveva diciassette anni dopo essere stato mandato a fare il provino dal suo insegnante di recitazione della scuola. "Ho fatto due audizioni per interpretare il ruolo principale e l'unica cosa che ho saputo è che avrei interrotto la scuola e sarei stato portato nell'Europa dell'est", ricorda. "Sono stato lì per circa sei mesi ed è stato come stare sulle montagne russe, una grande catapulta d'inizio carriera." Parla sinceramente delle difficoltà che sono seguite, ammettendo di aver ceduto alle debolezze di un adolescente che si fa strada da solo attraverso Hollywood con alle spalle un grande successo. "Pensi di conoscere il mondo a diciotto anni, ma non ne hai la minima idea," dice. "Se sei in un film da cento milioni di dollari, hai una percezione molto sconvolgente del mondo. Alcune persone lo gestiscono in modo brillante e altre persone abbassano la testa e lavorano, ma io non l'ho fatto. Sono uscito dai binari. E' un po' un cliché, ma l'ho fatto."
Dopo un periodo di 'cazzeggio', Speleers alla fine ha trovato la strada per tornare a ciò che ammette essere stato il suo amore per tutta la vita. "Non posso dire se suoni strano o no," ride, "ma ho davvero voluto farlo fin da quando ero un ragazzino." Nel 2011, ha recitato nel thriller A Lonely Place to Die nei panni di un alpinista che scopre una ragazza rapita per avere un riscatto nelle Highlands scozzesi, un'esperienza che dice di averlo aiutato a "resettare" e ad avere fiducia nella sua recitazione. "Ci è voluto molto tempo per calmarmi e capire che, in realtà, se volevo avere questo tipo di carriera, se volevo recitare, dovevo lavorare duramente", ammette. "A poco a poco, un po' alla volta, ho iniziato ad eliminare alcune cose e ho apprezzato il lavoro più di ogni altra cosa. Penso che sia una delle basi: devi goderti quello che fai, altrimenti non ha senso farlo."
La reinvenzione di Speleers è continuata nel 2012, quando si è unito alla sensazionale Downton Abbey nei panni dell'ambizioso e civettuolo valletto Jimmy Kent, un'esperienza che ha paragonato alla scuola di recitazione a cui non è andato. "Sei circondato da attori pesi massimi su entrambi i lati della videocamera e non puoi fare altro che imparare", spiega parlando delle sue tre stagioni nella serie, che l'ha fatto tuffare ancora più nella storia britannica con l'adattamento per la televisione di Hilary Mantel del celebre Wolf Hall di Thomas Cromwell . "E' stato il momento in cui ho avuto la certezza che 'Ok, sono in grado di fare un lavoro di un certo livello, quindi il duro impegno sta dando i suoi frutti'", ricorda di Downton. "E' stato un punto di svolta nell'iniziare un lavoro che sentivo di un certo calibro in cui volevo esserci. Come attore, vuoi esserci per lavorare."
Speeers ha passato la maggior parte degli ultimi mesi ad ampliare i suoi orizzonti in una direzione completamente diversa, partecipando alla produzione inglese di Rain Man nel ruolo che fu di Tom Cruise per il suo debutto sul palcoscenico. "Dato che non sono mai andato alla scuola di recitazione e il percorso normale è proprio la scuola di recitazione e poi il teatro, arrivando all'età di trent'anni e non avendo mai interpretato una commedia, mi chiedevo se avrei mai superato quell'ostacolo", ammette . Rivelando nuovi strati di un personaggio classico, Speleers dice che, piuttosto che l'egoista Charlie Babbitt del film, si è concentrato sul suo dolore giovanile per essere stato abbandonato dal padre poco dopo la morte della madre. "Il suo egoismo e la sua natura egocentrica sono sempre stati rappresentati, ma penso che molto di ciò provenga dalle sue ferite", spiega. "In realtà stava lottando e stava attraversando molto dolore e rabbia e la prima parte dello spettacolo è più radicata su un individuo profondamente infelice".
Con la fine del tour, Speleers è pronto a godersi le vacanze a casa con la sua famiglia e "una buona dose di Guinness", anche se è pronto a sottolineare che non è "uno che riposa sugli allori per troppo tempo." Infatti è al lavoro su un nuovo cortometraggio con la sua società di produzione Dark Glass Films (il suo primo cortometraggio, "Wale", è stato candidato agli Oscar di quest'anno) che spera di girare a gennaio ed è in cerca del suo prossimo progetto, completamente rienergizzato. "Sento che un grande peso creativo mi è stato tolto, oltre ad essere un'esperienza estremamente gratificante", dice di Rain Man. "Quando dico che mi è stato tolto il peso, è per il fatto di sapere di poterlo fare. Non avevo fatto nulla del genere da quando ero a scuola e facendolo professionalmente per tre mesi, otto spettacoli a settimana, mi sono ricordato quanto amassi stare sul palco e trovarsi davanti all'energia che il pubblico ti dà. E' stata un'esperienza incredibile e di cui farò tesoro - e che non voglio necessariamente replicare, perché non puoi rifare ogni cosa in modo creativo, ma certamente voglio fare di più. Mi ha lasciato il desiderio di fare di più, che immagino sia un buon modo per approcciarsi a qualsiasi lavoro."
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A differenza della maggior parte degli attori, Ed Speleers non ha paura di essere fischiato. Stephen Bonnet, il cattivo della nuova stagione di Outlander, lo show Starz, fa un ingresso memorabile scampando da un'impiccagione pubblica prima di approfittare della compassione dell'amata coppia protagonista Claire e Jamie, appena arrivati in America, derubandoli dei loro oggetti di valore dopo che gli avevano promesso di aiutarlo a scappare. Dato l'appassionato fanbase dello show, Speleers si sta preparando all'indignazione. "Sto per diventare antipatico e odiato...se è nel giusto contesto", ride. "La bellezza di questo show è che ha dei fan molto appassionati e penso che se detesteranno con veemenza la versione cinematografica di Stephen Bonnet, allora ho fatto il mio lavoro. Quindi, sto mirando a non piacere ai fan, ma spero che sia per le ragioni giuste."
Il trentenne Speleers si unisce allo spettacolo, basato sui romanzi di Diana Gabaldon, nella sua quarta stagione. Claire, interpretata da Caitriona Balfe, è un'infermiera della seconda guerra mondiale che si è improvvisamente ritrovata nella Scozia nel 1743, dove alla fine si innamora di Jamie, interpretato da Sam Heughan. Nel corso degli anni si sono diretti verso le colonie americane, dove incontrano per la prima volta lo Stephen di Speleers. Alcuni potrebbero impallidire al pensiero di unirsi ai preferiti dai fans a metà strada - e soprattutto come antagonista - ma Speeers è pronto a sottolinearne le virtù. "La bellezza di ottenere un ruolo su cui sono stati scritti libri enormi è che c'è molto materiale in cui affondare i denti", spiega, "per cercare di estrapolare per le altre stagioni. C'è un ricca descrizione del personaggio in tutti questi libri, il che è un grande materiale di partenza che non sempre si ha a disposizione. Se ti unisci a metà strada, puoi vedere qual è il tono del pezzo e penso sia un vantaggio."
Oltre ad immergersi nei romanzi originali e nelle prime tre stagioni, Speleers ha trovato la sua strada per Stephen in modi distintamente evocativi. "Non ero mai stato in Irlanda e lui è originario di Sligo, nel nord-ovest della Repubblica d'Irlanda, quindi volevo andare a controllare tutto", ricorda l'attore inglese. "Ho portato con me mio padre e siamo andati in un viaggio in giro per l'Irlanda, frequentando vari pub e taverne e bevendo moltissima Guinness e parlando con molte persone." Poi, come fa con ogni ruolo, ha messo insieme una playlist che pensava riflettesse lo spirito del suo personaggio. Ascoltava ripetutamente Van Morrison, i Rolling Stones e il jazz elettronico di St Germain, ma dice che "cigarettes and alcohol" degli Oasis e "Lucky Man" dei Verve sono pietre miliari particolarmente importanti, che riflettono l'essere losco di Stephen e la sua ossessione per il destino. "E' diventata una canzone perfetta", ride di quest'ultima. "Ogni mattina, dovunque mi stessi preparando per andare finalmente al lavoro, la ascoltavo - probabilmente con lo sgomento del resto degli ospiti dell'hotel, perché non sono molto bravo a canticchiare in silenzio".
La storia di Stephen potrebbe aver luogo nel diciottesimo secolo, ma - come Outlander ha fatto sin dall'inizio - lo spettacolo è irto di attualità contemporanea. Speleers lega il fascino di Stephen all'eredità del colonialismo inglese con i guai più recenti dell'Irlanda e alla continua spaccatura razziale dell'America, per esempio, mentre la repulsione di Claire per la schiavitù si riflette con forza sulle continue disuguaglianze odierne. "Se guardi a quello che sta succedendo a livello globale, al momento le tensioni sono molto alte all'interno del moderno mondo democratico", spiega. "La cosa bella è che tutti parlano di politica, ma dissotterra molta tensione e sembra che stiamo regredendo un po'. Forse bisogna farlo per andare avanti, ma c'è un elemento di razzismo che sembra essere in prima linea ad un livello simile a quello di un'era precedente. Penso che il nostro show sia abbastanza pertinente perché copre tutti questi problemi quando sono iniziati nelle Americhe e la storia ci sta dimostrando che si ripete quando non si impara dai propri errori. I bigotti si vestono in modo diverso ora, ma allo stesso tempo abbiamo ancora gli stessi problemi e continuiamo a odiarci l'un l'altro".
Con un decennio di carriera, Speleers potrebbe essere meglio conosciuto per il suo lavoro negli show storici - Downton Abbey e Wolf Hall sono tra alcuni dei momenti salienti della sua carriera - ma ha avuto il suo inizio nel fantasy, come protagonista del film sui draghi del 2006, Eragon, girato quando aveva diciassette anni dopo essere stato mandato a fare il provino dal suo insegnante di recitazione della scuola. "Ho fatto due audizioni per interpretare il ruolo principale e l'unica cosa che ho saputo è che avrei interrotto la scuola e sarei stato portato nell'Europa dell'est", ricorda. "Sono stato lì per circa sei mesi ed è stato come stare sulle montagne russe, una grande catapulta d'inizio carriera." Parla sinceramente delle difficoltà che sono seguite, ammettendo di aver ceduto alle debolezze di un adolescente che si fa strada da solo attraverso Hollywood con alle spalle un grande successo. "Pensi di conoscere il mondo a diciotto anni, ma non ne hai la minima idea," dice. "Se sei in un film da cento milioni di dollari, hai una percezione molto sconvolgente del mondo. Alcune persone lo gestiscono in modo brillante e altre persone abbassano la testa e lavorano, ma io non l'ho fatto. Sono uscito dai binari. E' un po' un cliché, ma l'ho fatto."
Dopo un periodo di 'cazzeggio', Speleers alla fine ha trovato la strada per tornare a ciò che ammette essere stato il suo amore per tutta la vita. "Non posso dire se suoni strano o no," ride, "ma ho davvero voluto farlo fin da quando ero un ragazzino." Nel 2011, ha recitato nel thriller A Lonely Place to Die nei panni di un alpinista che scopre una ragazza rapita per avere un riscatto nelle Highlands scozzesi, un'esperienza che dice di averlo aiutato a "resettare" e ad avere fiducia nella sua recitazione. "Ci è voluto molto tempo per calmarmi e capire che, in realtà, se volevo avere questo tipo di carriera, se volevo recitare, dovevo lavorare duramente", ammette. "A poco a poco, un po' alla volta, ho iniziato ad eliminare alcune cose e ho apprezzato il lavoro più di ogni altra cosa. Penso che sia una delle basi: devi goderti quello che fai, altrimenti non ha senso farlo."
La reinvenzione di Speleers è continuata nel 2012, quando si è unito alla sensazionale Downton Abbey nei panni dell'ambizioso e civettuolo valletto Jimmy Kent, un'esperienza che ha paragonato alla scuola di recitazione a cui non è andato. "Sei circondato da attori pesi massimi su entrambi i lati della videocamera e non puoi fare altro che imparare", spiega parlando delle sue tre stagioni nella serie, che l'ha fatto tuffare ancora più nella storia britannica con l'adattamento per la televisione di Hilary Mantel del celebre Wolf Hall di Thomas Cromwell . "E' stato il momento in cui ho avuto la certezza che 'Ok, sono in grado di fare un lavoro di un certo livello, quindi il duro impegno sta dando i suoi frutti'", ricorda di Downton. "E' stato un punto di svolta nell'iniziare un lavoro che sentivo di un certo calibro in cui volevo esserci. Come attore, vuoi esserci per lavorare."
Speeers ha passato la maggior parte degli ultimi mesi ad ampliare i suoi orizzonti in una direzione completamente diversa, partecipando alla produzione inglese di Rain Man nel ruolo che fu di Tom Cruise per il suo debutto sul palcoscenico. "Dato che non sono mai andato alla scuola di recitazione e il percorso normale è proprio la scuola di recitazione e poi il teatro, arrivando all'età di trent'anni e non avendo mai interpretato una commedia, mi chiedevo se avrei mai superato quell'ostacolo", ammette . Rivelando nuovi strati di un personaggio classico, Speleers dice che, piuttosto che l'egoista Charlie Babbitt del film, si è concentrato sul suo dolore giovanile per essere stato abbandonato dal padre poco dopo la morte della madre. "Il suo egoismo e la sua natura egocentrica sono sempre stati rappresentati, ma penso che molto di ciò provenga dalle sue ferite", spiega. "In realtà stava lottando e stava attraversando molto dolore e rabbia e la prima parte dello spettacolo è più radicata su un individuo profondamente infelice".
Con la fine del tour, Speleers è pronto a godersi le vacanze a casa con la sua famiglia e "una buona dose di Guinness", anche se è pronto a sottolineare che non è "uno che riposa sugli allori per troppo tempo." Infatti è al lavoro su un nuovo cortometraggio con la sua società di produzione Dark Glass Films (il suo primo cortometraggio, "Wale", è stato candidato agli Oscar di quest'anno) che spera di girare a gennaio ed è in cerca del suo prossimo progetto, completamente rienergizzato. "Sento che un grande peso creativo mi è stato tolto, oltre ad essere un'esperienza estremamente gratificante", dice di Rain Man. "Quando dico che mi è stato tolto il peso, è per il fatto di sapere di poterlo fare. Non avevo fatto nulla del genere da quando ero a scuola e facendolo professionalmente per tre mesi, otto spettacoli a settimana, mi sono ricordato quanto amassi stare sul palco e trovarsi davanti all'energia che il pubblico ti dà. E' stata un'esperienza incredibile e di cui farò tesoro - e che non voglio necessariamente replicare, perché non puoi rifare ogni cosa in modo creativo, ma certamente voglio fare di più. Mi ha lasciato il desiderio di fare di più, che immagino sia un buon modo per approcciarsi a qualsiasi lavoro."
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giovedì 27 dicembre 2018
Il famoso incontro
**Attenzione spoiler di Outlander 4x09 'The Birds & The Bees'**
Brianna finalmente incontrerà Jamie!
Cosa passa per la testa di Lizzie?
In queste nuovissime foto dell'episodio di Outlander che andrà inonda domenica su Starz -programmazione americana- , intitolato "The Birds & the Bees", Lizzie ha qualche notizia da condividere con una Brianna molto preoccupata che potrebbe avere o non avere a che fare con la sorte di un certo scozzese. Ma non saranno tutte brutte notizie per Brianna, la quale apprende che Jamie e Claire sono effettivamente a Wilmington.
Sì, fan di Outlander: la Starz conferma nel suo comunicato stampa che Brianna si unirà ai suoi genitori questa domenica e si unirà a loro a Fraser's Ridge, dove "gli oscuri segreti minacciano di far a pezzi i Fraser". Uh-oh.
Purtroppo, la Starz non ha rilasciato nessuna foto del prossimo imminente incontro, ma ce ne sono altre che trasmettono parecchie emozioni.
Questa non può essere una buona notizia per Brianna. Lizzie, sei una guastafeste!
A cosa starà pensando Claire? Accidenti, mi manca mia figlia?
Qualcuno non è molto felice. Potrebbe avere qualcosa a che fare con quell' "oscuro segreto"?
Murtagh, cosa stai combinando adesso?
Brianna finalmente incontrerà Jamie!
Cosa passa per la testa di Lizzie?
In queste nuovissime foto dell'episodio di Outlander che andrà inonda domenica su Starz -programmazione americana- , intitolato "The Birds & the Bees", Lizzie ha qualche notizia da condividere con una Brianna molto preoccupata che potrebbe avere o non avere a che fare con la sorte di un certo scozzese. Ma non saranno tutte brutte notizie per Brianna, la quale apprende che Jamie e Claire sono effettivamente a Wilmington.
Sì, fan di Outlander: la Starz conferma nel suo comunicato stampa che Brianna si unirà ai suoi genitori questa domenica e si unirà a loro a Fraser's Ridge, dove "gli oscuri segreti minacciano di far a pezzi i Fraser". Uh-oh.
Purtroppo, la Starz non ha rilasciato nessuna foto del prossimo imminente incontro, ma ce ne sono altre che trasmettono parecchie emozioni.
Questa non può essere una buona notizia per Brianna. Lizzie, sei una guastafeste!
A cosa starà pensando Claire? Accidenti, mi manca mia figlia?
Qualcuno non è molto felice. Potrebbe avere qualcosa a che fare con quell' "oscuro segreto"?
Murtagh, cosa stai combinando adesso?
martedì 25 dicembre 2018
Sam Heughan, Caitriona Balfe, l'amicizia e il lavoro
Sam Heughan e Caitriona Balfe di Outlander parlano della gioia di lavorare insieme nella popolare serie tv.
Outlander, giunto alla sua quarta stagione, ha catturato i nostri cuori dal momento in cui è andato in onda nel 2014. Ma che cosa c'è nella storia d'amore tra Claire Randall e Jamie Fraser che ci ha tanto affascinato?
Potrebbe essere il casting dei due protagonisti che apparentemente hanno vinto la lotteria genetica o potrebbe essere che la chimica tra loro è così forte da attraversare i nostri schermi.
Sono entrambi ugualmente importanti, ma la ragione principale del successo di Outlander si basa su qualcosa di più.
A differenza dei classici drammi pieni di cliché, la serie non si concentra sul romanticismo. Invece, si tratta d'amore, quello vero, intangibile - e del magnetismo che unisce due persone molto diverse che provengono da due mondi molto diversi.
Claire e Jamie conquistano tempo e spazio in nome dell'amore, un risultato così grande sa toccare le corde dei nostri cuori.
Il divario di 200 anni nelle loro vite è un problema innegabile e dominante che gli amanti devono affrontare. Ma l'aspetto del viaggio del tempo è anche ciò che rende la loro relazione così unica.
Outlander era un successo quasi garantito dato dall'enorme gruppo di fan del suo materiale d'origine, i romanzi bestseller di Diana Gabaldon.
Tuttavia, la risposta all'adattamento cinematografico di Ronald D Moore (Battlestar Galactica) - e il casting di Caitriona Balfe nei panni di Claire e di Sam Heughan nei panni di Jamie in particolare - è stato travolgente.
"I nostri fan sono i più appassionati e penso che gran parte di questo sia dato dal fatto che questa serie di libri c'è da tanto tempo", racconta Caitriona, 39 anni.
"Diana ha creato questo mondo incredibile e siamo stati molto fortunati che lo show avesse questo fandom in cui siamo stati accolti".
Adattare una serie tanto amata può essere complicato, ma Sam e Caitriona hanno dato vita ai loro personaggi in modo più fedele possibile ai romanzi.
"Abbiamo sempre letto i libri prima e so che Caitriona e io ci concentreremo ancora su di loro", spiega Sam, 38 anni.
"Siamo andati a dare un'occhiata al libro tantissime volte e Diana lo ha scritto perfettamente."
Il noto critico televisivo statunitense Ed Martin è sorpreso che i due protagonisti non siano stati candidati agli Emmy Awards.
"Data l'intensità, la passione e l'intimità delle loro esibizioni, è inconcepibile che Caitriona e Sam non siano mai stati onorati con le nomination agli Emmy", dice.
"Come Game of Thrones, Outlander ci ha mostrato che gli adattamenti ben fatti delle serie di romanzi popolari possono creare una televisione di prim'ordine".
Quando incontriamo per la prima volta Claire, lei è alla sua seconda luna di miele con il marito Frank (Tobias Menzies) dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Ma una gita alle pietre di Craigh na Dun a Inverness, in Scozia, trasporta l'infermiera inglese nel 1743.
Lì, incontra l'Highlander Jamie poco dopo essere stata attaccata dal capitano inglese Black Jack Randall (ancora Tobias Menzies), un antenato di Frank. Claire si affeziona rapidamente alla gentilezza e alla natura protettiva di Jamie, che cattura anche il cuore degli spettatori.
Mentre la tensione sessuale cuoce a fuoco lento, i due vengono legati da uno scherzo del destino e si sposano forzatamente. Non ci vuole molto perché gli sposi si arrendano ai loro veri sentimenti.
Dovranno sopportare processi alle streghe, scontri con gli inglesi e, naturalmente, la vendetta inarrestabile di Black Jack. E mentre il loro amore diventa più profondo, Claire si ritrova combattuta tra le sue due vite...e i suoi due mariti.
L'amore prevale e Claire sceglie Jamie. Quando scopre di essere incinta, viene convinta a tornare nel 1945, dove può far crescere il bambino sano e salvo.
Jamie, tuttavia, rimane nel 18° secolo in Scozia e si appresta a combattere nella battaglia di Culloden.
Separati dal tempo, Claire crede che Jamie sia morto nella battaglia e cerca di andare avanti, crescendo la figlia Brianna (Sophie Skelton) insieme a Frank. Claire impiega 20 anni per scoprire che il suo vero amore non è morto e ancora una volta, affronta coraggiosamente le pietre per tornare indietro nel tempo.
Anche se Claire riesce a trovare il suo amore perduto da molto tempo, i due lottano per riconnettersi dopo molti anni di separazione e diverse scelte di vita.
Ora, all'inizio della quarta stagione, Claire e Jamie arrivano in America dopo essere sopravvissuti ad un naufragio. La coppia è partita per ricominciare da capo.
"Alla fine riusciamo a vederli insieme, sistemarsi e essere un po' più casalinghi, quasi", dice Sam.
Non è un segreto che Outlander sia diventato famoso per le sue scene appassionate di sesso, che hanno catapultato Sam allo status di sex symbol - qualcosa su cui la star minimizza.
"Sono ancora sorpreso quando la gente si presenta e sono davvero eccitati", dice.
"Riguarda il personaggio. Jamie Fraser è come un unicorno tra gli uomini e questo dipende da Diana Gabaldon e dai suoi scritti, quindi sono fortunato ad interpretare quel personaggio."
Come spesso dicono gli attori, filmare una scena di sesso è solo una parte del lavoro. Per Sam e Caitriona, non è diverso.
Ma essendo stati completi estranei prima di entrare nello show, i due sono concordi nel dire che gettarsi in queste scene spinte ha rapidamente cementato la loro amicizia.
"Quando ci siamo incontrati per la prima volta, abbiamo dovuto immergerci in queste scene davvero difficili e intime", ricorda Sam.
"Questo ha reso la nostra amicizia molto più profonda e ci sentiamo a nostro agio ora. Ti lega davvero."
Quelle innumerevoli ore sul set per interpretare una coppia ha significato che Sam e Caitriona erano così in sintonia come una cosa reale.
"È quasi come un matrimonio," spiega Sam.
"Penso che entrambi ci conosciamo bene. So quando è frustrata o stanca. Penso che entrambi abbiamo bisogno di molta caffeina al mattino!"
Caitriona si entusiasma, "Sam e io siamo veramente buoni amici. Possiamo parlare di come andranno le scene, sia che siano scene d'amore o di guerra. Capiamo a che punto si trova l'altro e siamo in grado di darci una mano, cosa che aiuta davvero ".
"E' stato un vero viaggio per noi due", dice Sam del suo tempo con Caitriona.
"Mi sento come se fosse una delle mie migliori amiche ed è adorabile."
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Outlander, giunto alla sua quarta stagione, ha catturato i nostri cuori dal momento in cui è andato in onda nel 2014. Ma che cosa c'è nella storia d'amore tra Claire Randall e Jamie Fraser che ci ha tanto affascinato?
Potrebbe essere il casting dei due protagonisti che apparentemente hanno vinto la lotteria genetica o potrebbe essere che la chimica tra loro è così forte da attraversare i nostri schermi.
Sono entrambi ugualmente importanti, ma la ragione principale del successo di Outlander si basa su qualcosa di più.
A differenza dei classici drammi pieni di cliché, la serie non si concentra sul romanticismo. Invece, si tratta d'amore, quello vero, intangibile - e del magnetismo che unisce due persone molto diverse che provengono da due mondi molto diversi.
Claire e Jamie conquistano tempo e spazio in nome dell'amore, un risultato così grande sa toccare le corde dei nostri cuori.
Il divario di 200 anni nelle loro vite è un problema innegabile e dominante che gli amanti devono affrontare. Ma l'aspetto del viaggio del tempo è anche ciò che rende la loro relazione così unica.
Outlander era un successo quasi garantito dato dall'enorme gruppo di fan del suo materiale d'origine, i romanzi bestseller di Diana Gabaldon.
Tuttavia, la risposta all'adattamento cinematografico di Ronald D Moore (Battlestar Galactica) - e il casting di Caitriona Balfe nei panni di Claire e di Sam Heughan nei panni di Jamie in particolare - è stato travolgente.
"I nostri fan sono i più appassionati e penso che gran parte di questo sia dato dal fatto che questa serie di libri c'è da tanto tempo", racconta Caitriona, 39 anni.
"Diana ha creato questo mondo incredibile e siamo stati molto fortunati che lo show avesse questo fandom in cui siamo stati accolti".
Adattare una serie tanto amata può essere complicato, ma Sam e Caitriona hanno dato vita ai loro personaggi in modo più fedele possibile ai romanzi.
"Abbiamo sempre letto i libri prima e so che Caitriona e io ci concentreremo ancora su di loro", spiega Sam, 38 anni.
"Siamo andati a dare un'occhiata al libro tantissime volte e Diana lo ha scritto perfettamente."
Il noto critico televisivo statunitense Ed Martin è sorpreso che i due protagonisti non siano stati candidati agli Emmy Awards.
"Data l'intensità, la passione e l'intimità delle loro esibizioni, è inconcepibile che Caitriona e Sam non siano mai stati onorati con le nomination agli Emmy", dice.
"Come Game of Thrones, Outlander ci ha mostrato che gli adattamenti ben fatti delle serie di romanzi popolari possono creare una televisione di prim'ordine".
Quando incontriamo per la prima volta Claire, lei è alla sua seconda luna di miele con il marito Frank (Tobias Menzies) dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Ma una gita alle pietre di Craigh na Dun a Inverness, in Scozia, trasporta l'infermiera inglese nel 1743.
Lì, incontra l'Highlander Jamie poco dopo essere stata attaccata dal capitano inglese Black Jack Randall (ancora Tobias Menzies), un antenato di Frank. Claire si affeziona rapidamente alla gentilezza e alla natura protettiva di Jamie, che cattura anche il cuore degli spettatori.
Mentre la tensione sessuale cuoce a fuoco lento, i due vengono legati da uno scherzo del destino e si sposano forzatamente. Non ci vuole molto perché gli sposi si arrendano ai loro veri sentimenti.
Dovranno sopportare processi alle streghe, scontri con gli inglesi e, naturalmente, la vendetta inarrestabile di Black Jack. E mentre il loro amore diventa più profondo, Claire si ritrova combattuta tra le sue due vite...e i suoi due mariti.
L'amore prevale e Claire sceglie Jamie. Quando scopre di essere incinta, viene convinta a tornare nel 1945, dove può far crescere il bambino sano e salvo.
Jamie, tuttavia, rimane nel 18° secolo in Scozia e si appresta a combattere nella battaglia di Culloden.
Separati dal tempo, Claire crede che Jamie sia morto nella battaglia e cerca di andare avanti, crescendo la figlia Brianna (Sophie Skelton) insieme a Frank. Claire impiega 20 anni per scoprire che il suo vero amore non è morto e ancora una volta, affronta coraggiosamente le pietre per tornare indietro nel tempo.
Anche se Claire riesce a trovare il suo amore perduto da molto tempo, i due lottano per riconnettersi dopo molti anni di separazione e diverse scelte di vita.
Ora, all'inizio della quarta stagione, Claire e Jamie arrivano in America dopo essere sopravvissuti ad un naufragio. La coppia è partita per ricominciare da capo.
"Alla fine riusciamo a vederli insieme, sistemarsi e essere un po' più casalinghi, quasi", dice Sam.
Non è un segreto che Outlander sia diventato famoso per le sue scene appassionate di sesso, che hanno catapultato Sam allo status di sex symbol - qualcosa su cui la star minimizza.
"Sono ancora sorpreso quando la gente si presenta e sono davvero eccitati", dice.
"Riguarda il personaggio. Jamie Fraser è come un unicorno tra gli uomini e questo dipende da Diana Gabaldon e dai suoi scritti, quindi sono fortunato ad interpretare quel personaggio."
Come spesso dicono gli attori, filmare una scena di sesso è solo una parte del lavoro. Per Sam e Caitriona, non è diverso.
Ma essendo stati completi estranei prima di entrare nello show, i due sono concordi nel dire che gettarsi in queste scene spinte ha rapidamente cementato la loro amicizia.
"Quando ci siamo incontrati per la prima volta, abbiamo dovuto immergerci in queste scene davvero difficili e intime", ricorda Sam.
"Questo ha reso la nostra amicizia molto più profonda e ci sentiamo a nostro agio ora. Ti lega davvero."
Quelle innumerevoli ore sul set per interpretare una coppia ha significato che Sam e Caitriona erano così in sintonia come una cosa reale.
"È quasi come un matrimonio," spiega Sam.
"Penso che entrambi ci conosciamo bene. So quando è frustrata o stanca. Penso che entrambi abbiamo bisogno di molta caffeina al mattino!"
Caitriona si entusiasma, "Sam e io siamo veramente buoni amici. Possiamo parlare di come andranno le scene, sia che siano scene d'amore o di guerra. Capiamo a che punto si trova l'altro e siamo in grado di darci una mano, cosa che aiuta davvero ".
"E' stato un vero viaggio per noi due", dice Sam del suo tempo con Caitriona.
"Mi sento come se fosse una delle mie migliori amiche ed è adorabile."
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lunedì 24 dicembre 2018
I costumi di Outlander S4
Più di sei anni e quattro stagioni, la costumista Terry Dresbach ha trasformato Outlander, uno degli spettacoli più difficili da definire in televisione (un romanzo d'amore che attraversa due secoli, più continenti e decine di eventi che alterano la storia) in una delle serie con i costumi più belli.
La Dresbach era una fan della serie Outlander di Diana Gabaldon anni prima che suo marito, il produttore esecutivo Ronald D. Moore, si accaparrasse i diritti del programma televisivo, e nel 2012, si è trovata con l'incarico di aiutare a tradurre i personaggi dei suoi libri preferiti in realtà per lo schermo. I suoi costumi hanno portato l'eroina che viaggia nel tempo, Claire Fraser (Caitriona Balfe) dalla seconda guerra mondiale alle alture scozzesi del 18° secolo e alla corte francese di Luigi XV, poi di nuovo in Scozia per la rivolta giacobita del 1745, a metà del XX secolo a Boston, e infine, nell'America pre-rivoluzionaria della quarta stagione - quella conclusiva della Dresbach nello spettacolo. Dice di non aver mai programmato di continuare così a lungo con la serie, ma alla fine, "dovevo portarli in America".
La Dresbach, che ha creato il guardaroba della quarta stagione, insieme alla costumista Nina Ayres, concentra l'attenzione dei fan su ogni bottone, cucitura e tessuto, e il suo lavoro si è guadagnato un appassionato gruppo di fan all'interno del fandom, già devoto, dello show. Su Twitter, la Dresbach suddivide i singoli costumi nei loro elementi essenziali e spiega il motivo di ogni sua scelta. La sua bacheca è uno scrigno di informazioni per malati di Outlander e di costumi.
"Stavo parlando con una donna l'altro giorno che ha visto lo show 200 volte", dice la Dresbach. "Quando parli con loro, hanno domande che meritano di avere una risposta. I fan si aspettano di più perché sono coinvolti nel processo in un modo diverso".
Claire e Jamie
"Sono i personaggi con cui siamo più a nostro agio, a questo punto sappiamo che non si nascondono, non si camuffano, non sono in Francia fingendo di essere aristocratici, sono veramente loro stessi in un mondo. Questa è stata la chiave per tutti i loro costumi in questa stagione."
Dove tutto inizia
"Per Claire, in particolare, volevo tornare all'inizio. I suoi costumi qui sono molto simili a quelli che aveva in Scozia. Nella Stagione 1, indossa quella camicia scozzese verde e ha lo scialle scozzese verde. Dovevamo farle un nuovo scialle, non può avere gli stessi colori, ma deve sembrare lo scialle della stagione 1. "
Fantasie
"Si potrebbero cambiare i tessuti e torneresti in Scozia, volevamo far breccia nel nuovo mondo, quindi abbiamo iniziato a introdurre decori e fiori." Ricordo che Cait a un certo punto mi disse: "Mi sento un po' Holly Hobbie." Ero tipo "Sì, questo è l'intento!" Ha detto che non si sentiva come se fosse Claire, poi abbiamo trovato questo tessuto, che era un po' più sofisticato e ce ne siamo innamorati."
La gonna
"Questo era un tessuto di lino che avevo sulla mia scrivania da due anni ed era bianco con delle macchie fucsia e verde lime, era orribile, lo guardavo e dicevo: 'Perché mai faresti una cosa simle, perchè? Cosa potrebbe diventare?" Quando abbiamo iniziato a pensare a come le persone usavano il tessuto, come riutilizzavano le cose, a rammendarle, a ripararle, e al perché il patchwork è stato un fattore così importante nel XVIII secolo, l'ho guardato e ho detto "Questo è un patchwork".
Lo abbiamo tinto con questo colore marrone, ed è straordinario, invece di vestirla con un "patchwork", le abbiamo fatto indossare questa, che evoca una sensazione calda e stabile eppure non è identificabile. Mi piace quando qualcosa provoca un sentimento, ma non riesci necessariamente a definirlo".
I pantaloni di Claire
"Ian arriva a Fraser's Ridge con tre paia di pantaloni e poi finisce per averne solo due, perché Claire ne prende uno e prende anche la sua maglietta."
La silhouette
"Ci sono molti strati, ma la silhouette è una camicia da uomo degli anni '40-'50, con un cinturino. E' Elizabeth Taylor in Giant. E' praticamente Katharine Hepburn, è Greta Garbo. Abbiamo sempre voluto mantenere quella forma a triangolo, la vita un po' segnata e le potenti spalle di una donna degli anni '40. "
Claire a casa
"Con il 'costume di batman' nella terza stagione [uno scherzo per i fan sull'outfit che Claire indossa per tornare da Jamie], si trattava di partire da un completo e guardarlo disintegrarsi, guardarlo tornare ad essere quel vestito bianco con cui arriva in Scozia all'inizio della Stagione 1.
C'è un momento sulla barca dove la si può vedere prendere vita, liberarsi di tutti quegli strati rigidi veri e propri e indossare camicia e gonna e Cait era davvero a proprio agio: poteva muoversi, si sentiva Claire, lo vediamo molto nella quarta stagione."
L'abito di Jamie
"I vestiti erano preziosi e valevano molto all'epoca.Questo è il vestito di lino nero che Jamie indossa a Versailles nella stagione 2. Una delle cose che ho letto all'inizio della mia ricerca era che ogni uomo nel diciottesimo secolo che fosse borghese o benestante, avrebbe avuto un abito nero, ma non si riusciva a trovarli, non sono nei musei perché la gente li ha usati. Questo è l'abito che avrebbe avuto: un capo molto pratico.
Aveva senso, è logico che continuiamo a vederlo muoversi nello show, non gira per la tipografia indossando della seta ricamata, si può vedere i rammendi che abbiamo fatto. Per la parte finale della stagione 3, ero tipo, 'si vedono alcuni marinai che trasportano dei bauli sulla nave sullo sfondo di quella scena?' Questo completo è arrivato sulla nave e poi è stato trascinato a riva dopo il naufragio".
Coperta = Sciarpa
"Se guardate con molta attenzione nell'episodio 4, vedrete una grande coperta sul loro letto, che poi abbiamo tagliato e trasformato in sciarpe. Non erano preparati per l'inverno e hanno dovuto capire come diavolo stare al caldo, quindi c'era una coperta a disposizione ed è allora che iniziamo a veder apparire la pelliccia perché ovviamente vanno a caccia. Non si butta quella pelliccia; la si usa per stare al caldo."
Brianna e Roger
Roger e Brianna al festival
"Quando vanno al festival in North Carolina, Roger va sul palco e indossa un kilt e canta per lei, e la si può vedere innamorarsi di nuovo di lui. Avevamo tutto sul set, perché volevo davvero averlo con il maglione e il kilt invece che una camicia e una giacca, perché volevo che fosse un uomo moderno, quindi l'abbiamo sistemato e per la prima volta in assoluto abbiamo comprato un kilt [ride] Non dovevamo fare 5.000 metri di tessuto [come abbiamo fatto per la Stagione 1]."
Brianna negli anni '70
"Brianna l'ho sempre vestita con i miei vestiti e mi sono detta: 'Non devi fare altro che ricordare tutto ciò che indossavi'. Avevo quella giacca, ricordo quando l'ho presa, ero entusiasta, lo sentivo nello stomaco: "Devo usare quella giacca". Sono impazzita con il suo guardaroba, ha circa 50 dei più incredibili look degli anni '70 e vediamo solo due outfit nello show: urlavo a Ron, 'No, devi scrivere più scene negli anni '70! Questi bei vestiti sono per lei!' "
La borsa di Bree
"Ho trovato la borsa in stile guatemalteco su Etsy e ho quasi avuto un infarto, è un pezzo molto importante e volevo che tornasse indietro nel XVIII secolo. La usa per tutto lo spettacolo e l'idea di base era 'ti porti dei pezzi di te stesso ovunque tu vada'. La borsa guatemalteca è stata un guizzo di moda, quando la moda ha subito l'influenza di Londra. Le cose hanno iniziato a diventare più politiche. Era come un'anti-moda, che ovviamente era una moda come una qualsiasi altra."
Brianna attraversa le pietre
"Nel terzo libro, Claire viene descritta mentre indossa un Jessica McClintock Gunne Sax [una linea di abbigliamento della metà del 20° secolo ispirata ai periodi medievali e rinascimentali]. Perché avrebbe dovuto farlo? Sapeva cosa stava per affrontare. Con la sua mente pratica avrebbe indossato una specie di abito medievale in cotone pseudo-contadino? Non lo avrebbe fatto - sapeva che sarebbe morta. Sarebbe morta congelata o sarebbe stata messa in prigione. Non potevo farglielo, ma sapevo che nel libro è un momento importante, come il vestito rosso [nella stagione 2], e le persone sarebbero furiose se non lo vedessero. Quindi Brianna lo indossa. Non sa cosa sia meglio, apre solo il suo armadio e dice: "Sembra che sia di quel periodo", qualunque cosa significhi quando hai 19 anni e sei un po' incoscente. "Questo potrebbe essere del Rinascimento, il XVIII secolo è nel Rinascimento? Questo sembra qualcosa che le persone potevano indossare nel passato - il passato significa alcune centinaia di migliaia di anni di storia.Quindi indossa l'abito con i suoi stivali Frye, la sua borsa guatemalteca e un mantello perché le mantelle con il cappuccio andavano molto nel 1970. Era più o meno nello stesso periodo in cui questo abbigliamento era diventato di moda. Brianna ne aveva uno nel suo armadio. Nel libro indossa abiti maschili, ma ho dovuto lottare con le unghie e con i denti su questo perché sarebbe stata uccisa o messa in prigione! Una ragazza che cammina per strada nel 18° secolo indossando abiti da uomo? No! Questo non può proprio passare."
Manbassa
"Bree arriva a Lallybroch piuttosto velocemente e dicono, 'Che diavolo hai addosso?" e la vestono con i vestiti di Claire. Quindi l'abito verde a quadri che Claire indossa nella stagione 1, lo indossa Brianna, ma è stato rifatto. E il cappotto verde con il cappuccio di pelliccia bianca, esce da un baule e Bree lo indossa. Ne stavo parlando con Ron e ho detto: "Sai quel vestito verde a quadri?" E lui ha risposto, 'Di cosa stai parlando?' E io 'Tu fai lo spettacolo! Probabilmente hai visto quel vestito più volte di me! Un milione di volte! Gli ho detto: "Abbiamo rifatto il vestito". Lui si volta e mi dice "È davvero una grande storia." L'ho quasi spinto giù dalla sedia."
Zia Jocasta
"Jocasta è del vecchio mondo, potrebbe essere in Scozia, potrebbe essere a Parigi, potrebbe essere a Londra, potrebbe essere ad Edimburgo, ma rappresenta i ricchi proprietari di piantagioni che non si sono mai visti come americani, ma solo come europei trapiantati che capita loro di vivere da qualche altra parte; è il colonialismo, non credo di aver mai usato un tessuto così tradizionale quando eravamo in Europa [nello show]. E' un broccato di lana di seta, è molto british e molto ricco. E' l'abito di una matriarca. Non è una donna da prendere alla leggera ".
Phaedra
"Con Claire e Brianna e Geillis, abbiamo cercato di trovare il modo di mantenere la loro identità attraverso i loro vestiti - la nostra ricerca ha dimostrato che è ciò che fanno le persone. Non era diverso per gli schiavi. Lo facevano in Africa e poi l'hanno fatto negli States. Era un argomento delicato da trattare, perché uno dei punti chiave del genocidio è anche il genocidio culturale- gli oppressori eliminano tutto ciò che connette chi viene opresso dal luogo d'origine perché potrebbe portare troppa indipendenza. Era importante per noi onorare e rispettare la storia di ogni persona e la storia di ogni costume. Abbiamo introdotto il color indaco e piccole parti in batik, solo un po' di sfondo, e il come gli abiti venivano indossati."
Murtagh
"Abbiamo mantenuto Murtagh il più scozzese possibile. Si sta lasciando l'Europa, si sta facendo strada attraverso la natura selvaggia, non si deve prestare attenzione alle restrizioni o comunque non nello stesso modo in cui è stato fatto in passato. Doveva esserci una certa libertà di scrollarsi di dosso tutte quelle tradizioni."
Lord John Gray
"Questo è il vestito creato per affrontare la frontiera; un uomo benestante sta per sfoggiare il suo costume. Ma è anche un soldato, non è il padrone di nessuno. Per il cappotto, ho usato un altro tessuto che avevo lì da molto tempo. E' un lino cerato, ma sembra un denim. E' molto europeo, ma l'idea di fargli indossare un abito tipo jeans lo faceva sembrare un precursore del denim americano così abbiamo comprato molte pellicce vintage. Quello è un cappotto vintage di castoro che abbiamo tagliato e usato come fodera. "
Marsali e Fergus
"Marsali è una giovane donna che arriva in America ed è tipo, 'Wow, guarda tutto questo'. Non sta cercando di restare attaccata al passato. Sta guardando avanti. Ho anche disperatamente bisogno di una sarta. Nella terza stagione ho detto: "Ragazzi, dovete trovarmi una sarta, ho bisogno di qualcuno che sappia cucire". Altrimenti, i personaggi avranno un solo costume a testa.
C'è una scena, più avanti nella stagione, in cui Fergus e Marsali andranno a far visita a Jamie e Claire al Ridge. Ho detto, 'Possono andarci con un carro? E avranno bisogno di caricare le cose.' Un mucchio di tessuti per tutti sono stati caricati su quel carro, che poi li vedrete trasformati in costumi. Fergus indossa un cappotto francese chiamato capote che i commercianti di pellicce francesi portarono in Nord America quando commerciavano pelliccia. C'è una scena nella mia testa in cui Fergus è al mercato di Wilmington e vede passare un francese, e vede il suo cappotto e dice: "Be', sono francese". Con Fergus, abbiamo sempre mantenuto il suo essere francese."
I nativi americani
"Ho studiato gli abiti dei nativi americani per un anno, perché sapevo che dovevamo farli bene. E' incredibile quanto la mia ricerca sia stata simile a quella fatta per la Scozia. C'è stato un momento di sconforto perchè non ci sono molte informazioni a riguardo. Quello che ho imparato in tutte e quattro le stagioni di Outlander è che si sta formando un puzzle e i pezzi che mancano sono importanti quanto quelli che hai, e devi riempirli da sola. Usi l'intuizione, segui il cuore, usi la tua conoscenza delle persone, dell'antropologia, della sociologia. Cosa faresti in quelle circostanze? Perché sceglieresti quei colori? Sono le tue condizioni? Cosa usi dell'ambiente che ti circonda? Allora devi avere fiducia in te stesso e fare un salto.
"I dettagli sono stati davvero difficili. Non c'è nessuna rappresentazione visiva.Una gran parte delle nostre informazioni provenivano dall'individuazione di testi scritti da uomini bianchi del XVIII° secolo su ciò che la gente indossava. Trovati alcuni e pochi schizzi qua e là, alcuni dipinti, e dici "Ok, inizio a vedere che si sta formando qualcosa." L'ho imparato da mia madre che dice sempre: "Ad un certo punto, trovi una verità. Trova qualcosa che sembri vero per le persone quando lo guarderanno". Quando abbiamo iniziato a vestire i nostri attori indigeni, ho potuto tirare un sospiro di sollievo, perché sono entrati e hanno detto: "Vanno bene". Stai rappresentando una cultura. Non fai parte di quella cultura. E' davvero importante l'averlo fatto bene."
The Cherokee
"Un'altra cosa da trovare era qualcosa che rappresentasse una particolare tribù: le tribù erano state distrutte e unite tutte insieme. Come chiunque altro, c'erano persone che vivevano sulla costa orientale dell'America, e altre persone vissute al confine con il Canada. C'erano persone che tessevano tessuti utilizzando la vegetazione della loro zona ed è per questo che i colori erano diversi. Al momento della nostra storia, gli europei erano già lì da quasi 100 anni, quindi avevano fatto il loro sporco lavoro già da un po' di tempo."
"Questa stoffa (vedi la freccia a destra nell'immagine) era chiamata stoffa spazzatura: nel Regno Unito c'era un'intera industria che produceva materiale commerciale a basso costo. Potete vedere questi piccoli anelli (freccia sinistra) ovunque. I britannici li vendevano. Mentre si spostavano in tutta l'America, scambiavano questi scarti con beni preziosi come la pelliccia".
Adawehi
"C'è sempre una storia per noi che non è mai nella sceneggiatura. Per Adawehi, la donna guaritrice con la quale Claire instaura un rapporto molto stretto, per me era la coperta della sua bisnonna. L'idea era che si trattasse di un pezzo generazionale. Era di sua nonna, quindi ha una storia, un'importanza e un valore per lei. Stessa cosa per il fodero del suo coltello."
💥ATTENZIONE SPOILER💥
"Questo è di Brianna, a Fraser's Ridge. C'è una foto di Yves Saint Laurent con un paio di modelle nel 1970. Una delle modelle indossa questo identico vestito, è una silhouette completamente anni 70. Ancora una volta, se sei del 1970 e viaggi nel tempo fino al XVIII° secolo, quanto sarai comodo con un corsetto e delle gonne giganti, cavalacndo cercando di muoverti? Non lo si può indossare quando si cammina in mezzo alla gente, ma nei luoghi isolati, a Fraser's Ridge, guarda questi ragazzi e pensa 'Oh, guarda, posso indossare quello che indossano loro?.' Questa sarà la sua zona di comfort, ma è anche piena di rock'n'roll. E' un costume da dure.
"Questo è un patchwork fatto dal mio team, è sempre l'idea del riciclaggio, per cui quando idossi qualcosa fino a che cade a pezzi, lo tagli e crei un vestito per tua figlia, e poi per il bambino e poi finalmente, è ridotto a piccoli pezzi di tessuto per un patchwork. Ho detto al team, "Guardate, immaginatevi là. Siete seduti in una capanna nel bosco. Non uscirete di lì per tre mesi, non c'è telefono, non c'è Internet, non c'è la TV, non c'è niente, questo è il vostro divertimento." E hanno ascoltato il libro Drums of Autumn, su cui si basa la Stagione 4 mentre lo facevano."
"Ian è come un milione di altri giovani che guardano gli altri giovani nella loro zona e dicono: 'Voglio essere come i miei amici'. I suoi amici sono tutti nativi americani. Scompare per giorni con i suoi amici e torna indossando cosa che hanno anche loro.
"Questo è un lavoro di impuntura [sulla borsa]. Sono aghi di porcospino e l'abbiamo fatta tutta noi. Non potevamo comprarlo da nessuna parte, così mi sono rivolta al mio team di ricamo e ho detto: "Indovinate cosa farete?" All'improvviso si sono seduti lì con pile di aghi di porcospino tutt'intorno. L'unico modo per tingerle è con la tintura Rit. Ogni volta che andavo in America, tornavo in Scozia con una valigia piena di coloranti e aghi di porcospino. Se qualcuno avesse mai aperto la valigia, avrebbe chiesto 'Ma chi è questa donna?' Si può vedere quanto sia complicato, lo si è intessuto letteralmente: prendi la punta e la infili nella pelle, poi la appiattisci e la pieghi".
La Dresbach era una fan della serie Outlander di Diana Gabaldon anni prima che suo marito, il produttore esecutivo Ronald D. Moore, si accaparrasse i diritti del programma televisivo, e nel 2012, si è trovata con l'incarico di aiutare a tradurre i personaggi dei suoi libri preferiti in realtà per lo schermo. I suoi costumi hanno portato l'eroina che viaggia nel tempo, Claire Fraser (Caitriona Balfe) dalla seconda guerra mondiale alle alture scozzesi del 18° secolo e alla corte francese di Luigi XV, poi di nuovo in Scozia per la rivolta giacobita del 1745, a metà del XX secolo a Boston, e infine, nell'America pre-rivoluzionaria della quarta stagione - quella conclusiva della Dresbach nello spettacolo. Dice di non aver mai programmato di continuare così a lungo con la serie, ma alla fine, "dovevo portarli in America".
La Dresbach, che ha creato il guardaroba della quarta stagione, insieme alla costumista Nina Ayres, concentra l'attenzione dei fan su ogni bottone, cucitura e tessuto, e il suo lavoro si è guadagnato un appassionato gruppo di fan all'interno del fandom, già devoto, dello show. Su Twitter, la Dresbach suddivide i singoli costumi nei loro elementi essenziali e spiega il motivo di ogni sua scelta. La sua bacheca è uno scrigno di informazioni per malati di Outlander e di costumi.
"Stavo parlando con una donna l'altro giorno che ha visto lo show 200 volte", dice la Dresbach. "Quando parli con loro, hanno domande che meritano di avere una risposta. I fan si aspettano di più perché sono coinvolti nel processo in un modo diverso".
Claire e Jamie
"Sono i personaggi con cui siamo più a nostro agio, a questo punto sappiamo che non si nascondono, non si camuffano, non sono in Francia fingendo di essere aristocratici, sono veramente loro stessi in un mondo. Questa è stata la chiave per tutti i loro costumi in questa stagione."
Dove tutto inizia
"Per Claire, in particolare, volevo tornare all'inizio. I suoi costumi qui sono molto simili a quelli che aveva in Scozia. Nella Stagione 1, indossa quella camicia scozzese verde e ha lo scialle scozzese verde. Dovevamo farle un nuovo scialle, non può avere gli stessi colori, ma deve sembrare lo scialle della stagione 1. "
Fantasie
"Si potrebbero cambiare i tessuti e torneresti in Scozia, volevamo far breccia nel nuovo mondo, quindi abbiamo iniziato a introdurre decori e fiori." Ricordo che Cait a un certo punto mi disse: "Mi sento un po' Holly Hobbie." Ero tipo "Sì, questo è l'intento!" Ha detto che non si sentiva come se fosse Claire, poi abbiamo trovato questo tessuto, che era un po' più sofisticato e ce ne siamo innamorati."
La gonna
"Questo era un tessuto di lino che avevo sulla mia scrivania da due anni ed era bianco con delle macchie fucsia e verde lime, era orribile, lo guardavo e dicevo: 'Perché mai faresti una cosa simle, perchè? Cosa potrebbe diventare?" Quando abbiamo iniziato a pensare a come le persone usavano il tessuto, come riutilizzavano le cose, a rammendarle, a ripararle, e al perché il patchwork è stato un fattore così importante nel XVIII secolo, l'ho guardato e ho detto "Questo è un patchwork".
Lo abbiamo tinto con questo colore marrone, ed è straordinario, invece di vestirla con un "patchwork", le abbiamo fatto indossare questa, che evoca una sensazione calda e stabile eppure non è identificabile. Mi piace quando qualcosa provoca un sentimento, ma non riesci necessariamente a definirlo".
I pantaloni di Claire
"Ian arriva a Fraser's Ridge con tre paia di pantaloni e poi finisce per averne solo due, perché Claire ne prende uno e prende anche la sua maglietta."
La silhouette
"Ci sono molti strati, ma la silhouette è una camicia da uomo degli anni '40-'50, con un cinturino. E' Elizabeth Taylor in Giant. E' praticamente Katharine Hepburn, è Greta Garbo. Abbiamo sempre voluto mantenere quella forma a triangolo, la vita un po' segnata e le potenti spalle di una donna degli anni '40. "
Claire a casa
"Con il 'costume di batman' nella terza stagione [uno scherzo per i fan sull'outfit che Claire indossa per tornare da Jamie], si trattava di partire da un completo e guardarlo disintegrarsi, guardarlo tornare ad essere quel vestito bianco con cui arriva in Scozia all'inizio della Stagione 1.
C'è un momento sulla barca dove la si può vedere prendere vita, liberarsi di tutti quegli strati rigidi veri e propri e indossare camicia e gonna e Cait era davvero a proprio agio: poteva muoversi, si sentiva Claire, lo vediamo molto nella quarta stagione."
L'abito di Jamie
"I vestiti erano preziosi e valevano molto all'epoca.Questo è il vestito di lino nero che Jamie indossa a Versailles nella stagione 2. Una delle cose che ho letto all'inizio della mia ricerca era che ogni uomo nel diciottesimo secolo che fosse borghese o benestante, avrebbe avuto un abito nero, ma non si riusciva a trovarli, non sono nei musei perché la gente li ha usati. Questo è l'abito che avrebbe avuto: un capo molto pratico.
Aveva senso, è logico che continuiamo a vederlo muoversi nello show, non gira per la tipografia indossando della seta ricamata, si può vedere i rammendi che abbiamo fatto. Per la parte finale della stagione 3, ero tipo, 'si vedono alcuni marinai che trasportano dei bauli sulla nave sullo sfondo di quella scena?' Questo completo è arrivato sulla nave e poi è stato trascinato a riva dopo il naufragio".
Coperta = Sciarpa
"Se guardate con molta attenzione nell'episodio 4, vedrete una grande coperta sul loro letto, che poi abbiamo tagliato e trasformato in sciarpe. Non erano preparati per l'inverno e hanno dovuto capire come diavolo stare al caldo, quindi c'era una coperta a disposizione ed è allora che iniziamo a veder apparire la pelliccia perché ovviamente vanno a caccia. Non si butta quella pelliccia; la si usa per stare al caldo."
Brianna e Roger
Roger e Brianna al festival
"Quando vanno al festival in North Carolina, Roger va sul palco e indossa un kilt e canta per lei, e la si può vedere innamorarsi di nuovo di lui. Avevamo tutto sul set, perché volevo davvero averlo con il maglione e il kilt invece che una camicia e una giacca, perché volevo che fosse un uomo moderno, quindi l'abbiamo sistemato e per la prima volta in assoluto abbiamo comprato un kilt [ride] Non dovevamo fare 5.000 metri di tessuto [come abbiamo fatto per la Stagione 1]."
Brianna negli anni '70
"Brianna l'ho sempre vestita con i miei vestiti e mi sono detta: 'Non devi fare altro che ricordare tutto ciò che indossavi'. Avevo quella giacca, ricordo quando l'ho presa, ero entusiasta, lo sentivo nello stomaco: "Devo usare quella giacca". Sono impazzita con il suo guardaroba, ha circa 50 dei più incredibili look degli anni '70 e vediamo solo due outfit nello show: urlavo a Ron, 'No, devi scrivere più scene negli anni '70! Questi bei vestiti sono per lei!' "
La borsa di Bree
"Ho trovato la borsa in stile guatemalteco su Etsy e ho quasi avuto un infarto, è un pezzo molto importante e volevo che tornasse indietro nel XVIII secolo. La usa per tutto lo spettacolo e l'idea di base era 'ti porti dei pezzi di te stesso ovunque tu vada'. La borsa guatemalteca è stata un guizzo di moda, quando la moda ha subito l'influenza di Londra. Le cose hanno iniziato a diventare più politiche. Era come un'anti-moda, che ovviamente era una moda come una qualsiasi altra."
Brianna attraversa le pietre
"Nel terzo libro, Claire viene descritta mentre indossa un Jessica McClintock Gunne Sax [una linea di abbigliamento della metà del 20° secolo ispirata ai periodi medievali e rinascimentali]. Perché avrebbe dovuto farlo? Sapeva cosa stava per affrontare. Con la sua mente pratica avrebbe indossato una specie di abito medievale in cotone pseudo-contadino? Non lo avrebbe fatto - sapeva che sarebbe morta. Sarebbe morta congelata o sarebbe stata messa in prigione. Non potevo farglielo, ma sapevo che nel libro è un momento importante, come il vestito rosso [nella stagione 2], e le persone sarebbero furiose se non lo vedessero. Quindi Brianna lo indossa. Non sa cosa sia meglio, apre solo il suo armadio e dice: "Sembra che sia di quel periodo", qualunque cosa significhi quando hai 19 anni e sei un po' incoscente. "Questo potrebbe essere del Rinascimento, il XVIII secolo è nel Rinascimento? Questo sembra qualcosa che le persone potevano indossare nel passato - il passato significa alcune centinaia di migliaia di anni di storia.Quindi indossa l'abito con i suoi stivali Frye, la sua borsa guatemalteca e un mantello perché le mantelle con il cappuccio andavano molto nel 1970. Era più o meno nello stesso periodo in cui questo abbigliamento era diventato di moda. Brianna ne aveva uno nel suo armadio. Nel libro indossa abiti maschili, ma ho dovuto lottare con le unghie e con i denti su questo perché sarebbe stata uccisa o messa in prigione! Una ragazza che cammina per strada nel 18° secolo indossando abiti da uomo? No! Questo non può proprio passare."
Manbassa
"Bree arriva a Lallybroch piuttosto velocemente e dicono, 'Che diavolo hai addosso?" e la vestono con i vestiti di Claire. Quindi l'abito verde a quadri che Claire indossa nella stagione 1, lo indossa Brianna, ma è stato rifatto. E il cappotto verde con il cappuccio di pelliccia bianca, esce da un baule e Bree lo indossa. Ne stavo parlando con Ron e ho detto: "Sai quel vestito verde a quadri?" E lui ha risposto, 'Di cosa stai parlando?' E io 'Tu fai lo spettacolo! Probabilmente hai visto quel vestito più volte di me! Un milione di volte! Gli ho detto: "Abbiamo rifatto il vestito". Lui si volta e mi dice "È davvero una grande storia." L'ho quasi spinto giù dalla sedia."
Zia Jocasta
"Jocasta è del vecchio mondo, potrebbe essere in Scozia, potrebbe essere a Parigi, potrebbe essere a Londra, potrebbe essere ad Edimburgo, ma rappresenta i ricchi proprietari di piantagioni che non si sono mai visti come americani, ma solo come europei trapiantati che capita loro di vivere da qualche altra parte; è il colonialismo, non credo di aver mai usato un tessuto così tradizionale quando eravamo in Europa [nello show]. E' un broccato di lana di seta, è molto british e molto ricco. E' l'abito di una matriarca. Non è una donna da prendere alla leggera ".
Phaedra
"Con Claire e Brianna e Geillis, abbiamo cercato di trovare il modo di mantenere la loro identità attraverso i loro vestiti - la nostra ricerca ha dimostrato che è ciò che fanno le persone. Non era diverso per gli schiavi. Lo facevano in Africa e poi l'hanno fatto negli States. Era un argomento delicato da trattare, perché uno dei punti chiave del genocidio è anche il genocidio culturale- gli oppressori eliminano tutto ciò che connette chi viene opresso dal luogo d'origine perché potrebbe portare troppa indipendenza. Era importante per noi onorare e rispettare la storia di ogni persona e la storia di ogni costume. Abbiamo introdotto il color indaco e piccole parti in batik, solo un po' di sfondo, e il come gli abiti venivano indossati."
Murtagh
"Abbiamo mantenuto Murtagh il più scozzese possibile. Si sta lasciando l'Europa, si sta facendo strada attraverso la natura selvaggia, non si deve prestare attenzione alle restrizioni o comunque non nello stesso modo in cui è stato fatto in passato. Doveva esserci una certa libertà di scrollarsi di dosso tutte quelle tradizioni."
Lord John Gray
"Questo è il vestito creato per affrontare la frontiera; un uomo benestante sta per sfoggiare il suo costume. Ma è anche un soldato, non è il padrone di nessuno. Per il cappotto, ho usato un altro tessuto che avevo lì da molto tempo. E' un lino cerato, ma sembra un denim. E' molto europeo, ma l'idea di fargli indossare un abito tipo jeans lo faceva sembrare un precursore del denim americano così abbiamo comprato molte pellicce vintage. Quello è un cappotto vintage di castoro che abbiamo tagliato e usato come fodera. "
Marsali e Fergus
"Marsali è una giovane donna che arriva in America ed è tipo, 'Wow, guarda tutto questo'. Non sta cercando di restare attaccata al passato. Sta guardando avanti. Ho anche disperatamente bisogno di una sarta. Nella terza stagione ho detto: "Ragazzi, dovete trovarmi una sarta, ho bisogno di qualcuno che sappia cucire". Altrimenti, i personaggi avranno un solo costume a testa.
C'è una scena, più avanti nella stagione, in cui Fergus e Marsali andranno a far visita a Jamie e Claire al Ridge. Ho detto, 'Possono andarci con un carro? E avranno bisogno di caricare le cose.' Un mucchio di tessuti per tutti sono stati caricati su quel carro, che poi li vedrete trasformati in costumi. Fergus indossa un cappotto francese chiamato capote che i commercianti di pellicce francesi portarono in Nord America quando commerciavano pelliccia. C'è una scena nella mia testa in cui Fergus è al mercato di Wilmington e vede passare un francese, e vede il suo cappotto e dice: "Be', sono francese". Con Fergus, abbiamo sempre mantenuto il suo essere francese."
I nativi americani
"Ho studiato gli abiti dei nativi americani per un anno, perché sapevo che dovevamo farli bene. E' incredibile quanto la mia ricerca sia stata simile a quella fatta per la Scozia. C'è stato un momento di sconforto perchè non ci sono molte informazioni a riguardo. Quello che ho imparato in tutte e quattro le stagioni di Outlander è che si sta formando un puzzle e i pezzi che mancano sono importanti quanto quelli che hai, e devi riempirli da sola. Usi l'intuizione, segui il cuore, usi la tua conoscenza delle persone, dell'antropologia, della sociologia. Cosa faresti in quelle circostanze? Perché sceglieresti quei colori? Sono le tue condizioni? Cosa usi dell'ambiente che ti circonda? Allora devi avere fiducia in te stesso e fare un salto.
"I dettagli sono stati davvero difficili. Non c'è nessuna rappresentazione visiva.Una gran parte delle nostre informazioni provenivano dall'individuazione di testi scritti da uomini bianchi del XVIII° secolo su ciò che la gente indossava. Trovati alcuni e pochi schizzi qua e là, alcuni dipinti, e dici "Ok, inizio a vedere che si sta formando qualcosa." L'ho imparato da mia madre che dice sempre: "Ad un certo punto, trovi una verità. Trova qualcosa che sembri vero per le persone quando lo guarderanno". Quando abbiamo iniziato a vestire i nostri attori indigeni, ho potuto tirare un sospiro di sollievo, perché sono entrati e hanno detto: "Vanno bene". Stai rappresentando una cultura. Non fai parte di quella cultura. E' davvero importante l'averlo fatto bene."
The Cherokee
"Un'altra cosa da trovare era qualcosa che rappresentasse una particolare tribù: le tribù erano state distrutte e unite tutte insieme. Come chiunque altro, c'erano persone che vivevano sulla costa orientale dell'America, e altre persone vissute al confine con il Canada. C'erano persone che tessevano tessuti utilizzando la vegetazione della loro zona ed è per questo che i colori erano diversi. Al momento della nostra storia, gli europei erano già lì da quasi 100 anni, quindi avevano fatto il loro sporco lavoro già da un po' di tempo."
"Questa stoffa (vedi la freccia a destra nell'immagine) era chiamata stoffa spazzatura: nel Regno Unito c'era un'intera industria che produceva materiale commerciale a basso costo. Potete vedere questi piccoli anelli (freccia sinistra) ovunque. I britannici li vendevano. Mentre si spostavano in tutta l'America, scambiavano questi scarti con beni preziosi come la pelliccia".
Adawehi
"C'è sempre una storia per noi che non è mai nella sceneggiatura. Per Adawehi, la donna guaritrice con la quale Claire instaura un rapporto molto stretto, per me era la coperta della sua bisnonna. L'idea era che si trattasse di un pezzo generazionale. Era di sua nonna, quindi ha una storia, un'importanza e un valore per lei. Stessa cosa per il fodero del suo coltello."
💥ATTENZIONE SPOILER💥
"Questo è di Brianna, a Fraser's Ridge. C'è una foto di Yves Saint Laurent con un paio di modelle nel 1970. Una delle modelle indossa questo identico vestito, è una silhouette completamente anni 70. Ancora una volta, se sei del 1970 e viaggi nel tempo fino al XVIII° secolo, quanto sarai comodo con un corsetto e delle gonne giganti, cavalacndo cercando di muoverti? Non lo si può indossare quando si cammina in mezzo alla gente, ma nei luoghi isolati, a Fraser's Ridge, guarda questi ragazzi e pensa 'Oh, guarda, posso indossare quello che indossano loro?.' Questa sarà la sua zona di comfort, ma è anche piena di rock'n'roll. E' un costume da dure.
"Questo è un patchwork fatto dal mio team, è sempre l'idea del riciclaggio, per cui quando idossi qualcosa fino a che cade a pezzi, lo tagli e crei un vestito per tua figlia, e poi per il bambino e poi finalmente, è ridotto a piccoli pezzi di tessuto per un patchwork. Ho detto al team, "Guardate, immaginatevi là. Siete seduti in una capanna nel bosco. Non uscirete di lì per tre mesi, non c'è telefono, non c'è Internet, non c'è la TV, non c'è niente, questo è il vostro divertimento." E hanno ascoltato il libro Drums of Autumn, su cui si basa la Stagione 4 mentre lo facevano."
"Ian è come un milione di altri giovani che guardano gli altri giovani nella loro zona e dicono: 'Voglio essere come i miei amici'. I suoi amici sono tutti nativi americani. Scompare per giorni con i suoi amici e torna indossando cosa che hanno anche loro.
"Questo è un lavoro di impuntura [sulla borsa]. Sono aghi di porcospino e l'abbiamo fatta tutta noi. Non potevamo comprarlo da nessuna parte, così mi sono rivolta al mio team di ricamo e ho detto: "Indovinate cosa farete?" All'improvviso si sono seduti lì con pile di aghi di porcospino tutt'intorno. L'unico modo per tingerle è con la tintura Rit. Ogni volta che andavo in America, tornavo in Scozia con una valigia piena di coloranti e aghi di porcospino. Se qualcuno avesse mai aperto la valigia, avrebbe chiesto 'Ma chi è questa donna?' Si può vedere quanto sia complicato, lo si è intessuto letteralmente: prendi la punta e la infili nella pelle, poi la appiattisci e la pieghi".
domenica 23 dicembre 2018
Il nono libro in arrivo nel 2019
...in America!
Finalmente Diana Gabaldon ha rivelato che il nono libro della saga di Outlander, Go Tell The Bees That I Am Gone, uscirà l'anno prossimo -ovviamente edizione americana- quindi nel 2019, anche se non è stato specificato in che periodo dell'anno.
Questo nono libro dovrebbe, come sempre, venir diviso in due volumi nell'edizione italiana e andranno ad aggiungersi agli attuali 15 libri giù pubblicati da Corbaccio.
Il libro successivo, nonche ultimo della saga, il 10° verrà pubblicato più avanti. Diana ancora non ha rivelato nulla a riguardo se non che dobbiamo darle il tempo di scriverlo.
Nell'attesa di avere tra le mani il libro con le avventure di Jamie e Claire e di Brianna e Roger, potete leggerne degli estratti tradotti in italiano QUI.
Finalmente Diana Gabaldon ha rivelato che il nono libro della saga di Outlander, Go Tell The Bees That I Am Gone, uscirà l'anno prossimo -ovviamente edizione americana- quindi nel 2019, anche se non è stato specificato in che periodo dell'anno.
Questo nono libro dovrebbe, come sempre, venir diviso in due volumi nell'edizione italiana e andranno ad aggiungersi agli attuali 15 libri giù pubblicati da Corbaccio.
Il libro successivo, nonche ultimo della saga, il 10° verrà pubblicato più avanti. Diana ancora non ha rivelato nulla a riguardo se non che dobbiamo darle il tempo di scriverlo.
Nell'attesa di avere tra le mani il libro con le avventure di Jamie e Claire e di Brianna e Roger, potete leggerne degli estratti tradotti in italiano QUI.
sabato 22 dicembre 2018
Outlander S4: Intervista a Tim Downie
Parlare con Tim Downie è molto informale, il tipo di intervista che è introdotta dicendo “Salve Governatore!” e invece di confondersi, lui prende e va avanti. Siamo entrati rapidamente in confidenza parlando del suo ruolo di Governatore William Tryon, una figura storica reale, nella serie Outlander. Dopo una lunga mancanza, l’amata serie finalmente è partita con la sua quarta stagione recentemente, basata su Tamburi d’Autunno di Diana Gabaldon.
Abbiamo fatto una richiesta speciale di parlare con Downie e siamo stati contenti di sentirlo raccontare aneddoti interessanti su molti argomenti. Le sue apparizioni nello show andando avanti saranno molto attese, anche se saranno fatte senza i suoi baffi abituali. Tim Downie è quel tipo di persona da cui assaggerei sicuramente una birra. Abbiamo parlato al talentuoso attore al telefono dall’UK, e quanto segue è una versione condensata e revisionata di quell’allegra conversazione.
Brief Take: Come si inserisce Outlander nel tuo percorso di recitazione?
Tim Downie: Va molto bene. Molto, molto bene! Faccio un sacco di cose storiche. Passo molto tempo in parrucca e giacche in broccato molto pesanti. Perciò si adatta molto bene. Sembra essere nella mia opera, se vuoi. Ma è bello poter fare qualcosa con grande entusiasmo. Faccio molte commedie, perciò è bello in un certo senso avvicinarsi a qualcuno, farsi coinvolgere da loro e interpretare qualcuno che… sai, c’è molto in lui, e può essere abbastanza oscuro. Non sai a che punto sei con lui – è un amico o un nemico? Chi è? C’è molto da indossare ed è bello da interpretare, molto bello.
BT: Qual è la tua base per il Governatore? Hai guardato al libro, alla storia o al copione?
TD: Sono stato guidato dal copione. Faccio molte letture ed è bello interpretare qualcuno reale, qualcuno a cui puoi ripensare, o tornare indietro al personaggio, e il tipo di scoperta “okay, questi sarebbero alcuni eventi della sua vita, che cosa ha fatto, da dove viene, dove è stato educato?”, e questo potrebbe contribuire a creare un’opinione su come il personaggio collabora con certe persone, con i gradi della vita, questo genere di cose. Specialmente a quel tempo, era molto classista, sarebbe interessante vedere come avrebbe reagito di fronte a certe persone di certe classi. Penso che questo sia il punto in cui alcune letture di contesto aiutano davvero perché costruiscono alcuni elementi del personaggio, il che è affascinante. Ho visto un bel po’ sui social di quando l’uragano è arrivato a Wilmington e ha allagato la casa di Tryon. Ed è stato interessante nel momento in cui ho finito, improvvisamente è stato come la vita che imita l’arte. Qualcuno di cui non avevo mai sentito parlare prima di interpretarlo, improvvisamente era chiaro, era una storia recente e stava accadendo proprio in quel momento. È sorprendente che abbiamo a che fare con qualcosa che è accaduto più di trecento anni fa, e che avrebbe potuto essere letteralmente ieri.
BT: I fan di Outlander sono stati d’aiuto affinché tanta gente ti scoprisse?
TD: Sicuramente sì, ed è successo molto velocemente, ed è stato grandioso! E finora, sono stati tutti adorabili, [ride] una cosa bellissima e penso che questo dica molto dei fan – sono molto leali e innamorati dei libri, del mondo e dei personaggi, ed sono molto coinvolti emotivamente. Sono stati molto accoglienti e amichevoli verso di me. Sono stato accolto molto bene, è stato grandioso, veramente carino, non si può chiedere di meglio.
BT: Tu e Sam Heughan avete lavorato insieme negli spot di Tennent’s Lager. Siete in contatto da allora?
TD: Sì, siamo stati in contatto da quando abbiamo fatto quegli spot, che era, Dio, probabilmente otto, nove anni fa? Perciò sì, siamo rimasti amici da quando abbiamo fatto quelle pubblicità. Voglio dire là abbiamo girato durante l’eruzione del vulcano in Islanda, se te lo ricordi. C’erano aeroplani a terra e noi dovevamo volare in Repubblica Ceca per le riprese e non potevamo, perciò abbiamo dovuto prendere un pullman. Così abbiamo passato due giorni insieme, senza esserci mai incontrati, ficcati in un pullman, guidando attraverso l’Europa verso la Repubblica Ceca [ride] e questo avvicina le persone. Quando sei messo insieme in questo modo, sai di avere incontrato uno buono. Se riesci a superare tutto questo e ti svegli e fai “dove siamo? In Germania? Sono le tre del mattino, un cartello stradale tedesco, grandioso!” [ride]
BT: È vero che Diana Gabaldon non ti ha riconosciuto nel personaggio?
TD: Sì, è assolutamente vero. Assolutamente vero. So che lei sapeva quando ho annunciato di essere stato scritturato, perché ci seguivamo a vicenda su twitter, le capitò di accennare al fatto che aveva visto il primo episodio, e io le dissi, sai, “Spero che sia andato tutto bene”, o “Spero di essere stato bravo”, o “Spero che ti sia piaciuto”, e lei mi ha detto “Quale sei tu? Non ne ho idea ma ho pensato che tu fossi formidabile!” Perciò ho pensato “grande trasformazione!”
BT: Com’è vedere parti della Scozia trasformarsi nella prima America coloniale?
TD: È meraviglioso! Voglio dire il team di progettisti in Outlander è straordinario. In effetti, ogni reparto in Outlander è straordinario Lo stesso reparto guardaroba, tutti i costumi sono fatti a mano e vedi i dettagli di tutti quei costumi e le fasce, anche le fasce sono vere fasce e sono intrecciate con il metallo e sono pesanti e hai questa sensazione. Ogni cosa è più dettagliata possibile e più reale possibile, così quelle giubbe rosse sono pesanti, come dovrebbero essere. Sarebbe un’esperienza molto diversa se fossero di materiale leggero. Senti davvero, camminando per Wilmington e vedendo cosa hanno fatto, come se fossi lì. È straordinario. È un incredibile lavoro di carpenteria, di costruzione. Fanno cose incredibili. Questo rende il tuo lavoro molto più semplice, perché è tutto davanti a te. I palazzi sono lì, puoi toccarli, sentirli, vederli, sono segnati dalle intemperie, è incredibile quello che hanno fatto.
BT: Il tuo maggiore arco arriva tardi in questa stagione. Cosa non vedi l’ora che gli spettatori vedano?
TD: Ciò che trovo eccitante è l’arco del personaggio nel senso che, al momento, sai, Tryon è molto amichevole con Jamie e vuole il meglio e vuole aiutare qualcuno. E penso che ciò che è interessante sono questi alti e bassi nell’influenza dell’impero, questa sorta di minaccia dell’impero britannico che cova, non si ottiene mai niente per niente. Niente viene dato solo per amore dell’amicizia o per dare una mano a qualcuno. C’è sempre una spina, c’è sempre qualcosa, ma cosa sia è sempre una sorpresa.
BT: Quali sono dei ruoli per i quali la gente ti riconosce?
TD: Paddington assolutamente. C’è una serie che faccio che credo sia ancora su Netflix chiamata Toast of London, una commedia che abbiamo fatto che ha avuto un grande seguito ed è andata su Netflix, è stata menzionata da The New York Times come: “se non vedete nient’altro questo fine settimana, dovete guardare Toast of London”. Sono un maestro del travestimento e la gente dice “Io ti riconosco. Perché?”, ma i baffi aiutano. Ero ne’ Il Discorso del Re, ho ottenuto dei riconoscimenti anche per quello. Anche quello era un serio lavoro da baffi.
BT: Com’è fare un lavoro di Tom Hopper?
TD: È grande! È davvero bello. È abbastanza sciolto in alcuni punti, e lo intendo in maniera molto positiva, dato che gli attori possono trovare il loro palcoscenico, trovare il ritmo della scena dentro di loro. Mi ricordo che quando ho fatto Il Discorso del Re ci fu una grossa nevicata quando stavamo facendo una delle sequenze in cui la cameriera entra e dice qualcosa come “il padre sta morendo”. Durante quella scena della grande tavolata nevicava, a Lancaster House, nevicava, non si poteva entrare, non si poteva uscire, perciò eravamo tutti bloccati lì. Ti trovi a fare le parole crociate con Derek Jacobi e Michael Gambon, cose del genere, quindi arrivi ad un certo punto. Quello che è stato grandioso in proposito era che eravamo in un certo senso legati insieme. Quando è arrivato il momento di fare effettivamente la scena, togliere tutti dalla scena e girare la scena, trovarti dove dovresti essere semplicemente seduto per avere queste conversazioni, è stato bello. Era un modo di lavorare molto fluido. È stata una grande esperienza.
BT: Potresti raccontare un po’ del tuo lavoro di beneficenza?
TD: Assolutamente. Sono ambasciatore di due meravigliose organizzazioni benefiche per bambini, The Sick Children’s Trust che fa un lavoro incredibile assicurando ai genitori di poter stare vicini ai loro bambini quando sono in ospedale e per tutto il tempo di cui hanno bisogno; e Blue Sky Autism che lavora instancabilmente con bambini che utilizzano una terapia cruciale di riposta all’interno spettro autistico sia a Londra che in Scozia.
(X)
Abbiamo fatto una richiesta speciale di parlare con Downie e siamo stati contenti di sentirlo raccontare aneddoti interessanti su molti argomenti. Le sue apparizioni nello show andando avanti saranno molto attese, anche se saranno fatte senza i suoi baffi abituali. Tim Downie è quel tipo di persona da cui assaggerei sicuramente una birra. Abbiamo parlato al talentuoso attore al telefono dall’UK, e quanto segue è una versione condensata e revisionata di quell’allegra conversazione.
Brief Take: Come si inserisce Outlander nel tuo percorso di recitazione?
Tim Downie: Va molto bene. Molto, molto bene! Faccio un sacco di cose storiche. Passo molto tempo in parrucca e giacche in broccato molto pesanti. Perciò si adatta molto bene. Sembra essere nella mia opera, se vuoi. Ma è bello poter fare qualcosa con grande entusiasmo. Faccio molte commedie, perciò è bello in un certo senso avvicinarsi a qualcuno, farsi coinvolgere da loro e interpretare qualcuno che… sai, c’è molto in lui, e può essere abbastanza oscuro. Non sai a che punto sei con lui – è un amico o un nemico? Chi è? C’è molto da indossare ed è bello da interpretare, molto bello.
BT: Qual è la tua base per il Governatore? Hai guardato al libro, alla storia o al copione?
TD: Sono stato guidato dal copione. Faccio molte letture ed è bello interpretare qualcuno reale, qualcuno a cui puoi ripensare, o tornare indietro al personaggio, e il tipo di scoperta “okay, questi sarebbero alcuni eventi della sua vita, che cosa ha fatto, da dove viene, dove è stato educato?”, e questo potrebbe contribuire a creare un’opinione su come il personaggio collabora con certe persone, con i gradi della vita, questo genere di cose. Specialmente a quel tempo, era molto classista, sarebbe interessante vedere come avrebbe reagito di fronte a certe persone di certe classi. Penso che questo sia il punto in cui alcune letture di contesto aiutano davvero perché costruiscono alcuni elementi del personaggio, il che è affascinante. Ho visto un bel po’ sui social di quando l’uragano è arrivato a Wilmington e ha allagato la casa di Tryon. Ed è stato interessante nel momento in cui ho finito, improvvisamente è stato come la vita che imita l’arte. Qualcuno di cui non avevo mai sentito parlare prima di interpretarlo, improvvisamente era chiaro, era una storia recente e stava accadendo proprio in quel momento. È sorprendente che abbiamo a che fare con qualcosa che è accaduto più di trecento anni fa, e che avrebbe potuto essere letteralmente ieri.
BT: I fan di Outlander sono stati d’aiuto affinché tanta gente ti scoprisse?
TD: Sicuramente sì, ed è successo molto velocemente, ed è stato grandioso! E finora, sono stati tutti adorabili, [ride] una cosa bellissima e penso che questo dica molto dei fan – sono molto leali e innamorati dei libri, del mondo e dei personaggi, ed sono molto coinvolti emotivamente. Sono stati molto accoglienti e amichevoli verso di me. Sono stato accolto molto bene, è stato grandioso, veramente carino, non si può chiedere di meglio.
BT: Tu e Sam Heughan avete lavorato insieme negli spot di Tennent’s Lager. Siete in contatto da allora?
TD: Sì, siamo stati in contatto da quando abbiamo fatto quegli spot, che era, Dio, probabilmente otto, nove anni fa? Perciò sì, siamo rimasti amici da quando abbiamo fatto quelle pubblicità. Voglio dire là abbiamo girato durante l’eruzione del vulcano in Islanda, se te lo ricordi. C’erano aeroplani a terra e noi dovevamo volare in Repubblica Ceca per le riprese e non potevamo, perciò abbiamo dovuto prendere un pullman. Così abbiamo passato due giorni insieme, senza esserci mai incontrati, ficcati in un pullman, guidando attraverso l’Europa verso la Repubblica Ceca [ride] e questo avvicina le persone. Quando sei messo insieme in questo modo, sai di avere incontrato uno buono. Se riesci a superare tutto questo e ti svegli e fai “dove siamo? In Germania? Sono le tre del mattino, un cartello stradale tedesco, grandioso!” [ride]
BT: È vero che Diana Gabaldon non ti ha riconosciuto nel personaggio?
TD: Sì, è assolutamente vero. Assolutamente vero. So che lei sapeva quando ho annunciato di essere stato scritturato, perché ci seguivamo a vicenda su twitter, le capitò di accennare al fatto che aveva visto il primo episodio, e io le dissi, sai, “Spero che sia andato tutto bene”, o “Spero di essere stato bravo”, o “Spero che ti sia piaciuto”, e lei mi ha detto “Quale sei tu? Non ne ho idea ma ho pensato che tu fossi formidabile!” Perciò ho pensato “grande trasformazione!”
BT: Com’è vedere parti della Scozia trasformarsi nella prima America coloniale?
TD: È meraviglioso! Voglio dire il team di progettisti in Outlander è straordinario. In effetti, ogni reparto in Outlander è straordinario Lo stesso reparto guardaroba, tutti i costumi sono fatti a mano e vedi i dettagli di tutti quei costumi e le fasce, anche le fasce sono vere fasce e sono intrecciate con il metallo e sono pesanti e hai questa sensazione. Ogni cosa è più dettagliata possibile e più reale possibile, così quelle giubbe rosse sono pesanti, come dovrebbero essere. Sarebbe un’esperienza molto diversa se fossero di materiale leggero. Senti davvero, camminando per Wilmington e vedendo cosa hanno fatto, come se fossi lì. È straordinario. È un incredibile lavoro di carpenteria, di costruzione. Fanno cose incredibili. Questo rende il tuo lavoro molto più semplice, perché è tutto davanti a te. I palazzi sono lì, puoi toccarli, sentirli, vederli, sono segnati dalle intemperie, è incredibile quello che hanno fatto.
BT: Il tuo maggiore arco arriva tardi in questa stagione. Cosa non vedi l’ora che gli spettatori vedano?
TD: Ciò che trovo eccitante è l’arco del personaggio nel senso che, al momento, sai, Tryon è molto amichevole con Jamie e vuole il meglio e vuole aiutare qualcuno. E penso che ciò che è interessante sono questi alti e bassi nell’influenza dell’impero, questa sorta di minaccia dell’impero britannico che cova, non si ottiene mai niente per niente. Niente viene dato solo per amore dell’amicizia o per dare una mano a qualcuno. C’è sempre una spina, c’è sempre qualcosa, ma cosa sia è sempre una sorpresa.
BT: Quali sono dei ruoli per i quali la gente ti riconosce?
TD: Paddington assolutamente. C’è una serie che faccio che credo sia ancora su Netflix chiamata Toast of London, una commedia che abbiamo fatto che ha avuto un grande seguito ed è andata su Netflix, è stata menzionata da The New York Times come: “se non vedete nient’altro questo fine settimana, dovete guardare Toast of London”. Sono un maestro del travestimento e la gente dice “Io ti riconosco. Perché?”, ma i baffi aiutano. Ero ne’ Il Discorso del Re, ho ottenuto dei riconoscimenti anche per quello. Anche quello era un serio lavoro da baffi.
BT: Com’è fare un lavoro di Tom Hopper?
TD: È grande! È davvero bello. È abbastanza sciolto in alcuni punti, e lo intendo in maniera molto positiva, dato che gli attori possono trovare il loro palcoscenico, trovare il ritmo della scena dentro di loro. Mi ricordo che quando ho fatto Il Discorso del Re ci fu una grossa nevicata quando stavamo facendo una delle sequenze in cui la cameriera entra e dice qualcosa come “il padre sta morendo”. Durante quella scena della grande tavolata nevicava, a Lancaster House, nevicava, non si poteva entrare, non si poteva uscire, perciò eravamo tutti bloccati lì. Ti trovi a fare le parole crociate con Derek Jacobi e Michael Gambon, cose del genere, quindi arrivi ad un certo punto. Quello che è stato grandioso in proposito era che eravamo in un certo senso legati insieme. Quando è arrivato il momento di fare effettivamente la scena, togliere tutti dalla scena e girare la scena, trovarti dove dovresti essere semplicemente seduto per avere queste conversazioni, è stato bello. Era un modo di lavorare molto fluido. È stata una grande esperienza.
BT: Potresti raccontare un po’ del tuo lavoro di beneficenza?
TD: Assolutamente. Sono ambasciatore di due meravigliose organizzazioni benefiche per bambini, The Sick Children’s Trust che fa un lavoro incredibile assicurando ai genitori di poter stare vicini ai loro bambini quando sono in ospedale e per tutto il tempo di cui hanno bisogno; e Blue Sky Autism che lavora instancabilmente con bambini che utilizzano una terapia cruciale di riposta all’interno spettro autistico sia a Londra che in Scozia.
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giovedì 20 dicembre 2018
I parallelismi in 'Down the Rabbit Hole'
**Attenzione spoiler della settima puntata della quarta stagione di Outlander**
L'episodio di domenica di Outlander era pieno zeppo di sorprese, a partire dall'assenza della sorella di Jamie, Jenny (interpretata da Laura Donnelly) e dall'inaspettata comparsa di Tobias Menzies nei panni di Frank Randall. Come i lettori dei libri sanno, Frank era morto da tempo quando Drums of Autumn, il quarto libro della serie di Outlander di Diana Gabaldon su cui si basa la stagione 4, è stato pubblicato. Ma Frank fa comunque una comparsa nel libro: Roger trova le lettere che Frank ha scritto al Reverendo Wakefield che rivelano che lui era a conoscenza del viaggio nel tempo di Claire. Frank ha trovato dei documenti storici di un Jamie Fraser sposato a Claire Beauchamp. Credeva che Brianna, figlia di Claire e Jamie, Brianna e che Frank ha cresciuto come sua nel 20° secolo, avrebbe dovuto conoscere la sua vera eredità.
In "Down the Rabbit Hole" di domenica, i produttori hanno deciso che sarebbe stato meglio mostrare l'angoscia di Frank nell'apprendere del destino di sua moglie nel 18° secolo.
"Ogni possibilità di lavorare con Tobias è incredibile", afferma la produttrice esecutiva Maril Davis a EW. "L'idea che Brianna sia così emozionata di incontrare Jamie... ovviamente, ci sono dei motivi per cui deve tornare indietro. Ma si doveva sentire che doveva anche piangere i propri genitori. E' stata cresciuta da qualcuno che non è il suo padre biologico. Questa lacrima divisa tra l'uomo che l'ha cresciuta e l'uomo che è il suo vero padre, ma che non ha potuto crescerla. Il senso di colpa. Ha spazio nel suo cuore per entrambi? A Frank sarebbe dispiaciuto se avesse amato anche quest'altra persona, il vero padre? Sta mancando di rispetto alla sua memoria? Abbiamo adorato l'idea di lei che lottava con questi dubbi. Ovviamente, la storia ha preso una piega un po' diversa perché all'ultimo minuto, Laura Donnelly, che interpreta Jenny, non è potuta essere presente in questo episodio a causa di un impegno precedente. Abbiamo dovuto adattare la storia ed è per questo che Laoghaire finisce per avere un ruolo più ampio."
Ha anche offerto un filo narrativo provocatorio per l'intero episodio.
"Che incredibile parallelo c'è tra Frank e Laoghaire", ammette la Davis. "Sia Frank che Laoghaire hanno amato Jamie e Claire e le hanno perse, sempre che le avessero mai avute o meno. Queste persone sono tornate nelle loro vite per poi andarsene di nuovo. Che vi piacciano o no, Frank e Laoghaire sono davvero anime torturate. Amavano delle persone che non le hanno mai amate, non nel modo in cui Jamie e Claire si amano. Questo parallelismo era davvero molto evidente."
L'episodio di domenica di Outlander era pieno zeppo di sorprese, a partire dall'assenza della sorella di Jamie, Jenny (interpretata da Laura Donnelly) e dall'inaspettata comparsa di Tobias Menzies nei panni di Frank Randall. Come i lettori dei libri sanno, Frank era morto da tempo quando Drums of Autumn, il quarto libro della serie di Outlander di Diana Gabaldon su cui si basa la stagione 4, è stato pubblicato. Ma Frank fa comunque una comparsa nel libro: Roger trova le lettere che Frank ha scritto al Reverendo Wakefield che rivelano che lui era a conoscenza del viaggio nel tempo di Claire. Frank ha trovato dei documenti storici di un Jamie Fraser sposato a Claire Beauchamp. Credeva che Brianna, figlia di Claire e Jamie, Brianna e che Frank ha cresciuto come sua nel 20° secolo, avrebbe dovuto conoscere la sua vera eredità.
In "Down the Rabbit Hole" di domenica, i produttori hanno deciso che sarebbe stato meglio mostrare l'angoscia di Frank nell'apprendere del destino di sua moglie nel 18° secolo.
"Ogni possibilità di lavorare con Tobias è incredibile", afferma la produttrice esecutiva Maril Davis a EW. "L'idea che Brianna sia così emozionata di incontrare Jamie... ovviamente, ci sono dei motivi per cui deve tornare indietro. Ma si doveva sentire che doveva anche piangere i propri genitori. E' stata cresciuta da qualcuno che non è il suo padre biologico. Questa lacrima divisa tra l'uomo che l'ha cresciuta e l'uomo che è il suo vero padre, ma che non ha potuto crescerla. Il senso di colpa. Ha spazio nel suo cuore per entrambi? A Frank sarebbe dispiaciuto se avesse amato anche quest'altra persona, il vero padre? Sta mancando di rispetto alla sua memoria? Abbiamo adorato l'idea di lei che lottava con questi dubbi. Ovviamente, la storia ha preso una piega un po' diversa perché all'ultimo minuto, Laura Donnelly, che interpreta Jenny, non è potuta essere presente in questo episodio a causa di un impegno precedente. Abbiamo dovuto adattare la storia ed è per questo che Laoghaire finisce per avere un ruolo più ampio."
Ha anche offerto un filo narrativo provocatorio per l'intero episodio.
"Che incredibile parallelo c'è tra Frank e Laoghaire", ammette la Davis. "Sia Frank che Laoghaire hanno amato Jamie e Claire e le hanno perse, sempre che le avessero mai avute o meno. Queste persone sono tornate nelle loro vite per poi andarsene di nuovo. Che vi piacciano o no, Frank e Laoghaire sono davvero anime torturate. Amavano delle persone che non le hanno mai amate, non nel modo in cui Jamie e Claire si amano. Questo parallelismo era davvero molto evidente."
L'incontro tra Brianna e Roger
Quando Brianna è tornate indietro nel tempo, pensava che avrebbe lasciato Roger e la loro relazione o la loro non-relazione nel 20° secolo. Ma come abbiamo scoperto nell'episodio della scorsa settimana "Down the Rabbit Hole", Roger ha attraversato le pietre dopo di lei.
Entrambi hanno fatto viaggi separati per arrivare in America: Brianna con la sua nuova compagna Lizzie, e Roger ha sfidato la sorte su una nave comandata dal vile Stephen Bonnet.
E ora, in una nuova clip di "Wilmington", il 50esimo episodio di Outlander, che andrà in onda domenica (in Italia andrà in onda venerdi 28.12.2018) , la coppia si riunirà in North Carolina. Ma come sempre con questa coppia, è un'incontro complicato.
All'inizio, Brianna è sollevata quando vede Roger in una taverna a Wilmington. La musica aumenta mentre dice "Sei tu" e si scambiano un abbraccio appassionato. Ma rapidamente, la sua eccitazione si trasforma in confusione e, più tardi, frustrazione.
"Oh mio Dio, cosa ci fai qui?" gli chiede lei. "Non saresti dovuto venire qui, non era quello il piano."
Questo riporta a galla la proposta rifiutata di Roger e la situazione generale poco gentile. "Te l'avrei detto (dei viaggio indietro nel tempo), solo che non sapevo come erano le cose tra noi dopo l'ultima volta che abbiamo parlato", gli dice Briana.
Roger, chiaramente ferito, risponde: "Cosa intendi con 'come erano le cose tra noi'? Non sai cosa provo per te?"
Poi dice "Andiamo fuori" e mentre si girano per andarsene, Brianna coglie lo sguardo di Lizzie mentre escono dalla porta. La clip sottotitolato in italiano qui:
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Entrambi hanno fatto viaggi separati per arrivare in America: Brianna con la sua nuova compagna Lizzie, e Roger ha sfidato la sorte su una nave comandata dal vile Stephen Bonnet.
E ora, in una nuova clip di "Wilmington", il 50esimo episodio di Outlander, che andrà in onda domenica (in Italia andrà in onda venerdi 28.12.2018) , la coppia si riunirà in North Carolina. Ma come sempre con questa coppia, è un'incontro complicato.
All'inizio, Brianna è sollevata quando vede Roger in una taverna a Wilmington. La musica aumenta mentre dice "Sei tu" e si scambiano un abbraccio appassionato. Ma rapidamente, la sua eccitazione si trasforma in confusione e, più tardi, frustrazione.
"Oh mio Dio, cosa ci fai qui?" gli chiede lei. "Non saresti dovuto venire qui, non era quello il piano."
Questo riporta a galla la proposta rifiutata di Roger e la situazione generale poco gentile. "Te l'avrei detto (dei viaggio indietro nel tempo), solo che non sapevo come erano le cose tra noi dopo l'ultima volta che abbiamo parlato", gli dice Briana.
Roger, chiaramente ferito, risponde: "Cosa intendi con 'come erano le cose tra noi'? Non sai cosa provo per te?"
Poi dice "Andiamo fuori" e mentre si girano per andarsene, Brianna coglie lo sguardo di Lizzie mentre escono dalla porta. La clip sottotitolato in italiano qui:
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