Come anticipato qualche tempo fa, in Italia uscirà
'Il Mio Nome è Jamie'
novella che ha per protagonisti dei giovani Jamie Fraser e Ian Murray impegnati come mercenari in Francia e che nella versione originale ha per titolo 'Virgins'.
Questo racconto, edito da Corbaccio, uscirà nelle librerie italiane il
2 febbraio 2017
e la cover richiama, nella versione italiana, quella dell'ultimo libro della saga pubblicato 'Written in My Own Heart's Blood' (Legami di Sangue + Prigioniero di Nessuno)
UN BELLISSIMO SPIN-OFF SU JAMIE DA GIOVANE E SUL SUO MIGLIORE AMICO IAN: UNA SPLENDIDA STORIA DI AMICIZIA E FRATELLANZA
1740: Il giovane Jamie Fraser ha lasciato la Scozia e sta andando in Francia con l’amico Ian Murray per raggiungere un gruppo di mercenari. Entrambi hanno delle ottime ragioni per stare lontani dalla loro patria ed entrambi, nonostante facciano di tutto per rimediare alla situazione, sono ancora vergini. E così, quando un medico ebreo li recluta per portare due tesori a Parigi, entrambi accettano con entusiasmo: uno è una rarissima e preziosissima Torah, l’altro è la splendida nipote del medico, Rebecca, destinata a un matrimonio combinato. Jamie e Ian si innamorano a prima vista di Rebecca, ma dovranno mostrarsi molto cauti perché non sanno veramente con chi hanno a che fare…
mercoledì 30 novembre 2016
sabato 26 novembre 2016
Bees: Coloro che noi amiamo
Jamie si accovacciò vicino a Jenny, allungò un dito e toccò delicatamente le perline dolcemente irregolari; era fatto di perle scozzesi, come la collana che aveva dato a Claire. "Dove le aveva prese mamma, lo sai? Non ho mai pensato di chiederlo, quando ero piccolo."
"Be', non lo avresti potuto, no? Quando eri piccolo, mamma e papà erano solo mamma e papà e ogni cosa era sempre stata così." Raccolse le perline nel palmo della mano, le raggruppò in un mucchietto. "Queste però so da dove vengono; papà me l'ha detto, quando me l'ha dato. Pensi che questa stia andando in calore?" Lei socchiuse gli occhi di colpo verso una delle capre, che aveva sollevato la testa e si lasciò sfuggire un lungo e penetrante belato. Jamie lanciò un'occhiata all'animale.
"Aye, forse. Muove la coda. Ma forse sta seolo sentendo l'odore del cervo laggiù nel bosco." Sollevò il mento verso il boschetto di aceri da zucchero, già per metà scarlatto, anche se nessuna delle foglie era caduta. "E' presto per il calore, ma se riesco a sentirne l'odore io, può farlo anche lei."
Sua sorella sollevò il viso alla brezza leggera e inspirò profondamente."Aye? Io non sento nessun odore, ma ti credo sulla parola.Papà diceva sempre che avevi un naso come un maiale al tartufo".
Lui sbuffò.
"Aye, vero. Allora, cosa ti ha detto papà? A proposito del rosario di mamma."
"Aye, beh. Era geloso, ha detto. Lei non gli aveva mai detto chi le aveva mandato la collana, sai".
"Oh, aye...tu lo sai?"
Lei scosse la testa, guardandolo interessato. "E tu?"
"Esatto. Un uomo di nome Marcus MacRannoch...uno dei suoi pretendenti a Leoch, e un uomo galante; le aveva comprate per lei, sperando di sposarla, ma lei conobbe papà e scappò con lui prima che MacRannoch potesse parlarle. Ha detto - beh, Claire ha detto che lui ha detto" si corresse, "che le aveva immaginate spesso al suo bel collo che non poteva immaginarle in nessun altro posto e così gliele ha inviate come regalo di nozze".
Jenny arricciò le labbra per l'interesse.
"Oo, quindi è andata così. Ebbene, papà sapeva che erano di un altro uomo, e come ho detto, diceva di esserne geloso - non erano sposati da molto e lui forse non era poi tanto sicuro che lei pensasse di aver fatto un buon affare, scappare con lui. Così vendette un buon campo - a Geordie MacCallum, aye? - e diede i soldi a Murtagh perchè andasse a comprare un bel rosario per mamma. Voleva darglielo quando fosse nato il bambino...Willie, non è vero?" Sollevò il crocifisso e lo baciò dolcemente, come benedizione per loro fratello.
"Dio solo sa dove Murtagh l'ha trovato...", si passò il rosario da una mano all'altra, con un suono strisciante. "Ma le parole sulla medaglia sono francesi."
"Murtagh?" Jamie guardò le perline e aggrottò un po' la fronte. "Ma papà doveva sapere cosa lui provasse per lei, per mamma".
Jenny annuì, strofinando il pollice sopra il crocifisso e il corpo martoriato ben scolpito di Cristo. Un picchio emise il suo richaimo, debole e lontano, al di là del bosco d'acero.
"Ho pensato la stessa cosa, perché avrebbe dovuto mandare Murtagh per una commissione simile? Ma lui ha detto che non voleva; lui aveva detto a Murtagh quello che aveva in mente, e Murtagh si è proposto di andare. Papà disse che non voleva che andasse, ma nonh poteva certo andarci lui stesso e lasciare la mamma sul punto di partorire Willie e senza neanche un solido tetto sulla testa: aveva solo messo le fondamenta e aveva iniziato i camini, ma nulla di più. E..." Alzò una spalla. "Voleva bene a Murtagh, anche più di un fratello."
"Dio, mi manca il vecchio bastardo", disse Jamie impulsivamente. Jenny lo guardò e sorrise mestamente.
"Anche io a volte mi chiedo se è con loro adesso, con mamma e papà."
Tale idea sorprese Jamie - non ci aveva mai pensato - e rise scuotendo la testa. "Be ', se è così, suppongo che sia felice."
"Spero che lo sia", disse Jenny diventando seria. "Ho sempre desiderato che lui fosse stato sepolto con loro, a Lallybroch."
Jamie annuì, la gola improvvisamente stretta. Murtagh giaceva con i caduti di Culloden, sepolto in qualche fossa anonima in quella brughiera silenziosa, le sue ossa mescolate a quelle degli altri. Nessun cairn per coloro che lo amavano a cui andare e lasciare una pietra come dimostrazione.
Jenny gli appoggiò una mano sul braccio, caldo attraverso la stoffa della manica.
"Non pensarci, a brathair," disse piano. "Ha avuto una buona morte, e tu eri con lui alla fine."
"Come sai che è stata una buona morte?" l'emozione lo fece parlare più rudemente di quanto volesse, ma lei sbatté le palpebre una sola volta, e poi il suo viso si rasserenò di nuovo.
"Me l'hai detto tu, idiota", disse seccamente. "Diverse volte. Non te lo ricordi?"
Lui la fissò per un attimo, senza capire.
"Te l'ho detto? Come? Io non so cosa sia successo."
Ora era il suo turno di essere sorpresa.
"L'hai dimenticato?" Lo guardò accigliata. "Sì, beh... è vero che hai avuto la febbre alta per ben dieci giorni da quando ti portarono a casa. Ian ed io facevamo a turno per sederci con te...sia per impedire al medico di tagliarti la gamba sia qualsiasi altra cosa. Puoi ringraziare Ian se ne hai ancora una", aggiunse, accennando bruscamente alla sua gamba sinistra. "Mandò via il medico; aveva detto che sapeva bene che avresti preferito morire." I suoi occhi si riempirono di colpo di lacrime e si voltò.
Lui la prese per le spalle e ne sentì le ossa, fini e delicate come un piccolo falco sotto la stoffa del suo scialle.
"Jenny," disse piano. "Non voleva essere morto. Credimi. Io si... ma non lui."
"No, l'ha fatto in un primo momento," disse, e deglutì. "Ma tu non gliel'hai permesso, ha detto...e lui non l'avrebbe permesso a te". Si asciugò il viso con il dorso della mano. Lui gliela prese e la baciò, le sue dita fredde erano fredde nella sua mano.
"Non pensarai di c'entrare qualcosa in questa faccenda?" Chiese, raddrizzandosi e sorridendole. "Per qualcuno di noi due?"
"Mah," disse, ma sembrava modestamente soddisfatta.
Le capre si erano allontanate un po', lisci dorsi marroni tra l'erba. Una di loro aveva una campana; si poteva sentire il piccolo Clank! appena si muoveva. I picchi si era spostati verso l'esterno e si poteva ben vedere il lampo di scarlatto mentre alcuni di loro volavano bassi attraverso il campo e scomparivano nella bocca nera del loro percorso.
Lasciò passare un momento, due, e poi spostò il peso e fece un piccolo rumore minaccioso nella parte posteriore della gola.
"Aye, aye", disse Jenny, roteando gli occhi nella sua direzione. "Certo che te lo dirò. Ho dovuto raccogliere le idee prima, sai?" Si sistemò le gonne e si accomodò più saldamente. "Aye, allora...è così che è andata. Come me l'hai raccontata tu, almeno."
"Be', non lo avresti potuto, no? Quando eri piccolo, mamma e papà erano solo mamma e papà e ogni cosa era sempre stata così." Raccolse le perline nel palmo della mano, le raggruppò in un mucchietto. "Queste però so da dove vengono; papà me l'ha detto, quando me l'ha dato. Pensi che questa stia andando in calore?" Lei socchiuse gli occhi di colpo verso una delle capre, che aveva sollevato la testa e si lasciò sfuggire un lungo e penetrante belato. Jamie lanciò un'occhiata all'animale.
"Aye, forse. Muove la coda. Ma forse sta seolo sentendo l'odore del cervo laggiù nel bosco." Sollevò il mento verso il boschetto di aceri da zucchero, già per metà scarlatto, anche se nessuna delle foglie era caduta. "E' presto per il calore, ma se riesco a sentirne l'odore io, può farlo anche lei."
Sua sorella sollevò il viso alla brezza leggera e inspirò profondamente."Aye? Io non sento nessun odore, ma ti credo sulla parola.Papà diceva sempre che avevi un naso come un maiale al tartufo".
Lui sbuffò.
"Aye, vero. Allora, cosa ti ha detto papà? A proposito del rosario di mamma."
"Aye, beh. Era geloso, ha detto. Lei non gli aveva mai detto chi le aveva mandato la collana, sai".
"Oh, aye...tu lo sai?"
Lei scosse la testa, guardandolo interessato. "E tu?"
"Esatto. Un uomo di nome Marcus MacRannoch...uno dei suoi pretendenti a Leoch, e un uomo galante; le aveva comprate per lei, sperando di sposarla, ma lei conobbe papà e scappò con lui prima che MacRannoch potesse parlarle. Ha detto - beh, Claire ha detto che lui ha detto" si corresse, "che le aveva immaginate spesso al suo bel collo che non poteva immaginarle in nessun altro posto e così gliele ha inviate come regalo di nozze".
Jenny arricciò le labbra per l'interesse.
"Oo, quindi è andata così. Ebbene, papà sapeva che erano di un altro uomo, e come ho detto, diceva di esserne geloso - non erano sposati da molto e lui forse non era poi tanto sicuro che lei pensasse di aver fatto un buon affare, scappare con lui. Così vendette un buon campo - a Geordie MacCallum, aye? - e diede i soldi a Murtagh perchè andasse a comprare un bel rosario per mamma. Voleva darglielo quando fosse nato il bambino...Willie, non è vero?" Sollevò il crocifisso e lo baciò dolcemente, come benedizione per loro fratello.
"Dio solo sa dove Murtagh l'ha trovato...", si passò il rosario da una mano all'altra, con un suono strisciante. "Ma le parole sulla medaglia sono francesi."
"Murtagh?" Jamie guardò le perline e aggrottò un po' la fronte. "Ma papà doveva sapere cosa lui provasse per lei, per mamma".
Jenny annuì, strofinando il pollice sopra il crocifisso e il corpo martoriato ben scolpito di Cristo. Un picchio emise il suo richaimo, debole e lontano, al di là del bosco d'acero.
"Ho pensato la stessa cosa, perché avrebbe dovuto mandare Murtagh per una commissione simile? Ma lui ha detto che non voleva; lui aveva detto a Murtagh quello che aveva in mente, e Murtagh si è proposto di andare. Papà disse che non voleva che andasse, ma nonh poteva certo andarci lui stesso e lasciare la mamma sul punto di partorire Willie e senza neanche un solido tetto sulla testa: aveva solo messo le fondamenta e aveva iniziato i camini, ma nulla di più. E..." Alzò una spalla. "Voleva bene a Murtagh, anche più di un fratello."
"Dio, mi manca il vecchio bastardo", disse Jamie impulsivamente. Jenny lo guardò e sorrise mestamente.
"Anche io a volte mi chiedo se è con loro adesso, con mamma e papà."
Tale idea sorprese Jamie - non ci aveva mai pensato - e rise scuotendo la testa. "Be ', se è così, suppongo che sia felice."
"Spero che lo sia", disse Jenny diventando seria. "Ho sempre desiderato che lui fosse stato sepolto con loro, a Lallybroch."
Jamie annuì, la gola improvvisamente stretta. Murtagh giaceva con i caduti di Culloden, sepolto in qualche fossa anonima in quella brughiera silenziosa, le sue ossa mescolate a quelle degli altri. Nessun cairn per coloro che lo amavano a cui andare e lasciare una pietra come dimostrazione.
Jenny gli appoggiò una mano sul braccio, caldo attraverso la stoffa della manica.
"Non pensarci, a brathair," disse piano. "Ha avuto una buona morte, e tu eri con lui alla fine."
"Come sai che è stata una buona morte?" l'emozione lo fece parlare più rudemente di quanto volesse, ma lei sbatté le palpebre una sola volta, e poi il suo viso si rasserenò di nuovo.
"Me l'hai detto tu, idiota", disse seccamente. "Diverse volte. Non te lo ricordi?"
Lui la fissò per un attimo, senza capire.
"Te l'ho detto? Come? Io non so cosa sia successo."
Ora era il suo turno di essere sorpresa.
"L'hai dimenticato?" Lo guardò accigliata. "Sì, beh... è vero che hai avuto la febbre alta per ben dieci giorni da quando ti portarono a casa. Ian ed io facevamo a turno per sederci con te...sia per impedire al medico di tagliarti la gamba sia qualsiasi altra cosa. Puoi ringraziare Ian se ne hai ancora una", aggiunse, accennando bruscamente alla sua gamba sinistra. "Mandò via il medico; aveva detto che sapeva bene che avresti preferito morire." I suoi occhi si riempirono di colpo di lacrime e si voltò.
Lui la prese per le spalle e ne sentì le ossa, fini e delicate come un piccolo falco sotto la stoffa del suo scialle.
"Jenny," disse piano. "Non voleva essere morto. Credimi. Io si... ma non lui."
"No, l'ha fatto in un primo momento," disse, e deglutì. "Ma tu non gliel'hai permesso, ha detto...e lui non l'avrebbe permesso a te". Si asciugò il viso con il dorso della mano. Lui gliela prese e la baciò, le sue dita fredde erano fredde nella sua mano.
"Non pensarai di c'entrare qualcosa in questa faccenda?" Chiese, raddrizzandosi e sorridendole. "Per qualcuno di noi due?"
"Mah," disse, ma sembrava modestamente soddisfatta.
Le capre si erano allontanate un po', lisci dorsi marroni tra l'erba. Una di loro aveva una campana; si poteva sentire il piccolo Clank! appena si muoveva. I picchi si era spostati verso l'esterno e si poteva ben vedere il lampo di scarlatto mentre alcuni di loro volavano bassi attraverso il campo e scomparivano nella bocca nera del loro percorso.
Lasciò passare un momento, due, e poi spostò il peso e fece un piccolo rumore minaccioso nella parte posteriore della gola.
"Aye, aye", disse Jenny, roteando gli occhi nella sua direzione. "Certo che te lo dirò. Ho dovuto raccogliere le idee prima, sai?" Si sistemò le gonne e si accomodò più saldamente. "Aye, allora...è così che è andata. Come me l'hai raccontata tu, almeno."
venerdì 25 novembre 2016
Nuovo eBook di Diana in Italia
E adesso prendimi: Come scrivo le scene di sesso di Outlander.
E' questo il titolo del nuovo libro -disponibile in versione eBook- scritto da Diana Gabaldon ed edito da Corbaccio.
Formato: Formato Kindle
Editore: Corbaccio
Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
Lingua: Italiano
ASIN: B01M5H7UXI
Tradotto da Chiara Brovelli
Pagine: 140
SCENE DI SESSO: UNA GUIDA PERFETTA PER IMPARARE A SCRIVERLE.
Imparare a scrivere scene di sesso credibili, coinvolgenti, dai dettagli vividi, realistiche e mai ridicole o volgari? È possibile se l'insegnante si chiama Diana Gabaldon: oltre 10.000 pagine scritte (e 25 milioni di copie vendute) della sua celebre serie «Oulander» l'hanno resa una maestra. Le scene di sesso non ruotano intorno al sesso, bensì a uno scambio di emozioni: questo il primo insegnamento. L'erotismo descritto è piatto, noioso. Molto meglio evocarlo tramite i dialoghi e l'espressione dei personaggi. E il linguaggio da usare? Deve essere sensuale, non sessuale.
Attraverso numerosissimi esempi tratti dai suoi libri, Diana Gabaldon ci svela tutti i segreti della sua scrittura in questo bigino da leggere come un romanzo hot.
QUI potete leggerne un estratto
E' questo il titolo del nuovo libro -disponibile in versione eBook- scritto da Diana Gabaldon ed edito da Corbaccio.
Formato: Formato Kindle
Editore: Corbaccio
Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
Lingua: Italiano
ASIN: B01M5H7UXI
Tradotto da Chiara Brovelli
Pagine: 140
SCENE DI SESSO: UNA GUIDA PERFETTA PER IMPARARE A SCRIVERLE.
Imparare a scrivere scene di sesso credibili, coinvolgenti, dai dettagli vividi, realistiche e mai ridicole o volgari? È possibile se l'insegnante si chiama Diana Gabaldon: oltre 10.000 pagine scritte (e 25 milioni di copie vendute) della sua celebre serie «Oulander» l'hanno resa una maestra. Le scene di sesso non ruotano intorno al sesso, bensì a uno scambio di emozioni: questo il primo insegnamento. L'erotismo descritto è piatto, noioso. Molto meglio evocarlo tramite i dialoghi e l'espressione dei personaggi. E il linguaggio da usare? Deve essere sensuale, non sessuale.
Attraverso numerosissimi esempi tratti dai suoi libri, Diana Gabaldon ci svela tutti i segreti della sua scrittura in questo bigino da leggere come un romanzo hot.
QUI potete leggerne un estratto
mercoledì 23 novembre 2016
Brianna, Roger e il loro debutto in Outlander S3
Da quando la seconda stagione si è conclusa diversi mesi fa, i fan di Outlander stanno sopportando l’astinenza, ma, con la l’avvio in Scozia delle riprese della terza stagione, stanno spuntando sempre più anticipazioni e chicche da dietro le quinte per tenere a galla gli spettatori durante l’attesa.
Questa settimana, il Daily Mail ha riportato che Sophie Skelton e Richard Rankin sono stati visti girareper la terza stagione di Outlander a Glasgow. I fan della serie, che si basa sui popolarissimi romanzi storici di Diana Gabaldon, sanno che gli attori interpretano Brianna, la figlia di Jamie e Claire, e Roger, il suo innamorato. La Skelton e Rankin sono stati visti girare una scena in strada e ridere tra una ripresa e l’altra.
Quando abbiamo visto l'ultima volta Brianna nella seconda stagione di Outlander, aveva scoperto che – nonostante fosse stata cresciuta in America dal primo marito di Claire, Frank - Jamie è il suo vero padre. Ha anche contribuito a dimostrare a Claire che Jamie non è morto nella battaglia di Culloden come lei credeva.
Secondo Entertainment Weekly, la Skelton e Rankin sono stati scelti nel 2015, ma il produttore esecutivo Ronald D. Moore e il resto della squadra di Outlander hanno mantenuto il massimo riserbo su qualunquefuga di notizie relativealla coppia, fino a quando non hanno fatto il loro debutto nella seconda stagione.
"C'è stato questo accumulo per così tanto tempo", ha detto la Skelton al sito di intrattenimento a giugno.
"E' un pensiero stranopensare a cose come il fatto che Brianna viene da Boston, ma abbiamo deciso di non adottare un accento di Boston. Abbiamo solo ipotizzato che visto come è stata allevata in una scuola privata cattolica negli anni '60, abbia in qualche modo cancellato ogni legame con Boston, e che avrebbe impersonato un’americana standard."
Anche Rankin ha espresso eccitazione e nervosismo per aver ottenuto un ruolo che coinvolgeva così tanti lettori di Outlander.
"C'è così tanta attesa per questi personaggi. Credo davvero che ciò che ci preoccupa maggiormente sia se le persone saranno felici per questi personaggi che hanno attesoper ben due anni".
Già nel gennaio di quest'anno, Access Hollywood ha chiesto a Moore notizie sulla sua ricerca per trovare Roger.
"E' stata una grande ricerca, molte registrazioni, molte audizioni, molti bravi attori. Malo sono tutti, ogni ruolo è unico e specifico e si è sempre alla ricerca di un tipo specifico di cose e molte volte è nella categoria di quelle che non conosci finché non le vedi, quindi c’è solo voluto un po' per capire che Richard era chiaramente la scelta."
Moore ha anche paragonato la ricerca di Brianna e Roger alla ricerca di Claire e Jamie, ruoli che alla fine sono stati assegnatiai protagonisti della serie di Outlander, Caitriona Balfe e Sam Heughan.
"Be', Claire e Jamie erano una sfida unica perché in realtà rappresentavano tutto e il fondamento dello spettacolo", ha spiegato Moore.
"Questa è una sfida simile in quanto sonodue persone molto, molto importanti per il prosieguo della serie, e, ironia della sorte, c’è voluto più tempo per trovare Brianna, proprio come c’è voluto più tempo per trovare Claire. Ma poi diventa in qualche modo più facile quando si trova uno dei due, poiché a quel punto devi trovare qualcuno con cui confrontarlo."
Moore ha detto ancora di più sulla difficile ricerca della coppia quando ha parlato con TVLine.
"E' stata una decisione importante, perché questi personaggi diventano grandi interpreti e sicuramente parti permanenti della famiglia nel prosieguo della serie, quindi è stato più complesso della ricerca di un ruolo da guest star."
Moore ha detto poi che la chimica davanti allo schermo tra gli attori ha fatto la differenza.
"Entrambi hanno fatto centro. Abbiamo fatto un test della chimica tra loro dovec’erano Roger e Bree davanti alla macchina da presa insieme. Una volta che ha funzionato, ci siamo sentiti come se avessimo tutti i pezzi."
Traduzione di VeroNica
lunedì 21 novembre 2016
Seven Stones to Stand or Fall, nuova raccolta di novelle
Il nono libro ossia GO TELL THE BEES THAT I AM GONE sta per venendo fuori bene e grazie per le vostre gentili richieste! Penso che sarà buono.
Tuttavia, avrete notato che i libri principali della serie Outlander sono piuttosto grandi, un po’ complessi e riccamente forniti di dettagli, situazioni e altre aggiunte che necessitano di ricerche. Tutto questo richiede tempo. Quindi, non senza correre per tutto il mondo a parlare con la gente e a firmare i loro libri….
Ora non voglio fare la morale, ma non ho mai capito perché la gente è così insistente su quando uscirà questo (o un altro) libro? Soprattutto perché io stessa non sono affatto così. Ho un paio di dozzine di autori i cui lavori compro a vista e con gioiosa anticipazione della lettura, ma mai una volta mi è successo di pensare anche a quando verrà pubblicato un nuovo libro, per non parlare di andare a importunare l’autore in proposito.
Voglio dire, è come stare sul posto di un bulbo di tulipano gridando “Quando?” al terreno sterile. Che differenza fa? Un libro e un fiore entrambi sbocciano con i loro tempi. Succede proprio così.
Tuttavia, sono sicura che avrete la vostra reazione e lungi da me denigrare le operazioni delle vostre menti separate e collettive. La gente è collegata in maniera diversa.
Comunque A)non avrete Bees nel 2017 perchè non è ancora finite, ma B) di fatto avrete un bel solido libro durante il prossimo anno.
Cinque di queste novelle sono state pubblicate originariamente in varie antologie e in USA e Canada sono stati pubblicati anche in ebook singoli. (non, comunque, nel Regno Unito/Australia/Nuova Zelanda, Germania, ecc.)
Le ultime due novelle di SEVEN STONES, però, sono nuove di zecca, mai viste prima da occhio umano.
In ordine queste sono le novella incluse nella raccolta, con una breve descrizione di ciascuna
THE CUSTOM OF THE ARMY
"Tutto considerate, era probabilmente colpa dell’anguilla elettrica.”
Nella quale l’incontro di Lord John Grey con detta anguilla (per non dire nulla di un poeta belligerante e del dott. John Hunter (un chirurgo realmente esistito, noto per il suo contributo alla medicina, ma conosciuto più comunemente ai suoi tempi come “dissotterratore di cadaveri”) lo porta ad essere mandato nel selvaggio Canada (molto selvaggio a quel tempo) dove incontra il generale James Wolfe, ha un rapporto sessuale su un banco di sabbia (però non con il generale Wolfe), respinge un attacco indiano (anche se non necessariamente tutti gli indiani..) e (tra le altre cose) scala di notte una scogliera con un gruppo di highlander scozzesi per attaccare la Cittadella di Quebec.
THE SPACE BETWEEN
“Ancora non sapeva perchè la rana non lo aveva ucciso”
Nella quale il Conte St. Germain esplora i misteri dell’universo. Nel frattempo, un accorato Michael Murray (figlio di mezzo di Jenny e Ian Murray) torna alla sua azianda di vini a Parigi, a seguito della morte del padre (e della morte della sua giovane moglie). Sotto la sua custodia durante il viaggio c’è Joan MacKimmie (giovane sorella di Marsali, figlia più giovane di Laoghaire) una giovane donna sulla via per un convento francese, con la speranza di zittire le voci nella sua testa. E allora c’è Mastro Raymond…
A PLAGUE OF ZOMBIES
“C’era un serpente sul tavolo del salotto. Piccolo ma c'è. Lord John Grey si chiedeva se dire qualcosa a riguardo.”
Nella quale Lord John è inviato in Jamaica, incaricato di reprimere una ribellione di schiavi. Serpenti e schiavi sono il minimo e quando il Governatore dell’isola è trovato nella sua camera di letto, morto e parzialmente rosicchiato, Lord John si ritrova temporaneo governatore militare della Jamaica. Si ritrova anche in qualcosa molto più spaventoso di una rivolta di schiavi – qualcosa da affrontare da soli, a piedi nudi e disarmato, in una grotta senza luce dove il gocciolamento dell’acqua nasconde il sussurro delle dimensioni.
A LEAF ON THE WIND OF ALL HALLOWS
“Mancavano ancora due settimane ad Hallowe’en ma i folletti erano già al lavoro.”
Nella quale, i folletti nel motore del suo Spitfire fanno atterrare temporaneamente il capitano Jerry MacKenzie, ma le difficoltà meccaniche e le mitragliatrici tedesche sono nulla rispetto a ciò che lo aspetta in un cerchio di pietre in Northumbria. Questa è la storia dei genitori di Roger MacKenzie, Jerry e Dolly; una storia che Roger non ha mai saputo.
VIRGINS
"Ian Murray seppe nel momento in cui vide il volto del suo migliore amico che era successo qualcosa di terribile. Il fatto che non riuscisse proprio a vedere la faccia di Jamie Fraser ne era la prova lampante, indipendentemente dall'aspetto dell'uomo."
Nella quale, seguiamo le avventure di Jamie Fraser (19 anni) e del suo migliore amico Ian Murray (anche lui intorno ai 20), nei panni di giovani mercenari in Francia nel 1740. Nessuno dei due giovani ha ancora ucciso un uomo né portato a letto una donna e sono piuttosto preoccupati di andare all'inferno. Le possibilità che si realizzino queste tre opzioni aumentano bruscamente quando vengono incaricati di portare una giovane sposa ebrea e la sua dote, una Torah inestimabile, da Bordeaux a Parigi, e trovano lungo la strada molto più di ciò che si aspettavano.
A GREEN FUGITIVE
"Minnie Rennie aveva dei segreti. Alcuni erano in vendita e altri erano rigorosamente suoi. Toccò la parte alta del suo vestito e guardò verso la porta intrecciata nella parte posteriore del negozio. Ancora chiusi, le tende blu dietro di essa era saldamente accostate."
Nella quale, una 17enne apprendista venditrice di libri rari viene inviata da Parigi in Inghilterra dal padre, per recuperare degli incunaboli e dei libri medievali religiosi - e tutti i segreti intrighi politici o finanziari che possano essere a portata di mano durante il soggiorno. Nel corso della sua attività, però, Minnie incontra Harold Grey (fratello maggiore di Lord John), neo-vedovo (e abbastanza sconvolto) Duca di Pardloe e le cose andranno a rotoli.
BESIEGED
Lord John Gray immerse con cautela un dito nella piccola pentola di pietra, la ritrasse, luccicante, e annusò diffidente.
"Gesù!"
"Sì, mio Signore. Questo è ciò che ho detto." Il suo valletto, Tom Byrd, allontanando la faccia, rimettendo il coperchio sulla pentola. "Se vi strofinaste con quella roba, avrebbe centinaia di mosche addosso, come se foste qualcosa di morto. Molto morto", aggiunse e avvolse il vaso in un tovagliolo come protezione supplementare.
"Ebbene, a dire il vero", disse Grey dubbioso, "Suppongo che la balena sia morta da tempo." Guardò la parete di fondo del suo ufficio. C'erano un certo numero di mosche tranquille lungo la boiserie, come al solito, grasse e nere come ribes contro l'intonaco bianco. Abbastanza sicuramente, un paio di loro era già volata in aria, girando pigramente in direzione della pentola d'olio di balena. "Dove hai preso quella roba?"
Nella quale Lord John, anticipando un viaggio di ritorno in Inghilterra dopo la sua breve esperienza come governatore della Giamaica, si ritrova a Cuba, dove la marina britannica si prepara ad assediare l'Avana... e dove la vedova Duchessa di Pardloe (aka la madre di John) è un'ospite (e potenziale ostaggio) del governatore Juan de Prado.
Perciò, quelli di voi che hanno l’ossessione del calendario possono cerchiare il 27 giugno. Il resto di voi può goderselo appena vi capita di trovarlo.
(Il link su Amazon mostra l’edizione Kindle. Il libro sarà disponibile con la copertina rigida ma questo link non ha ancora una copertina)
Tuttavia, avrete notato che i libri principali della serie Outlander sono piuttosto grandi, un po’ complessi e riccamente forniti di dettagli, situazioni e altre aggiunte che necessitano di ricerche. Tutto questo richiede tempo. Quindi, non senza correre per tutto il mondo a parlare con la gente e a firmare i loro libri….
Ora non voglio fare la morale, ma non ho mai capito perché la gente è così insistente su quando uscirà questo (o un altro) libro? Soprattutto perché io stessa non sono affatto così. Ho un paio di dozzine di autori i cui lavori compro a vista e con gioiosa anticipazione della lettura, ma mai una volta mi è successo di pensare anche a quando verrà pubblicato un nuovo libro, per non parlare di andare a importunare l’autore in proposito.
Voglio dire, è come stare sul posto di un bulbo di tulipano gridando “Quando?” al terreno sterile. Che differenza fa? Un libro e un fiore entrambi sbocciano con i loro tempi. Succede proprio così.
Tuttavia, sono sicura che avrete la vostra reazione e lungi da me denigrare le operazioni delle vostre menti separate e collettive. La gente è collegata in maniera diversa.
Comunque A)non avrete Bees nel 2017 perchè non è ancora finite, ma B) di fatto avrete un bel solido libro durante il prossimo anno.
Il 27 giugno 2017
Vale a dire...
SEVEN STONES TO STAND OR FALL
Di cosa si tratta, è una “raccolta di storie di Outlander” come dice la copertina. Sono sette novelle, tutte scritte da me, e tutte che affrontano interessanti aspetti delle storie e lacune dell’Universo Outlander.Cinque di queste novelle sono state pubblicate originariamente in varie antologie e in USA e Canada sono stati pubblicati anche in ebook singoli. (non, comunque, nel Regno Unito/Australia/Nuova Zelanda, Germania, ecc.)
Le ultime due novelle di SEVEN STONES, però, sono nuove di zecca, mai viste prima da occhio umano.
In ordine queste sono le novella incluse nella raccolta, con una breve descrizione di ciascuna
THE CUSTOM OF THE ARMY
"Tutto considerate, era probabilmente colpa dell’anguilla elettrica.”
Nella quale l’incontro di Lord John Grey con detta anguilla (per non dire nulla di un poeta belligerante e del dott. John Hunter (un chirurgo realmente esistito, noto per il suo contributo alla medicina, ma conosciuto più comunemente ai suoi tempi come “dissotterratore di cadaveri”) lo porta ad essere mandato nel selvaggio Canada (molto selvaggio a quel tempo) dove incontra il generale James Wolfe, ha un rapporto sessuale su un banco di sabbia (però non con il generale Wolfe), respinge un attacco indiano (anche se non necessariamente tutti gli indiani..) e (tra le altre cose) scala di notte una scogliera con un gruppo di highlander scozzesi per attaccare la Cittadella di Quebec.
THE SPACE BETWEEN
“Ancora non sapeva perchè la rana non lo aveva ucciso”
Nella quale il Conte St. Germain esplora i misteri dell’universo. Nel frattempo, un accorato Michael Murray (figlio di mezzo di Jenny e Ian Murray) torna alla sua azianda di vini a Parigi, a seguito della morte del padre (e della morte della sua giovane moglie). Sotto la sua custodia durante il viaggio c’è Joan MacKimmie (giovane sorella di Marsali, figlia più giovane di Laoghaire) una giovane donna sulla via per un convento francese, con la speranza di zittire le voci nella sua testa. E allora c’è Mastro Raymond…
A PLAGUE OF ZOMBIES
“C’era un serpente sul tavolo del salotto. Piccolo ma c'è. Lord John Grey si chiedeva se dire qualcosa a riguardo.”
Nella quale Lord John è inviato in Jamaica, incaricato di reprimere una ribellione di schiavi. Serpenti e schiavi sono il minimo e quando il Governatore dell’isola è trovato nella sua camera di letto, morto e parzialmente rosicchiato, Lord John si ritrova temporaneo governatore militare della Jamaica. Si ritrova anche in qualcosa molto più spaventoso di una rivolta di schiavi – qualcosa da affrontare da soli, a piedi nudi e disarmato, in una grotta senza luce dove il gocciolamento dell’acqua nasconde il sussurro delle dimensioni.
A LEAF ON THE WIND OF ALL HALLOWS
“Mancavano ancora due settimane ad Hallowe’en ma i folletti erano già al lavoro.”
Nella quale, i folletti nel motore del suo Spitfire fanno atterrare temporaneamente il capitano Jerry MacKenzie, ma le difficoltà meccaniche e le mitragliatrici tedesche sono nulla rispetto a ciò che lo aspetta in un cerchio di pietre in Northumbria. Questa è la storia dei genitori di Roger MacKenzie, Jerry e Dolly; una storia che Roger non ha mai saputo.
VIRGINS
"Ian Murray seppe nel momento in cui vide il volto del suo migliore amico che era successo qualcosa di terribile. Il fatto che non riuscisse proprio a vedere la faccia di Jamie Fraser ne era la prova lampante, indipendentemente dall'aspetto dell'uomo."
Nella quale, seguiamo le avventure di Jamie Fraser (19 anni) e del suo migliore amico Ian Murray (anche lui intorno ai 20), nei panni di giovani mercenari in Francia nel 1740. Nessuno dei due giovani ha ancora ucciso un uomo né portato a letto una donna e sono piuttosto preoccupati di andare all'inferno. Le possibilità che si realizzino queste tre opzioni aumentano bruscamente quando vengono incaricati di portare una giovane sposa ebrea e la sua dote, una Torah inestimabile, da Bordeaux a Parigi, e trovano lungo la strada molto più di ciò che si aspettavano.
A GREEN FUGITIVE
"Minnie Rennie aveva dei segreti. Alcuni erano in vendita e altri erano rigorosamente suoi. Toccò la parte alta del suo vestito e guardò verso la porta intrecciata nella parte posteriore del negozio. Ancora chiusi, le tende blu dietro di essa era saldamente accostate."
Nella quale, una 17enne apprendista venditrice di libri rari viene inviata da Parigi in Inghilterra dal padre, per recuperare degli incunaboli e dei libri medievali religiosi - e tutti i segreti intrighi politici o finanziari che possano essere a portata di mano durante il soggiorno. Nel corso della sua attività, però, Minnie incontra Harold Grey (fratello maggiore di Lord John), neo-vedovo (e abbastanza sconvolto) Duca di Pardloe e le cose andranno a rotoli.
BESIEGED
Lord John Gray immerse con cautela un dito nella piccola pentola di pietra, la ritrasse, luccicante, e annusò diffidente.
"Gesù!"
"Sì, mio Signore. Questo è ciò che ho detto." Il suo valletto, Tom Byrd, allontanando la faccia, rimettendo il coperchio sulla pentola. "Se vi strofinaste con quella roba, avrebbe centinaia di mosche addosso, come se foste qualcosa di morto. Molto morto", aggiunse e avvolse il vaso in un tovagliolo come protezione supplementare.
"Ebbene, a dire il vero", disse Grey dubbioso, "Suppongo che la balena sia morta da tempo." Guardò la parete di fondo del suo ufficio. C'erano un certo numero di mosche tranquille lungo la boiserie, come al solito, grasse e nere come ribes contro l'intonaco bianco. Abbastanza sicuramente, un paio di loro era già volata in aria, girando pigramente in direzione della pentola d'olio di balena. "Dove hai preso quella roba?"
Nella quale Lord John, anticipando un viaggio di ritorno in Inghilterra dopo la sua breve esperienza come governatore della Giamaica, si ritrova a Cuba, dove la marina britannica si prepara ad assediare l'Avana... e dove la vedova Duchessa di Pardloe (aka la madre di John) è un'ospite (e potenziale ostaggio) del governatore Juan de Prado.
Perciò, quelli di voi che hanno l’ossessione del calendario possono cerchiare il 27 giugno. Il resto di voi può goderselo appena vi capita di trovarlo.
(Il link su Amazon mostra l’edizione Kindle. Il libro sarà disponibile con la copertina rigida ma questo link non ha ancora una copertina)
Traduzione di Iolanda
[x]domenica 20 novembre 2016
Hal e Minnie: Distrazioni
Ci erano voluti mesi, mesi di attenta pianificazione scegliendo gli uomini tra i corrieri che suo padre usava chi avrebbe potuto essere ben disposto a fare un piccolo extra a parte e un po’ di più per tenere segrete le sue indagini.
Non sapeva cosa avrebbe potuto fare suo padre se avesse scoperto che stava cercando sua madre. Ma se lui si era rifiutato per gli ultimi diciassette anni di dire una parola sulla donna, era ragionevole pensare che non sarebbe stato contento.
Mrs Simpson. Disse in silenzio sentendo le sillabe nella sua bocca. Mrs Simpson…sua madre si era sposata di nuovo, dunque? Aveva altri figli?
Minnie deglutì. Il pensiero che potesse avere dei fratellastri o sorellastre era nello stesso tempo orribile, intrigante…e sorprendentemente doloroso. Che qualcun altro poteva aver avuto sua madre – la sua! – tutti questi anni….
“Non sarà così” disse a voce alta, anche se sottovoce. Non aveva idea delle vicende personali di “Mrs Simpson” ed era inutile sprecare emozioni su qualcosa che poteva non esistere.
La cosa che stava in cima all’edizione di pelle di maiale del Volume III della Storia del Papato (Antwerp) era lunga quanto il suo pollice, e per uno scarafaggio, straordinariamente immobile. Minnie era rimasta a fissarlo inconsapevolmente per quasi un minuto e lui non aveva fatto niente più che torcere un’antenna. Forse era morto? Prese una penna arruffata dal mucchio nel vaso cinese e cautamente punzecchiò la cosa con l’estremità appuntita della penna.
La cosa fischiò come un bollitore e lei lanciò un piccolo grido, facendo cadere la penna e saltando all’indietro. Lo scarafaggio, disturbato, si girò in un lento, permaloso cerchio, e tornò sulla “P” maiuscola in rilievo dorato e nascose le zampe spinose di nuovo sotto di se, ovviamente preparandosi a riprendere il suo pisolino.
“Oh, non la penso così” gli disse e tornò verso gli scaffali in cerca di qualcosa di abbastanza pesante con cui schiacciarlo, ma con una copertina che non avrebbe mostrato la macchia. Aveva messo le mani su una Bibbia Vulgata con una copertina di cuoio marocchino marrone scuro, quando la porta segreta accanto agli scaffali si aprì rivelando suo padre.
“Oh, hai incontrato Frederick?” disse facendo un passo avanti e togliendo la Bibbia dalle sue mani. “Non hai bisogno di preoccuparti, mia cara, è piuttosto docile.”
“Docile? Chi si prenderebbe il disturbo di addomesticare uno scarafaggio?”
“Gli abitanti del Madagascar, o così mi hanno detto. Sebbene la caratteristica sia ereditaria; Frederick qui è il discendente di una lunga e nobile stirpe di scarafaggi sibilanti, ma non ha mai messo piede sul suolo della sua terra d’origine. È nato – o si è schiuso immagino – a Bristol.”
Frederick aveva sospeso il suo pisolino abbastanza a lungo per strofinare il muso indagatore sul pollice di uso padre, esteso come se stesse porgendo le nocche a uno strano cane. Evidentemente trovando l’odore accettabile, lo scarafaggio passeggiò sul pollice e sul dorso della mano di suo padre. Lei rabbrividì, incapace di impedire che la pelle d’oca si diffondesse sulle sue braccia.
Mr Rennie si spostò con attenzione verso i grandi scaffali sul muro est, la mano a culla vicino al petto. Questi scaffali contenevano i libri vendibili ma di poco valore: una mescolanza di cose dall’Erbario di Culpeper a sbrindellate copie delle opere di Shakespeare e, di gran lunga più popolari, una vasta collezione delle più impressionanti confessioni dal patibolo di un assortimento di briganti, assassini, falsari e assassini di mariti. Tra i volumi e i pamphlet era sparpagliata una miscellanea di piccole curiosità che andavano da un cannone di bronzo giocattolo e una manciata di pietre dai bordi taglienti che si diceva fossero usate agli albori dei tempi per raschiare la pelle a un ventaglio cinese che mostrava scene erotiche quando era aperto. Suo padre raccolse una gabbia di vimini per grilli dal mucchio e vi trasferì con semplicità Frederick.
“Non prima del tempo, vecchio amico” disse allo scarafaggio, che ora stava in piedi sulle zampe posteriori e guardava di fuori attraverso l’opera di vimini. “Qui c’è il tuo nuovo padrone, sta arrivando.”
Minerva guardò intorno a suo padre e il suo cuore saltò un po’; aveva riconosciuto quella figura alta, dalle spalle larghe, che si abbassava automaticamente sotto l’architrave per evitare di sbattere la testa.
“Lord Broch Tuarach!” Suo padre fece un passo avanti sorridendo radioso e inclinando la testa al cliente.
“Mr Fraser può bastare” disse, come sempre, stendendo una mano, “Servo Vostro, sir.”
Aveva portato con se l’odore delle strade: la linfa appiccicosa dei platani, polvere, letame e frattaglie e il pervasivo odore di urina di Parigi, leggermente profumato dalle arance del venditore fuori del teatro in fondo alla strada. Portava il suo intenso e penetrante odore di sudore, vino e anche botti di quercia; spesso veniva dal magazzino. Lei inalò con apprezzamento e poi lascio andare il respiro mentre lui si girava sorridendo dal padre verso di lei.
“Mademoiselle Rennie” disse con un grave accento scozzese che arrotondava deliziosamente la R. Sembrò un po’ sorpreso quando lei tese la mano, ma cortesemente si chinò su di essa, respirando cortesemente sulle sue nocche. “Se fossi sposata le bacerebbe” pensò la sua presa stretta inconsciamente sulla sua. Lui sbattè le palpebre, sentendola, ma si raddrizzò e si inchinò a lei con eleganza come qualsiasi cortigiano.
Suo padre emise un leggero suono dalla gola e tentò di incrociare i suoi occhi, ma lei lo ignorò, raccogliendo il piumino per la polvere e dirigendosi diligentemente verso gli scaffali dietro al bancone – quelli che contenevano un assortimento selezionato di letteratura erotica da dozzine di paesi differenti. Sapeva perfettamente cosa il suo sguardo aveva voluto dire.
“Frederick?” senti dire a Mr Fraser, con un tono di voce stupito. “Risponde al suo nome?”
“Io – er – devo ammettere di non averlo mai chiamato all’ordine.” replico suo padre “Ma è molto mansueto; verrà nella vostra mano.” Evidentemente suo padre aveva aperto la gabbia per dimostrare i talenti di Frederick, perché lei senti un leggero strisciare di piedi.
“Nay, non disturbatevi” Mr Fraser – il suo nome di battesimo era James, lo aveva visto su una ricevuta di vendita di un ottavo bordato di vitello di Lettere Persiane con ristampe dorate – disse ridendo. “La bestiola non è un mio animale domestico, Un gentiluomo di mia conoscenza vuole qualcosa di esotico da regalare alla sua signora – ha gusto per gli anomali, ha detto.”
Traduzione di Iolanda
Non sapeva cosa avrebbe potuto fare suo padre se avesse scoperto che stava cercando sua madre. Ma se lui si era rifiutato per gli ultimi diciassette anni di dire una parola sulla donna, era ragionevole pensare che non sarebbe stato contento.
Mrs Simpson. Disse in silenzio sentendo le sillabe nella sua bocca. Mrs Simpson…sua madre si era sposata di nuovo, dunque? Aveva altri figli?
Minnie deglutì. Il pensiero che potesse avere dei fratellastri o sorellastre era nello stesso tempo orribile, intrigante…e sorprendentemente doloroso. Che qualcun altro poteva aver avuto sua madre – la sua! – tutti questi anni….
“Non sarà così” disse a voce alta, anche se sottovoce. Non aveva idea delle vicende personali di “Mrs Simpson” ed era inutile sprecare emozioni su qualcosa che poteva non esistere.
La cosa che stava in cima all’edizione di pelle di maiale del Volume III della Storia del Papato (Antwerp) era lunga quanto il suo pollice, e per uno scarafaggio, straordinariamente immobile. Minnie era rimasta a fissarlo inconsapevolmente per quasi un minuto e lui non aveva fatto niente più che torcere un’antenna. Forse era morto? Prese una penna arruffata dal mucchio nel vaso cinese e cautamente punzecchiò la cosa con l’estremità appuntita della penna.
La cosa fischiò come un bollitore e lei lanciò un piccolo grido, facendo cadere la penna e saltando all’indietro. Lo scarafaggio, disturbato, si girò in un lento, permaloso cerchio, e tornò sulla “P” maiuscola in rilievo dorato e nascose le zampe spinose di nuovo sotto di se, ovviamente preparandosi a riprendere il suo pisolino.
“Oh, non la penso così” gli disse e tornò verso gli scaffali in cerca di qualcosa di abbastanza pesante con cui schiacciarlo, ma con una copertina che non avrebbe mostrato la macchia. Aveva messo le mani su una Bibbia Vulgata con una copertina di cuoio marocchino marrone scuro, quando la porta segreta accanto agli scaffali si aprì rivelando suo padre.
“Oh, hai incontrato Frederick?” disse facendo un passo avanti e togliendo la Bibbia dalle sue mani. “Non hai bisogno di preoccuparti, mia cara, è piuttosto docile.”
“Docile? Chi si prenderebbe il disturbo di addomesticare uno scarafaggio?”
“Gli abitanti del Madagascar, o così mi hanno detto. Sebbene la caratteristica sia ereditaria; Frederick qui è il discendente di una lunga e nobile stirpe di scarafaggi sibilanti, ma non ha mai messo piede sul suolo della sua terra d’origine. È nato – o si è schiuso immagino – a Bristol.”
Frederick aveva sospeso il suo pisolino abbastanza a lungo per strofinare il muso indagatore sul pollice di uso padre, esteso come se stesse porgendo le nocche a uno strano cane. Evidentemente trovando l’odore accettabile, lo scarafaggio passeggiò sul pollice e sul dorso della mano di suo padre. Lei rabbrividì, incapace di impedire che la pelle d’oca si diffondesse sulle sue braccia.
Mr Rennie si spostò con attenzione verso i grandi scaffali sul muro est, la mano a culla vicino al petto. Questi scaffali contenevano i libri vendibili ma di poco valore: una mescolanza di cose dall’Erbario di Culpeper a sbrindellate copie delle opere di Shakespeare e, di gran lunga più popolari, una vasta collezione delle più impressionanti confessioni dal patibolo di un assortimento di briganti, assassini, falsari e assassini di mariti. Tra i volumi e i pamphlet era sparpagliata una miscellanea di piccole curiosità che andavano da un cannone di bronzo giocattolo e una manciata di pietre dai bordi taglienti che si diceva fossero usate agli albori dei tempi per raschiare la pelle a un ventaglio cinese che mostrava scene erotiche quando era aperto. Suo padre raccolse una gabbia di vimini per grilli dal mucchio e vi trasferì con semplicità Frederick.
“Non prima del tempo, vecchio amico” disse allo scarafaggio, che ora stava in piedi sulle zampe posteriori e guardava di fuori attraverso l’opera di vimini. “Qui c’è il tuo nuovo padrone, sta arrivando.”
Minerva guardò intorno a suo padre e il suo cuore saltò un po’; aveva riconosciuto quella figura alta, dalle spalle larghe, che si abbassava automaticamente sotto l’architrave per evitare di sbattere la testa.
“Lord Broch Tuarach!” Suo padre fece un passo avanti sorridendo radioso e inclinando la testa al cliente.
“Mr Fraser può bastare” disse, come sempre, stendendo una mano, “Servo Vostro, sir.”
Aveva portato con se l’odore delle strade: la linfa appiccicosa dei platani, polvere, letame e frattaglie e il pervasivo odore di urina di Parigi, leggermente profumato dalle arance del venditore fuori del teatro in fondo alla strada. Portava il suo intenso e penetrante odore di sudore, vino e anche botti di quercia; spesso veniva dal magazzino. Lei inalò con apprezzamento e poi lascio andare il respiro mentre lui si girava sorridendo dal padre verso di lei.
“Mademoiselle Rennie” disse con un grave accento scozzese che arrotondava deliziosamente la R. Sembrò un po’ sorpreso quando lei tese la mano, ma cortesemente si chinò su di essa, respirando cortesemente sulle sue nocche. “Se fossi sposata le bacerebbe” pensò la sua presa stretta inconsciamente sulla sua. Lui sbattè le palpebre, sentendola, ma si raddrizzò e si inchinò a lei con eleganza come qualsiasi cortigiano.
Suo padre emise un leggero suono dalla gola e tentò di incrociare i suoi occhi, ma lei lo ignorò, raccogliendo il piumino per la polvere e dirigendosi diligentemente verso gli scaffali dietro al bancone – quelli che contenevano un assortimento selezionato di letteratura erotica da dozzine di paesi differenti. Sapeva perfettamente cosa il suo sguardo aveva voluto dire.
“Frederick?” senti dire a Mr Fraser, con un tono di voce stupito. “Risponde al suo nome?”
“Io – er – devo ammettere di non averlo mai chiamato all’ordine.” replico suo padre “Ma è molto mansueto; verrà nella vostra mano.” Evidentemente suo padre aveva aperto la gabbia per dimostrare i talenti di Frederick, perché lei senti un leggero strisciare di piedi.
“Nay, non disturbatevi” Mr Fraser – il suo nome di battesimo era James, lo aveva visto su una ricevuta di vendita di un ottavo bordato di vitello di Lettere Persiane con ristampe dorate – disse ridendo. “La bestiola non è un mio animale domestico, Un gentiluomo di mia conoscenza vuole qualcosa di esotico da regalare alla sua signora – ha gusto per gli anomali, ha detto.”
Traduzione di Iolanda
giovedì 17 novembre 2016
Sam Heughan e l'attività benefica
Come tutti sappiamo, Sam Heughan, insieme all'intero cast, è attivo nelle attività benefiche e in particolare supporta costantemente Cahonas Scotland , un'associazione scozzese per la prevenzione e la cura del cancro ai testicoli e alla prostata, e Bloodwise , per la lotta contro le leucemie.
Ora, lo scozzese dei nostri cuori è stato insignito del titolo di Presidente della Bloodwise scozzese.
Sam, che ha partecipato alla serata insieme ai pazienti, ricercatori e fondatori dell'associazione, ha dichiarato: "E' un grande onore essere insignito di questo titolo e aver incontrato la famiglia e le singole persone di Bloodwise che hanno contribuito alla ricerca e alla raccolta fondi. Stanno facendo una notevole differenza.
"Spero di rendere onore a tutti coloro che sono colpiti dalla leucemia e continuare la lotta contro questa malattia."
Sam, 36 anni, che interpreta Jamie Fraser nella serie tv di successo Outlander, è stato un convinto sostenitore della campagna benefica a partire dal 2011, creando una recente raccolta fondi e una campagna basata sul fitness 'My Peak Challenge'. L'iniziativa ha galvanizzato i fans di Sam che ha raccolto 225.000 sterline per aiutare a finanziare uno studio clinico che sta testando il trattamento per una delle forme più aggressive di leucemia.
Speriamo che la partecipazione di Sam nell'associazione continui a portare consapevolezza sui tumori del sangue come la leucemia, il linfoma ed il mieloma.
Yvonne Dickson, Responsabile regionale dell'Associazione, ha consegnato un Quaich -ciotola per bere, tipica scozzese, con due manici- cesellato a mano a Sam per celebrare l'occasione. Ha detto: "Sam è stato un sostenitore incredibilmente fedele di Bloodwise per molti anni. Ha chiamato a raccolta non solo i suoi fan e sostenitori per raccogliere fondi, ma la sua visibilità ha aumentato la consapevolezza sul cancro e sul lavoro che facciamo per migliorare la vita dei pazienti.
"Siamo assolutamente felici che sia diventato il nostro Presidente della sezione scozzese e siamo entusiasti di vedere cosa riserva il futuro."
L'associazione ha una forte presenza in Scozia, con più di 6 milioni di sterline attualmente investite in progetti di ricerca sul cancro del sangue a Glasgow e all'Università di Edimburgo.
Il corrispettivo italiano di questa associazione inglese per la lotta contro le leucemie è l' AIL
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Ora, lo scozzese dei nostri cuori è stato insignito del titolo di Presidente della Bloodwise scozzese.
Sam, che ha partecipato alla serata insieme ai pazienti, ricercatori e fondatori dell'associazione, ha dichiarato: "E' un grande onore essere insignito di questo titolo e aver incontrato la famiglia e le singole persone di Bloodwise che hanno contribuito alla ricerca e alla raccolta fondi. Stanno facendo una notevole differenza.
"Spero di rendere onore a tutti coloro che sono colpiti dalla leucemia e continuare la lotta contro questa malattia."
Sam, 36 anni, che interpreta Jamie Fraser nella serie tv di successo Outlander, è stato un convinto sostenitore della campagna benefica a partire dal 2011, creando una recente raccolta fondi e una campagna basata sul fitness 'My Peak Challenge'. L'iniziativa ha galvanizzato i fans di Sam che ha raccolto 225.000 sterline per aiutare a finanziare uno studio clinico che sta testando il trattamento per una delle forme più aggressive di leucemia.
Speriamo che la partecipazione di Sam nell'associazione continui a portare consapevolezza sui tumori del sangue come la leucemia, il linfoma ed il mieloma.
"Siamo assolutamente felici che sia diventato il nostro Presidente della sezione scozzese e siamo entusiasti di vedere cosa riserva il futuro."
L'associazione ha una forte presenza in Scozia, con più di 6 milioni di sterline attualmente investite in progetti di ricerca sul cancro del sangue a Glasgow e all'Università di Edimburgo.
Il corrispettivo italiano di questa associazione inglese per la lotta contro le leucemie è l' AIL
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Estratto dal 9°libro: Una piccola distrazione
Go Tell The Bees That I Am Gone
[Claire sta esaminando la gola di Roger e discutono del trattamento del Dott. Mac Ewan]
Mi schiarii la gola e girai il suo collo ancora una volta.
“Giusto. E dopo aver parlato del tuo ioide – cosa ha fatto? In che modo ti ha toccato?”
Roger reclinò leggermente la testa, e prendendomi la mano aggiustò la mia presa, spostandola verso il basso di un pollice e allargandomi delicatamente le dita.
"Più o meno così," disse, e mi accorsi che la mia mano stava ora coprendo, o almeno toccando, tutte le strutture principali della sua gola, dalla laringe allo ioide.
"E poi...?" Stavo ascoltando con attenzione, non la sua voce, ma la sensazione della sua carne. Avevo poggiato le mie mani sulla sua gola dozzine di volte, soprattutto durante la sua convalescenza dall'impiccagione, ma fra una cosa e l'altra, non l'avevo toccata per anni. Potevo sentire i solidi muscoli del suo collo, duri sotto la pelle, e sentivo il suo battito, forte e regolare, appena un po' veloce, e realizzai quanto questo fosse importante per lui. Sentii un po' di ansia a questo pensiero; non avevo idea di cosa avesse fatto Hector MacEwan, o cosa Roger immaginava che avesse fatto, e avevo ancora minor idea di cosa fare io stessa.
"So come sembra la tua laringe, e come dovrebbe sembrare una laringe normale, e sto cercando di farla sembrare come quella'." Questo è quello che aveva detto MacEwan in risposta alle domande di Roger. Mi chiedevo se sapessi come doveva sembrare una laringe normale.
"C'era una sensazione di calore." Roger aveva chiuso gli occhi; era concentrato sul mio tocco. Chiusi i miei. La protuberanza liscia della sua laringe stava sotto il palmo della mia mano, muovendosi leggermente quando deglutiva. “Niente all’inizio. Solo la sensazione che si prova quando cammini in una stanza in cui il fuoco sta bruciando.”
“Il mio tocco ti sembra caldo ora?”. Dovrebbe, pensavo; la sua pelle era fresca per l’evaporazione della rasatura.
“Si” disse, senza aprire gli occhi. “Ma è all’esterno. Era all’interno quando MacEwan..ha fatto quello che ha fatto”. Le sue sopracciglia nere si unirono per la concentrazione. “Io..l’ho sentito..qui” Toccando, sposto il mio pollice per appoggiarlo a destra del centro, direttamente sotto lo ioide. “E..qui” I suoi occhi si aprirono sorpresi, e premette due dita sulla carne sopra la clavicola, un pollice o due a sinistra dell’incavo soprasternale. “Che strano. Non me lo ricordavo.”
“E ti ha toccato anche qui?” Spostai le mie dita più in basso e sentii l’acuirsi dei miei sensi come spesso accadeva quando mi trovavo completamente impegnata con il corpo di un paziente. Anche Roger lo sentì, i suoi occhi brillavano nei miei, spaventati.
”Cosa?” Cominciò, ma prima che uno di noi due potesse dire di più ci fu un ululato acuto all’esterno.
Fu seguito all’istante dalla confusione di giovani voci, più acute, poi una voce immediatamente identificabile come quella di una Mandy appassionata che gridava, “Siete cattivi cattivi, cattivi e io vi odio! Voi siete cattivi e andrete all’inferno!”
Traduzione di Iolanda
[Claire sta esaminando la gola di Roger e discutono del trattamento del Dott. Mac Ewan]
Mi schiarii la gola e girai il suo collo ancora una volta.
“Giusto. E dopo aver parlato del tuo ioide – cosa ha fatto? In che modo ti ha toccato?”
Roger reclinò leggermente la testa, e prendendomi la mano aggiustò la mia presa, spostandola verso il basso di un pollice e allargandomi delicatamente le dita.
"Più o meno così," disse, e mi accorsi che la mia mano stava ora coprendo, o almeno toccando, tutte le strutture principali della sua gola, dalla laringe allo ioide.
"E poi...?" Stavo ascoltando con attenzione, non la sua voce, ma la sensazione della sua carne. Avevo poggiato le mie mani sulla sua gola dozzine di volte, soprattutto durante la sua convalescenza dall'impiccagione, ma fra una cosa e l'altra, non l'avevo toccata per anni. Potevo sentire i solidi muscoli del suo collo, duri sotto la pelle, e sentivo il suo battito, forte e regolare, appena un po' veloce, e realizzai quanto questo fosse importante per lui. Sentii un po' di ansia a questo pensiero; non avevo idea di cosa avesse fatto Hector MacEwan, o cosa Roger immaginava che avesse fatto, e avevo ancora minor idea di cosa fare io stessa.
"So come sembra la tua laringe, e come dovrebbe sembrare una laringe normale, e sto cercando di farla sembrare come quella'." Questo è quello che aveva detto MacEwan in risposta alle domande di Roger. Mi chiedevo se sapessi come doveva sembrare una laringe normale.
"C'era una sensazione di calore." Roger aveva chiuso gli occhi; era concentrato sul mio tocco. Chiusi i miei. La protuberanza liscia della sua laringe stava sotto il palmo della mia mano, muovendosi leggermente quando deglutiva. “Niente all’inizio. Solo la sensazione che si prova quando cammini in una stanza in cui il fuoco sta bruciando.”
“Il mio tocco ti sembra caldo ora?”. Dovrebbe, pensavo; la sua pelle era fresca per l’evaporazione della rasatura.
“Si” disse, senza aprire gli occhi. “Ma è all’esterno. Era all’interno quando MacEwan..ha fatto quello che ha fatto”. Le sue sopracciglia nere si unirono per la concentrazione. “Io..l’ho sentito..qui” Toccando, sposto il mio pollice per appoggiarlo a destra del centro, direttamente sotto lo ioide. “E..qui” I suoi occhi si aprirono sorpresi, e premette due dita sulla carne sopra la clavicola, un pollice o due a sinistra dell’incavo soprasternale. “Che strano. Non me lo ricordavo.”
“E ti ha toccato anche qui?” Spostai le mie dita più in basso e sentii l’acuirsi dei miei sensi come spesso accadeva quando mi trovavo completamente impegnata con il corpo di un paziente. Anche Roger lo sentì, i suoi occhi brillavano nei miei, spaventati.
”Cosa?” Cominciò, ma prima che uno di noi due potesse dire di più ci fu un ululato acuto all’esterno.
Fu seguito all’istante dalla confusione di giovani voci, più acute, poi una voce immediatamente identificabile come quella di una Mandy appassionata che gridava, “Siete cattivi cattivi, cattivi e io vi odio! Voi siete cattivi e andrete all’inferno!”
Traduzione di Iolanda
domenica 13 novembre 2016
Scritturate per la terza stagione di Outlander le sorelle Dunsany
Outlander ha scritturato altri due personaggi chiave per la terza stagione della saga di successo della Starz sui viaggi nel tempo. Le nuove arrivate Hannah James e Tanya Reynolds interpreteranno rispettivamente le sorelle Dunsany, Geneva e Isobel.
La Geneva interpretata dalla James, la figlia maggiore, è tanto bella quanto testarda. E non solo, lei è anche petulante, viziata ed esigente con la servitù della propria casa di Helwater. Geneva è abituata ad ottenere esattamente quello che vuole, quando lo vuole. In fondo però ha una vulnerabilità – forse anche un’ingenuità - a causa della sua vita protetta. La Isobel interpretata dalla Reynolds, la sorella minore di Geneva, è calda, accogliente e genuina. Anche se più semplice di sua sorella, Isobel è intrinsecamente più simpatica e compassionevole verso gli altri. Oltre che alle star Balfe e Heughan, si uniscono ai nuovi membri del cast della terza Stagione César Domboy, Lauren Lyle, Wil Johnson, John Bell e David Berry.
Ideata e prodotta da Ronald D. Moore e Sony Pictures TV, la terza stagione sarà basata sul terzo degli otto libri della serie Outlander di Diana Gabaldon, intitolato Voyager. La terza stagione riprende subito dopo che Claire (Caitriona Balfe) viaggia attraverso le pietre per tornare alla sua vita nel 1948. Ora in stato di gravidanza, lotta con le conseguenze della sua improvvisa ricomparsa ed il suo effetto sul suo matrimonio con il primo marito, Frank. Nel frattempo, nel 18° secolo, Jamie (Sam Heughan) soffre le conseguenze del suo destino segnato dall'ultima storica battaglia di Culloden, e della perdita di Claire.
Hannah James, laureata alla Guildford School of Acting nel 2014, interpreta anche il ruolo di Emma Green in Mercy Street trasmesso dalla PBS. rappresentata da WME, Luber Roklin Management, e Bloomfields Welch Management di Londra.
Da quando si laureò presso l'Oxford School of Drama nel 2015, Tanya Reynolds ha interpretato un ruolo da protagonista in Fanny Lye Deliver'd, al fianco di Maxine Peake e Charles Dance, in uscita il prossimo anno. Ha inoltre appena finito di interpretare un ruolo da protagonista nel dramma di Sky One Delicious, al fianco di Dawn French.
Le riprese sono iniziate per i 13 episodi della terza Stagione nel mese di agosto in Scozia e la produzione si sposterà in Sud Africa nel 2017. Outlander è prodotto dalla Tall Ship Productions, Story Mining & Supply Company e Left Bank Pictures in collaborazione con Sony Pictures Television.
Traduzione di Veronica.
La Geneva interpretata dalla James, la figlia maggiore, è tanto bella quanto testarda. E non solo, lei è anche petulante, viziata ed esigente con la servitù della propria casa di Helwater. Geneva è abituata ad ottenere esattamente quello che vuole, quando lo vuole. In fondo però ha una vulnerabilità – forse anche un’ingenuità - a causa della sua vita protetta. La Isobel interpretata dalla Reynolds, la sorella minore di Geneva, è calda, accogliente e genuina. Anche se più semplice di sua sorella, Isobel è intrinsecamente più simpatica e compassionevole verso gli altri. Oltre che alle star Balfe e Heughan, si uniscono ai nuovi membri del cast della terza Stagione César Domboy, Lauren Lyle, Wil Johnson, John Bell e David Berry.
Hannah James, laureata alla Guildford School of Acting nel 2014, interpreta anche il ruolo di Emma Green in Mercy Street trasmesso dalla PBS. rappresentata da WME, Luber Roklin Management, e Bloomfields Welch Management di Londra.
Da quando si laureò presso l'Oxford School of Drama nel 2015, Tanya Reynolds ha interpretato un ruolo da protagonista in Fanny Lye Deliver'd, al fianco di Maxine Peake e Charles Dance, in uscita il prossimo anno. Ha inoltre appena finito di interpretare un ruolo da protagonista nel dramma di Sky One Delicious, al fianco di Dawn French.
Le riprese sono iniziate per i 13 episodi della terza Stagione nel mese di agosto in Scozia e la produzione si sposterà in Sud Africa nel 2017. Outlander è prodotto dalla Tall Ship Productions, Story Mining & Supply Company e Left Bank Pictures in collaborazione con Sony Pictures Television.
Traduzione di Veronica.
sabato 12 novembre 2016
Dalle Pagine allo Schermo: 2x11 La vendetta è mia & 2x12 L'Ave Maria
Hello Outlanders!
Vi avevo promesso una super puntata della rubrica, ed eccola qua.
Non solo la puntata è doppia, ma l'ho persino lavorata nello stesso momento. Non vi sto nemmeno a spiegare in che condizioni ero alla fine, cervello fumante e delirio isterico compreso.
Visto che c'è tanto da leggere, parto subito con la puntata 11 La vendetta è mia.
L'esercito si è spostato nel Nord dell'Inghilterra in attesa degli ordini da Prince Charles. Jamie e il principe e gli altri comandanti parlano di prendere Londra.
Inizio minuto 5:05 - fine minuto 5:54
Claire si occupa di curare le persone nel campo.
Inizio minuto 5:55 - fine minuto 8:02
Prince Charles insiste per proseguire e solo Jamie lo sostiene. Charles si arrabbia con gli altri comandanti.
Inizio minuto 8:03 - fine minuto 10:20
Jamie sostiene le richieste di Charles perché vuole provare a cambiare la storia. Alla fine la maggioranza vuole tornare indietro. Jamie promette ai suoi uomini che li riporterà a Lallybroch.
Inizio minuto 10:21 - fine minuto 12:27, pagina 317
Mentre Claire dorme, Jamie le dice una specie di preghiera in gaelico.
Sono quasi sicura che sia il pezzo preso dal romanzo a pagina 317, anche se non ne sono completamente sicura.
Inizio minuto 12:28 - fine minuto 13:54, pagina 312
Gli altri generali vogliono allontanare Jamie mandandolo a Inverness. Prince Charles nel frattempo se n'è andato con il cavallo di Jamie.
Inizio minuto 13:55 - fine minuto 17:24
Il gruppo si dirige a Inverness; mentre sono accampati vengono attaccati dagli inglesi. Jamie, Claire, Murtagh, Fergus, Dougal e Rupert scappano e vengono inseguiti. Rupert viene ferito dal colpo di un fucile ma il gruppo riesce a seminare gli inglesi nascondendosi in un boschetto.
Inizio minuto 17:25 - fine minuto 26:11, pagine da 257 a 268
I sei trovano una chiesa dove si è nascosto il resto del gruppo. Rupert ha la pallottola nell'occhio e Claire la estrae. In realtà, nel romanzo Ruper muore ma qui è vivo e vegeto.
Nella notte vengono raggiunti dagli inglesi e Jamie vuole arrendersi (ha una taglia sulla testa) in cambio della loro libertà, ma Claire lo anticipa urlando ai soldati di salvarla, in modo che sarà lei ad essere usata come merce di scambio. Nel romanzo è tutto un po' diverso, ma la sostanza non cambia.
Dougal tratta con l'ufficiale inglese, Claire viene data in cambio della loro libertà.
Inizio minuto 26:12 - fine minuto 27:47
Claire parte con gli inglesi e Jamie è subito dietro di loro con Murtgah, mentre gli altri vanno a Nord.
Inizio minuto 27:48 - fine minuto 31:20, pagina 269
Claire e gli inglesi si fermano per la notte in una locanda (si intravede Munro), il giorno dopo ripartono.
Inizio minuto 31:21 - fine minuto 32:58, pagine da 276 a 278
Arrivano a Belmont alla villa del Lord inglese che ospiterà Claire, e si scopre che è il duca di Sandringham
Inizio minuto 32:59 - fine minuto 33:30
Jamie e Murtagh rubano dei cavalli.
Inizio minuto 33:31 - fine minuto 36:37
Claire è a tavola con il Duca. Il dialogo è molto diverso rispetto al romanzo (mi sono scordata di segnare le pagine, sorry). Sandringham dice che gli inglesi sospettano di lui e per quello rimangono nella sua tenuta, così che quando Jamie verrà a salvarla lui li aiuterà se potrà andare con loro. Con questa promessa si impegna a far arrivare un messaggio a Jamie.
Inizio minuto 36:38 - fine minuto 38:47
Claire scrive il messaggio in gaelico (minuto 37:18) e poi entra Mary. Si scopre che Sandringham è il suo padrino e che lei si deve sposare con un uomo scelto da lui.
Inizio minuto 38:48 - fine minuto 40:08
Il corriere di Sandringham trova Munro per dargli la lettera.
Inizio minuto 40:09 - fine minuto 44:03, pagina 281 (40.50), da 282 a 287
Claire vuole dissuadere il Duca a procedere con il matrimonio di Mary, e lui svia il discorso dicendo che le truppe inglesi si allontaneranno per un po'. Claire riconosce nel valletto del Duca l'uomo che ha violentato Mary a Parigi (pagina 281). Questa parte è un po' diversa dal romanzo perché qui tirano in ballo St.Germain anche se in realtà tutto ruota attorno al Duca.
Poi Sandringham dice di aver avvisato gli inglesi dell'arrivo di Jamie: lo ha venduto per ripulire la sua reputazione.
Inizio minuto 44:04 - fine minuto 45:39
Munro trova Jamie e Murtagh e gli riferisce il messaggio di Claire, poi li porta a Belmont.
Inizio minuto 45:40 - fine minuto 46:34, pagina 288
Claire è chiusa nella camera e vede Munro nel prato. Arriva Mary (pagina 288) e si accordano per scappare.
Claire scappa passando dalla cucina dove trova il Duca che mangia. Parlano ancora di St.Germain e poi entra Mary, stava seguendo il piano per scappare, ma vedendo com'è la situazione torna indietro e apre la porta dell'ingresso con l'intenzione di scappare. Vede Munro (più o meno come il romanzo).
Murtagh e Jamie si avvicinano alla casa. Claire e il Duca sono ancora a tavola quando entra Jamie. Claire viene tenuta in ostaggio dal valletto e Jamie la libera. Nel caos Mary uccide il valletto e Murtagh decapita Sandringham a colpi di ascia. Nel romanzo questa parte è diversa, tanto che la morte del Duca non si vede ma si scopre più tardi.
------------
E siamo ora alla puntata 12 L'Ave Maria.
Inizio puntata - fine minuto 6:38
Il gruppo raggiunge il resto delle truppe a Inverness. Rupert si lamenta della strategia del Principe. Jamie chiede a Dougal di andare in perlustrazione e manda Murtagh a prendere Charles (è il 13 aprile). Murtagh dice che ormai Culloden è vicina, Jamie proverà a convincere il Principe a mollare il colpo, mentre Claire si occupa di rifornire le medicine in previsione della battaglia.
Inizio minuto 6:39 - fine minuto 8:49, pagina 308 al minuto 6:58, pagina 310
Claire si reca a Inverness dove incontra Mary: sta comprando del laudano per Alex Randall, con il quale convive. Mary sa che Claire aveva convinto Alex a lasciarla.
Inizio minuto 8:50 - fine minuto 12:07
Prince Charles e gli altri decidono che Culloden è il posto adatto per la battaglia, ma Jamie cerca di convincerli del contrario. Poi tira in ballo l'oro francese che serve per il cibo e le armi (cerca di prendere tempo) ma Charles decide di combattere.
Claire va da Mary e Alex, poi arriva Randall. Mary le dice che è stato lui a mantenerli durante la malattia di Alex, Mary è incinta.
Inizio minuto 15:09 - fine minuto 16:37, pagina 187
Randall la ferma fuori dalla stanza e le chiede di curare Alex, anche se Claire gli dice che è spacciato lui le chiede di alleviargli il dolore (pagina 187), Claire accetta in cambio di informazioni delle truppe inglesi. Questa parte è leggermente diversa dal libro.
Inizio minuto 16:38 - fine minuto 17:44
Claire riferisce a Jamie le notizie che ha ricevuto da Randall. L'esercito inglese è a Nairn.
Inizio minuto 17:45 - fine minuto 19:51
Arriva Colum all'accampamento, chiede di Jamie e Dougal.
Inizio minuto 19:52 - fine minuto 25:54, pagine 151, 152
Claire visita Colum, gli dice che sta morendo e lui le risponde che lo sa. Parlano del matrimonio e Colum le chiede di dargli qualcosa per morire (pagine 151, 152). Colum dice a Claire che il bimbo di Geillis è sopravvissuto, e lei gli da il veleno.
Inizio minuto 25:55 - fine minuto 31:58, pagina 311 al minuto 29:05, 312 e 313
Mentre è da Alex, con Mary e Randall, Claire lo aiuta facendogli inalare del fumo terapeutico. Randall si arrabbia con Claire perché non può curarlo. Alex chiede a Randall e a Mary di sposarsi visto che sta per morire. Randall ri rifiuta e se ne va.
Inizio minuto 31:59 - fine minuto 33:04
Dougal torna con la conferma che gli inglesi sono a Nairn e Jamie gli dice che è arrivato Colum.
Inizio minuto 33:05 - fine minuto 39:29, pagina 188
Murtagh si lamenta di Claire che vuole aiutare Alex e Randall, così si propone di sposare Mary al posto di Black Jack ma Claire gli fa capire che la scelta migliore per la ragazza è proprio Randall. Intanto entrano in un pub dove lo trovano mentre beve. Randall chiede a Claire di convincere Alex a non farlo sposare e lei gli ricorda che tanto lui morirà tra 3 giorni. Così Randall, per ripicca tira fuori Wentworth per far arrabbiare Claire.
Inizio minuto 39:30 - fine minuto 45:14, pagine 165 e 166
Jamie e Dougal sono con Colum. Dougal pensa che Colum sia passato dalla parte dei giacobiti e invece lui dice che no, è venuto per mettere a posto le cose prima di morire. Decide che Hamish sia capoclan e Jamie suo tutore. Dougal si arrabbia e Jamie regge la bugia di essere giacobita anche se Colum non ci casca.
Inizio minuto 45:15 - fine minuto 46:36
Inizio minuto 46:37 - fine minuto 48:30
Prince Charles e gli altri discutono su quando attaccare.
Inizio minuto 48:31 - fine minuto 54:07
Dougal e Colum: mentre Dougal parla Colum prende il veleno e muore.
Inizio minuto 54:08 - fine minuto 55:50
Alex muore e Randall lo picchia. Ecco, magari questa scena se la potevano risparmiare, visto che nel romanzo Randall adora il fratello e soffre tantissimo per la sua perdita.
Inizio minuto 55:51 - fine minuto 56:50
E' il 15 Aprile, Jamie e Claire parlano di Randall e della sua prossima morte e della promessa di Claire di aiutare Jamie ad ucciderlo.
Inizio minuto 56:51 - fine episodio
Le truppe si spostano verso Culloden e si preparano all'attacco. Il gruppo di Prinche Charles si perde e quindi sono costretti a ritirarsi, perdendo il vantaggio dell'attacco notturno.
E siamo alla fine.
Ragazzi, mi rendo conto di essermi persa per strada un sacco di riferimenti al romanzo. Non so come, non so perché, ma quando mi sono messa a scrivere il post mi sono accorta che mi mancavano degli appunti. Se riesco a recuperare le pagine, metterò a posto i buchi, in caso contrario sappiate che c'è stata una perdita improvvisa e drammatica di foglietti.
E siamo alla fine.
Ragazzi, mi rendo conto di essermi persa per strada un sacco di riferimenti al romanzo. Non so come, non so perché, ma quando mi sono messa a scrivere il post mi sono accorta che mi mancavano degli appunti. Se riesco a recuperare le pagine, metterò a posto i buchi, in caso contrario sappiate che c'è stata una perdita improvvisa e drammatica di foglietti.
Vi aspetto alla prossima ed ultima puntata della rubrica, con tanta pazienza e tanto ammoreh.
See ya!
venerdì 11 novembre 2016
Estratto dal 9°libro: Privacy
Go Tell The Bees That I Am Gone
Mangia Tartarughe ingoiò la sua ultima porzione di pasticcio di tacchino e fece un forte rutto di apprezzamento in direzione di Rachel, poi le porse il suo piatto, dicendo: "Ancora", prima di riprendere la storia che stava raccontando tra un boccone e l'altro. Per fortuna, era per lo più in Mohawk, mentre le parti in inglese parevano avere a che fare con uno dei suoi cugini che aveva subito un parziale sventramento molto comico a seguito di un incontro con un alce infuriato.
Rachel prese il piatto e lo riempì, fissando molto duramente la parte posteriore della testa di Mangia Tartarughe e immaginando che la luce di Cristo lo colpisse. A causa di un'infanzia da orfana e di privazioni, aveva una notevole pratica in tale discernimento ed era in grado di sorridere piacevolmente a Tartarughe mentre gli porgeva il piatto appena riempito ai suoi piedi per non interromperne i gesti.
Il lato positivo, rifletté guardando la culla, era che la conversazione degli uomini aveva cullato Oggy in uno stato di torpore. Con un'occhiata catturò l'attenzione di Ian e con un cenno del capo verso la culla, uscì a godersi il piacere più raro per una madre: dieci minuti da solo nella latrina.
Uscendone rilassata nel corpo e nella mente, non era molto incline a tornare nel capanno. Pensò brevemente di raggiungere a piedi la Casa Grande e far visita a Brianna e Claire, ma la stessa Jenny vi era già andata quando era diventato evidente che i Mohawk avrebbero passato la notte nella casa dei Murray. Rachel era molto affezionata a sua suocera, ma adorava Oggy ed amava follemente Ian - e non voleva la compagnia di nessuno di loro in quel momento.
La serata era fredda, ma non rigida e aveva uno spesso scialle di lana. Una luna gibbosa stava sorgendo in mezzo ad un campo di stelle gloriose e la pace del Cielo sembrava traspirare dalla foresta d'autunno, pungente per le conifere e delicato per le foglie morte. Percorse con attenzione la strada che portava al pozzo, si fermò per bere un sorso d'acqua fredda e poi continuò, arrivando un quarto d'ora più tardi sul bordo di uno sperone roccioso che regalava una vista infinita di montagne e valli, di giorno. Di notte, era come stare seduti sul bordo dell'eternità.
La pace filtrava nella sua anima con il freddo della notte e la cercò, la accolse. Ma c'era ancora una parte della sua mente che era inquieta e un bruciore nel suo cuore era in contrasto con la grande tranquillità che la circondava.
Ian non le avrebbe mai mentito. Aveva detto così, e lei gli aveva creduto. Ma non era così sciocca da pensare che ciò significasse che le avrebbe detto tutto ciò che desiderasse sapere. E lei avrebbe fortemente voluto sapere qualcosa di più su Wakyo'tenyensnohnsa, la donna Mohawk che Ian aveva chiamato Emily... e che aveva amato.
Forse era ancora viva, forse no. Se lei era ancora viva... in che situazione si sarebbe trovata?
Per la prima volta, le venne in mente di chiedersi quanti anni potesse avere Emily, e come fosse il suo aspetto. Ian non lo aveva mai detto; lei non lo aveva mai chiesto. Non le era sembrato importante, ma ora...
Bene. Quando l'avrebbe trovato da solo, glielo avrebbe chiesto, ecco tutto. E con determinazione, rivolse il viso alla luna e il suo cuore alla sua luce interiore e si impose di aspettare.
Fu forse un’ora dopo quando l’oscurità vicino a lei si mosse e Ian fu all’improvviso accanto a lei, un punto caldo nella notte.
“Oggy si è svegliato?” chiese avvolgendosi nello scialle
“Nay ragazza, sta dormendo come un sasso”
“E i tuoi amici?”
“Praticamente lo stesso. Ho dato loro un po’ del whisky di zio Jamie”
“Molto ospitale da parte tua Ian”
“Non era esattamente questa la mia intenzione, ma suppongo che di doverla prendere per buona, se ti fa pensare meglio di me”
Le sfiorò i capelli dietro l’orecchio chino la testa e le baciò il lato del collo, rendendo chiara la sua intenzione. Lei esitò per un breve istante, ma poi passo la mano sotto la sua camicia e si lasciò andare, distendendosi sul suo scialle sotto il cielo cosparso di stelle.
- Lascia che siamo solo noi, una volta ancora – pensò – se lui pensa a lei fa che non sia ora.
E così fu che non chiese come fosse Emily, fino a che i Mohawks finalmente partirono, tre giorni dopo.
Mangia Tartarughe ingoiò la sua ultima porzione di pasticcio di tacchino e fece un forte rutto di apprezzamento in direzione di Rachel, poi le porse il suo piatto, dicendo: "Ancora", prima di riprendere la storia che stava raccontando tra un boccone e l'altro. Per fortuna, era per lo più in Mohawk, mentre le parti in inglese parevano avere a che fare con uno dei suoi cugini che aveva subito un parziale sventramento molto comico a seguito di un incontro con un alce infuriato.
Rachel prese il piatto e lo riempì, fissando molto duramente la parte posteriore della testa di Mangia Tartarughe e immaginando che la luce di Cristo lo colpisse. A causa di un'infanzia da orfana e di privazioni, aveva una notevole pratica in tale discernimento ed era in grado di sorridere piacevolmente a Tartarughe mentre gli porgeva il piatto appena riempito ai suoi piedi per non interromperne i gesti.
Il lato positivo, rifletté guardando la culla, era che la conversazione degli uomini aveva cullato Oggy in uno stato di torpore. Con un'occhiata catturò l'attenzione di Ian e con un cenno del capo verso la culla, uscì a godersi il piacere più raro per una madre: dieci minuti da solo nella latrina.
Uscendone rilassata nel corpo e nella mente, non era molto incline a tornare nel capanno. Pensò brevemente di raggiungere a piedi la Casa Grande e far visita a Brianna e Claire, ma la stessa Jenny vi era già andata quando era diventato evidente che i Mohawk avrebbero passato la notte nella casa dei Murray. Rachel era molto affezionata a sua suocera, ma adorava Oggy ed amava follemente Ian - e non voleva la compagnia di nessuno di loro in quel momento.
La serata era fredda, ma non rigida e aveva uno spesso scialle di lana. Una luna gibbosa stava sorgendo in mezzo ad un campo di stelle gloriose e la pace del Cielo sembrava traspirare dalla foresta d'autunno, pungente per le conifere e delicato per le foglie morte. Percorse con attenzione la strada che portava al pozzo, si fermò per bere un sorso d'acqua fredda e poi continuò, arrivando un quarto d'ora più tardi sul bordo di uno sperone roccioso che regalava una vista infinita di montagne e valli, di giorno. Di notte, era come stare seduti sul bordo dell'eternità.
La pace filtrava nella sua anima con il freddo della notte e la cercò, la accolse. Ma c'era ancora una parte della sua mente che era inquieta e un bruciore nel suo cuore era in contrasto con la grande tranquillità che la circondava.
Ian non le avrebbe mai mentito. Aveva detto così, e lei gli aveva creduto. Ma non era così sciocca da pensare che ciò significasse che le avrebbe detto tutto ciò che desiderasse sapere. E lei avrebbe fortemente voluto sapere qualcosa di più su Wakyo'tenyensnohnsa, la donna Mohawk che Ian aveva chiamato Emily... e che aveva amato.
Forse era ancora viva, forse no. Se lei era ancora viva... in che situazione si sarebbe trovata?
Per la prima volta, le venne in mente di chiedersi quanti anni potesse avere Emily, e come fosse il suo aspetto. Ian non lo aveva mai detto; lei non lo aveva mai chiesto. Non le era sembrato importante, ma ora...
Bene. Quando l'avrebbe trovato da solo, glielo avrebbe chiesto, ecco tutto. E con determinazione, rivolse il viso alla luna e il suo cuore alla sua luce interiore e si impose di aspettare.
Fu forse un’ora dopo quando l’oscurità vicino a lei si mosse e Ian fu all’improvviso accanto a lei, un punto caldo nella notte.
“Oggy si è svegliato?” chiese avvolgendosi nello scialle
“Nay ragazza, sta dormendo come un sasso”
“E i tuoi amici?”
“Praticamente lo stesso. Ho dato loro un po’ del whisky di zio Jamie”
“Molto ospitale da parte tua Ian”
“Non era esattamente questa la mia intenzione, ma suppongo che di doverla prendere per buona, se ti fa pensare meglio di me”
Le sfiorò i capelli dietro l’orecchio chino la testa e le baciò il lato del collo, rendendo chiara la sua intenzione. Lei esitò per un breve istante, ma poi passo la mano sotto la sua camicia e si lasciò andare, distendendosi sul suo scialle sotto il cielo cosparso di stelle.
- Lascia che siamo solo noi, una volta ancora – pensò – se lui pensa a lei fa che non sia ora.
E così fu che non chiese come fosse Emily, fino a che i Mohawks finalmente partirono, tre giorni dopo.
giovedì 10 novembre 2016
Estratto dal9°libro: Non preoccuparti, andrà tutto bene
Go Tell The Bees That I Am Gone
“Orso? Oh, è quello che stai facendo. Claire se lo stava chiedendo.” Sciolse le capre impazienti e loro si buttarono a capofitto nell’erba come anatre in una gora.
“L'ha fatto, allora” mantenne la sua voce indifferente.
“Non ha detto così” sua sorella disse francamente. ”Ma ha visto che il tuo fucile non c’era mentre stavamo preparando la colazione e si è fermata bruscamente solo per un istante”
Il suo cuore si strinse un po’. Non aveva voluto svegliare Claire quando se n’era andato nel buio, ma avrebbe dovuto dirle la sera prima che aveva intenzione di vedere se poteva mettersi sulle tracce dell’orso che Jo Beardsley aveva visto. C’era stato poco tempo per cacciare mentre lavoravano per far sì che il tetto fosse finito prima dell’inverno – avevano assolutamente bisogno di carne e di grasso. I piedi di Brianna erano migliori, ma non avrebbe resistito giorni sulla pista – Inoltre, avevano solo poche trapunte e una coperta di lana che aveva recuperato da un commerciante Moravo. Una buona pelliccia di orso sarebbe stata di conforto per Claire nelle profonde notti fredde; adesso soffriva il freddo più dell’ultima volta che avevano passato l’inverno al Ridge.
“Sta bene” disse sua sorella e sentì il suo sguardo fisso sul suo viso. “Se lo stava solo chiedendo, sai”
Annuì, senza aggiungere una parola. Poteva passare ancora un po' di tempo prima che Claire si svegliasse e vedesse che se n'era andato con la pistola, e non pensasse a quello.
Prese un respiro e ne vide la spirale bianca, sparita all’istante, sebbene il nuovo sole fosse già caldo sulle sue spalle
“Aye e che ci fai tu qui da sola? È abbastanza lontano per venire a piedi a fare foraggio” Una delle capre si era avvicinata per farsi un giro e stava annusando con interesse la fine penzolante della sua cintura di pelle. Si mise fuori dalla sua portata e con un ginocchio spinse gentilmente via la capra.
"Le sto mettendo all’ingrasso per passare l’inverno” disse indicando la capra impicciona. “Magari si riproducono, se sono pronte. Preferiscono l’erba piuttosto che il foraggio nella foresta, ed è più facile sorvegliarle.”
“Sai molto bene che Jem, Germain e Fanny potrebbero sorvegliarle per te. Il piccolo Oggy ti sta facendo impazzire?” Il bambino stava mettendo i denti e aveva polmoni vigorosi. Potevi sentirlo dalla Casa Grande quando il vento soffiava in senso giusto. “O sei tu che stai facendo impazzire Rachel?”
“Mi piacciono le capre” disse ignorando la sua domanda e spingendo da parte un paio di labbra che rosicchiavano la frangia del suo scialle “[Shoo, capra. - gaelico]. Le pecore sono di buon cuore quando non cercano di travolgerti, ma non sono brillanti. Una capra ha una mente propria.”
“Aye e così tu. Ian diceva sempre che ti piacevano le capre perché sono testarde proprio come lo sei tu”
“Asino” disse lei succintamente
“Bue” replicò lui, agitando verso il suo naso un filo d’erba reciso.
“Mphm” disse “Bene, se vuoi saperlo vengo qui su per pensare, ogni tanto,” disse “e prego”
“oh aye?” disse lui, ma lei strinse le labbra per un momento e tornò a guardare attraverso il prato, proteggendosi gli occhi dall’inclinazione del sole del mattino.
E va bene pensò lui dirà qulunque cosa sia quando sarà pronta
“C’era un orso qui su, vero?” Domandò voltandosi verso di lui. "Potrebbe tornare a prendere le capre?"
“Non è detto. Jo Beardsley l'ha visto pochi giorni fa, qui nel prato, ma non ci sono tracce fresche.”
Jenny ci penso su per un momento, quindi si sedette su una roccia con i licheni, allargando ordinatamente le gonne. Le capre erano tornate al loro pascolo e alzò il viso verso il sole, chiudendo gli occhi.
“Solo uno stolto caccerebbe un orso da solo” disse, i suoi occhi ancora chiusi “Claire me l'ha detto la settimana scorsa”
“Davvero?” disse in maniera secca” “Ti ha detto che l’ultima volta che ho ucciso un orso, l’ho fatto da solo con il mio pugnale? E che lei mi ha colpito alla testa con un pesce mentre lo stavo facendo?”
Lei aprì gli occhi e lo guardò
“Non ha negato che uno stolto può essere fortunato” osservò. “E se non avessi avuto fortuna del diavolo, dovresti essere morto sei volte finora”
“Sei?” Lui si accigliò disturbato e la fronte di lei si sollevò sorpresa.
“Non stavo veramente contando” disse lei “Era solo una supposizione. Cosa c’è a graidh?
Quel casuale O Amore lo colse inaspettatamente in un ruolo affettuoso e tossì per nasconderlo.
“Niente” disse scrollando le spalle. “Soltanto, quando ero giovane a Parigi, un’indovina mi disse che sarei morto nove volte prima della mia vera morte. Pensi che dovrei contare anche la febbre dopo che Laoghaire mi ha sparato?”
Scosse la testa con decisione
“No, non saresti morto anche se Claire non fosse tornata con i suoi minuscoli coltelli. Ti saresti alzato e le saresti andato dietro in un giorno o due"
Sorrise
“Avrei potuto”
Traduzione di Iolanda
“Orso? Oh, è quello che stai facendo. Claire se lo stava chiedendo.” Sciolse le capre impazienti e loro si buttarono a capofitto nell’erba come anatre in una gora.
“L'ha fatto, allora” mantenne la sua voce indifferente.
“Non ha detto così” sua sorella disse francamente. ”Ma ha visto che il tuo fucile non c’era mentre stavamo preparando la colazione e si è fermata bruscamente solo per un istante”
Il suo cuore si strinse un po’. Non aveva voluto svegliare Claire quando se n’era andato nel buio, ma avrebbe dovuto dirle la sera prima che aveva intenzione di vedere se poteva mettersi sulle tracce dell’orso che Jo Beardsley aveva visto. C’era stato poco tempo per cacciare mentre lavoravano per far sì che il tetto fosse finito prima dell’inverno – avevano assolutamente bisogno di carne e di grasso. I piedi di Brianna erano migliori, ma non avrebbe resistito giorni sulla pista – Inoltre, avevano solo poche trapunte e una coperta di lana che aveva recuperato da un commerciante Moravo. Una buona pelliccia di orso sarebbe stata di conforto per Claire nelle profonde notti fredde; adesso soffriva il freddo più dell’ultima volta che avevano passato l’inverno al Ridge.
“Sta bene” disse sua sorella e sentì il suo sguardo fisso sul suo viso. “Se lo stava solo chiedendo, sai”
Annuì, senza aggiungere una parola. Poteva passare ancora un po' di tempo prima che Claire si svegliasse e vedesse che se n'era andato con la pistola, e non pensasse a quello.
Prese un respiro e ne vide la spirale bianca, sparita all’istante, sebbene il nuovo sole fosse già caldo sulle sue spalle
“Aye e che ci fai tu qui da sola? È abbastanza lontano per venire a piedi a fare foraggio” Una delle capre si era avvicinata per farsi un giro e stava annusando con interesse la fine penzolante della sua cintura di pelle. Si mise fuori dalla sua portata e con un ginocchio spinse gentilmente via la capra.
"Le sto mettendo all’ingrasso per passare l’inverno” disse indicando la capra impicciona. “Magari si riproducono, se sono pronte. Preferiscono l’erba piuttosto che il foraggio nella foresta, ed è più facile sorvegliarle.”
“Sai molto bene che Jem, Germain e Fanny potrebbero sorvegliarle per te. Il piccolo Oggy ti sta facendo impazzire?” Il bambino stava mettendo i denti e aveva polmoni vigorosi. Potevi sentirlo dalla Casa Grande quando il vento soffiava in senso giusto. “O sei tu che stai facendo impazzire Rachel?”
“Mi piacciono le capre” disse ignorando la sua domanda e spingendo da parte un paio di labbra che rosicchiavano la frangia del suo scialle “[Shoo, capra. - gaelico]. Le pecore sono di buon cuore quando non cercano di travolgerti, ma non sono brillanti. Una capra ha una mente propria.”
“Aye e così tu. Ian diceva sempre che ti piacevano le capre perché sono testarde proprio come lo sei tu”
“Asino” disse lei succintamente
“Bue” replicò lui, agitando verso il suo naso un filo d’erba reciso.
“Mphm” disse “Bene, se vuoi saperlo vengo qui su per pensare, ogni tanto,” disse “e prego”
“oh aye?” disse lui, ma lei strinse le labbra per un momento e tornò a guardare attraverso il prato, proteggendosi gli occhi dall’inclinazione del sole del mattino.
E va bene pensò lui dirà qulunque cosa sia quando sarà pronta
“C’era un orso qui su, vero?” Domandò voltandosi verso di lui. "Potrebbe tornare a prendere le capre?"
“Non è detto. Jo Beardsley l'ha visto pochi giorni fa, qui nel prato, ma non ci sono tracce fresche.”
Jenny ci penso su per un momento, quindi si sedette su una roccia con i licheni, allargando ordinatamente le gonne. Le capre erano tornate al loro pascolo e alzò il viso verso il sole, chiudendo gli occhi.
“Solo uno stolto caccerebbe un orso da solo” disse, i suoi occhi ancora chiusi “Claire me l'ha detto la settimana scorsa”
“Davvero?” disse in maniera secca” “Ti ha detto che l’ultima volta che ho ucciso un orso, l’ho fatto da solo con il mio pugnale? E che lei mi ha colpito alla testa con un pesce mentre lo stavo facendo?”
Lei aprì gli occhi e lo guardò
“Non ha negato che uno stolto può essere fortunato” osservò. “E se non avessi avuto fortuna del diavolo, dovresti essere morto sei volte finora”
“Sei?” Lui si accigliò disturbato e la fronte di lei si sollevò sorpresa.
“Non stavo veramente contando” disse lei “Era solo una supposizione. Cosa c’è a graidh?
Quel casuale O Amore lo colse inaspettatamente in un ruolo affettuoso e tossì per nasconderlo.
“Niente” disse scrollando le spalle. “Soltanto, quando ero giovane a Parigi, un’indovina mi disse che sarei morto nove volte prima della mia vera morte. Pensi che dovrei contare anche la febbre dopo che Laoghaire mi ha sparato?”
Scosse la testa con decisione
“No, non saresti morto anche se Claire non fosse tornata con i suoi minuscoli coltelli. Ti saresti alzato e le saresti andato dietro in un giorno o due"
Sorrise
“Avrei potuto”
Traduzione di Iolanda
martedì 8 novembre 2016
Estratto 9°libro: Ogni alba è un nuovo giorno
Era caldo e accogliente sotto il mucchio di coperte e pellicce - ancora più caldo e accogliente per il contrasto con il tocco gelido della mattina sul mio viso. Presi un lungo respiro pulito della nuova aria, sperando che non ci fosse odore di neve. Eravamo stati fortunati, molto fortunati, finora; aveva piovuto solo due volte da quando avevamo lasciato la casa ed ora eravamo in aperta montagna.
Se la giornata si sarebbe sviluppata bene, nessuna rottura al carro, nessuno dei muli con uno zoccolo rotto o con le coliche, i due cavalli non intenti a mordersi l'un l'altro (o noi) e nessuno di natura ostile interessato a noi, avremmo potuto essere in vista di Piedmont per la notte.
Non c'era odore di neve. Sentivo l'odore del fumo, con una sfumatura allettante di caffè bollente. Sorrisi, senza aprire gli occhi. Jamie era sveglio...naturalmente lo era; si svegliava sempre mezz'ora prima dell'alba, a meno che non fosse malato o ferito, e mentre non sentivo il profumo della luce dell'alba, potevo vederne il debole bagliore attraverso le mie palpebre chiuse. Fanny si mosse accanto a me, accoccolata vicina e sistemò la testa sul mio braccio. Dall'altra parte, Germain giaceva sulla schiena, russando come una piccola sega circolare.
Caffè o no, non avevo voglia di alzarmi, ma sapevo che dovevo farlo. Oltre alla fame e il bisogno di fare pipì, potevo sentire l'urgenza di Jamie. Avevamo dovuto percorrere più strada possibile prima del calare della sera; il clima diventava ogni giorno di più una minaccia, e anche se avevamo superato la montagna prima che arrivasse la neve, camminare nel fango fino alle ginocchia per arrivare a Piedmont non era la mia idea di divertimento.
"Svegliati, Sassenach," disse una bassa voce scozzese, e un istante dopo, delle grandi mani ghiacciate scivolarono sotto le pellicce e mi afferrarono entrambi i piedi in una morsa di ferro. Urlai, e così fecero entrambi i bambini, che esplosero fuori dalle copertine come uno stormo di quaglie.
"Cosa...che cosa..." Fanny si era accovacciata in fondo al rifugio di tela, con gli occhi grandi come una scimmietta, i capelli tutti un groviglio.
"[Brutta parola in francese]," mormorò minacciosamente Germain sotto voce. "Che cos'è? La fine del mondo?"
"No, è mattina," dichiarò Jamie pazientemente. Era accovacciato all'ingresso del nostro rifugio, completamente vestito con camicia da caccia, pantaloni e plaid, e con l'allettante profumo di fumo e caffè dietro di lui.
"Più o meno la stessa cosa," brontolò Germain e fece per strisciare di nuovo sotto le coperte.
"Alzati, piccolo pigrone." Jamie lo afferrò per la caviglia e tirò. "Osserva la formica e sii saggio, eh?"
"Le formiche?" Fanny si era seduta e si stava pettinando i capelli con le dita. "Le formiche sono sagge?" Sembrava disorientata, ma non scomposta. A differenza di Germain -e me, se è per questo- si svegliava normalmente nel pieno possesso delle proprie facoltà.
"E' una piccola citazione dalla Bibbia, Frances," disse Jamie, lasciando andare Germain, che era ormai a metà strada fuori dalla tenda, anche se ancora in posizione supina. Lui le sorrise, rosso in viso e allegro nella luce nascente. "Te ne comprerò una, a Wilmington."
Se la giornata si sarebbe sviluppata bene, nessuna rottura al carro, nessuno dei muli con uno zoccolo rotto o con le coliche, i due cavalli non intenti a mordersi l'un l'altro (o noi) e nessuno di natura ostile interessato a noi, avremmo potuto essere in vista di Piedmont per la notte.
Non c'era odore di neve. Sentivo l'odore del fumo, con una sfumatura allettante di caffè bollente. Sorrisi, senza aprire gli occhi. Jamie era sveglio...naturalmente lo era; si svegliava sempre mezz'ora prima dell'alba, a meno che non fosse malato o ferito, e mentre non sentivo il profumo della luce dell'alba, potevo vederne il debole bagliore attraverso le mie palpebre chiuse. Fanny si mosse accanto a me, accoccolata vicina e sistemò la testa sul mio braccio. Dall'altra parte, Germain giaceva sulla schiena, russando come una piccola sega circolare.
Caffè o no, non avevo voglia di alzarmi, ma sapevo che dovevo farlo. Oltre alla fame e il bisogno di fare pipì, potevo sentire l'urgenza di Jamie. Avevamo dovuto percorrere più strada possibile prima del calare della sera; il clima diventava ogni giorno di più una minaccia, e anche se avevamo superato la montagna prima che arrivasse la neve, camminare nel fango fino alle ginocchia per arrivare a Piedmont non era la mia idea di divertimento.
"Svegliati, Sassenach," disse una bassa voce scozzese, e un istante dopo, delle grandi mani ghiacciate scivolarono sotto le pellicce e mi afferrarono entrambi i piedi in una morsa di ferro. Urlai, e così fecero entrambi i bambini, che esplosero fuori dalle copertine come uno stormo di quaglie.
"Cosa...che cosa..." Fanny si era accovacciata in fondo al rifugio di tela, con gli occhi grandi come una scimmietta, i capelli tutti un groviglio.
"[Brutta parola in francese]," mormorò minacciosamente Germain sotto voce. "Che cos'è? La fine del mondo?"
"No, è mattina," dichiarò Jamie pazientemente. Era accovacciato all'ingresso del nostro rifugio, completamente vestito con camicia da caccia, pantaloni e plaid, e con l'allettante profumo di fumo e caffè dietro di lui.
"Più o meno la stessa cosa," brontolò Germain e fece per strisciare di nuovo sotto le coperte.
"Alzati, piccolo pigrone." Jamie lo afferrò per la caviglia e tirò. "Osserva la formica e sii saggio, eh?"
"Le formiche?" Fanny si era seduta e si stava pettinando i capelli con le dita. "Le formiche sono sagge?" Sembrava disorientata, ma non scomposta. A differenza di Germain -e me, se è per questo- si svegliava normalmente nel pieno possesso delle proprie facoltà.
"E' una piccola citazione dalla Bibbia, Frances," disse Jamie, lasciando andare Germain, che era ormai a metà strada fuori dalla tenda, anche se ancora in posizione supina. Lui le sorrise, rosso in viso e allegro nella luce nascente. "Te ne comprerò una, a Wilmington."
giovedì 3 novembre 2016
Caitriona Balfe, Outlander 3 e le scene hot
L’attrice Caitriona Balfe promette più scene hot nella terza stagione di Outlander.
“Se non ho un marito, ho sempre l’altro di riserva.”
**ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER PER CHI NON HA LETTO I LIBRI**
Sono passati solo quattro mesi da quando i fans di Outlander hanno dovuto dire addio a Jamie e Claire nell’emozionante finale di stagione della seconda serie. Ma ci vorrà anche molto prima che la famosa coppia di viaggiatori nel tempo ritorni sugli schermi della Starz per la terza stagione il prossimo Aprile. Fortunatamente nel frattempo potrete consolarvi con la nuova edizione in Blu-ray della stagione 2 in uscita martedì 1 Novembre. E per i più accaniti seguaci della serie e dei romanzi di Diana Gabaldon c’è anche un’edizione speciale che contiene un estratto inedito del nuovo romanzo “Go Tell the Bees That I Am Gone.” La protagonista della serie Caitriona Balfe si è presa una pausa dai suoi intensi 11 mesi di shooting per riflettere sulla seconda stagione e anticiparci perché i fans non rimarranno delusi, soprattutto gli amanti del lato più piccante della serie.
V.F. HWD: Hai sentito che Diana Gabaldon ha annunciato nel weekend che la serie dei romanzi di Outlander terminerà con il decimo libro probabilmente?
Caitriona Balfe: Non lo sapevo!
Ti riporto le esatte parole. Ha detto: “Questa sarà l’ultimissima cosa dell’ultimo libro, che probabilmente sarà il decimo”. Considerando che è già al lavoro sul nono libro, i fans sono letteralmente andati nel panico al pensiero. Che cosa ne pensi?”
Penso sia già grandioso che sia riuscita a scrivere dieci romanzi. Ad un certo punto Jamie e Claire cominceranno ad invecchiare, verso l’ottavo o il nono libro, quindi credo che sia in qualche modo inevitabile.
Alcuni fans saranno distrutti dalla mancanza di libri. Avresti mai pensato, quando hai firmato il contratto, che i romanzi fossero così seguiti?
In realtà no. E’ stato fantastico fare parte di qualcosa che nasce direttamente dai fans. Questi personaggi hanno avuto ruoli così importanti nella vita di molte persone: è stato incredibile poterne far parte e vedere che i fans condividono il loro amore per i personaggi e per i libri con noi. Adesso sono consapevole di quanto io sia fortunata: all’inizio non me ne rendevo conto, ho scoperto che esistevano i libri nel momento in cui mi hanno chiesto di ritornare per il casting. Ho letto il primo libro ma non sapevo quanti fossero : gli ultimi tre anni sono stati un viaggio molto illuminante.
So che siete in costante contatto con i fans e che spesso vi fanno notare quando manca qualcosa: che cosa è mancato di più nella seconda stagione?
Posso dire per certo che è mancata molto l’intimità tra Jamie e Claire, anche se ce lo aspettavamo. Penso che sia mancata anche a me e Sam, specialmente all’inizio che era molto concentrato su questioni politiche: credo che quei momenti siano mancati a tutti. Ci sono molti momenti chiave che i fans si aspettano di vedere, quindi ti accorgi decisamente se mancano. Stavo pensando ad un esempio specifico ma l’unica cosa che mi ritorna in mente da cosa vedo su Twitter è “Dov’è il sesso?”.
Quali di questi momenti chiave non potrete escludere dalla terza stagione?
La prima cosa di cui tutti parlano è la tipografia (quella in cui Jamie e Claire si riuniscono dopo decenni di separazione). “Ci sarà la tipografia? Non dovete cambiare una riga di quella scena.” Non l’abbiamo ancora girata ma credo che gli autori siano perfettamente consapevoli di quello che i fans si aspettano. Ci saranno poi Jamie e la grotta e molto su Claire e Brianna.
La terza stagione vede un bel salto temporale, dalla giovane Claire alla madre di Brianna [interpretata dalla ventiduenne Sophie Skelton]. Che cosa si prova a muoversi avanti e indietro nella vita di un’altra?
È già una cosa difficile provare ad immaginare dove si potrebbe essere tra vent’anni, figuriamoci doverlo fare per qualcun’altro. Ho parlato con una persona recentemente che mi ha spiegato come ciascuno di noi senta di avere la stessa età per tutta la vita: per sua nonna ad esempio, lei aveva sempre 21 anni. Una mia amica mi diceva invece “Penso di avere 28 anni, dovevo essere così felice a quell’età che mi immagino sempre così”.
Con Claire ho dovuto imparare anche questo. Quando ritorna a Boston senza Jamie, è una madre ed è molto professionale ma ha rinnegato una parte di sé: quel lato sensuale e romantico è rimasto nascosto per circa 20 anni. Quando ritorna da Jamie, riscopre anche quello: ritorna ad avere 27 o 28 anni, l’epoca in cui l’ha incontrato, quando si è sentita viva per la prima volta.
Se Claire ha messo da parte il suo lato sensuale e romantico per buona parte della terza stagione, allora dovremo prevedere molti tweet arrabbiati da parte dei fans?
No! Ci sarà un altro tipo di sesso. Penso invece che tutto quello che accadrà dopo la riunione di Jamie e Claire sia speciale. Magari i fans dovranno aspettare un po’ ma non credo sarà così scarsa come la seconda stagione, posso dirlo?
In questa stagione indosserai vestiti moderni e favolosi. Non ti manca un po’ la moda parigina e scozzese, così sfarzosa?
Con grande disappunto dei fans, non ho sentito la mancanza dei corsetti o delle imbottiture nemmeno per un secondo. Poter interpretare gli anni ’40, ’50 e ’60- soprattutto ’60- è stato molto divertente. La costumista Terry Dresbach ha armadi e armadi pieni di vestiti. Alcuni costumi sono stati cuciti nel laboratorio, altri erano capi vintage che aveva lei. Amo come ogni era ci racconti qualcosa delle donne- come se fosse uno strumento di misura. Alcuni capi degli anni ’60 sono così belli che le ho chiesto di rifarmeli uguali.
Per il ritorno indietro nel tempo Terry ha avuto una fantastica idea, molto divertente, per il vestito che Claire porta con sé nel 17° secolo. È molto più tradizionale: mescola un po’ lo stile parigino con quello scozzese, pur essendo molto diverso da quello delle altre stagioni. Nella terza stagione avrò credo un solo costume: nelle altre ne avevo 17, 18, 19; stavolta sarà più semplice, soprattutto verso la fine perché saremo sulla nave.
Quindi non vedremo Claire vestita da pirata?
Esatto. Non credo lo vedremo mai ma sarebbe molto divertente se arrivassi in scena con una benda e un pappagallo.
Quando ho incontrato Sam la settimana scorsa, mi ha detto che filmare senza di te “è stato come avere un lutto in famiglia”.
Och! Mi considera già morta. Andata. Troppo triste.
Come ti sembra filmare senza Sam?
È molto strano! È vero che io e Sam abbiamo lavorato insieme negli ultimi tre anni, ma è anche vero che quando giravo con Tobias [Menzies che interpreta sia il marito di Claire, Frank Randall, che il cattivo del 17 secolo Black Jack], non c’è mai stato uno stacco totale, io e Sam abbiamo sempre girato almeno due giorni insieme nel frattempo. Mi manca decisamente. L’altro giorno eravamo in sala trucco insieme uno di fianco all’altro e abbiamo pensato “Oh, tu sei nel tuo mondo ed io nel mio”. È molto strano ma la cosa bella è che ho avuto più tempo per lavorare con Tobias. Mi sento molto fortunata: se non ho un marito, ho sempre quello di riserva. Nessuno dei due è una riserva ovviamente, ma si è creata una dinamica strana e allo stesso tempo interessante. Molto presto saremo di nuovo insieme e credo che prima o poi si stancherà di me.
“Se non ho un marito, ho sempre l’altro di riserva.”
**ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER PER CHI NON HA LETTO I LIBRI**
Sono passati solo quattro mesi da quando i fans di Outlander hanno dovuto dire addio a Jamie e Claire nell’emozionante finale di stagione della seconda serie. Ma ci vorrà anche molto prima che la famosa coppia di viaggiatori nel tempo ritorni sugli schermi della Starz per la terza stagione il prossimo Aprile. Fortunatamente nel frattempo potrete consolarvi con la nuova edizione in Blu-ray della stagione 2 in uscita martedì 1 Novembre. E per i più accaniti seguaci della serie e dei romanzi di Diana Gabaldon c’è anche un’edizione speciale che contiene un estratto inedito del nuovo romanzo “Go Tell the Bees That I Am Gone.” La protagonista della serie Caitriona Balfe si è presa una pausa dai suoi intensi 11 mesi di shooting per riflettere sulla seconda stagione e anticiparci perché i fans non rimarranno delusi, soprattutto gli amanti del lato più piccante della serie.
V.F. HWD: Hai sentito che Diana Gabaldon ha annunciato nel weekend che la serie dei romanzi di Outlander terminerà con il decimo libro probabilmente?
Caitriona Balfe: Non lo sapevo!
Ti riporto le esatte parole. Ha detto: “Questa sarà l’ultimissima cosa dell’ultimo libro, che probabilmente sarà il decimo”. Considerando che è già al lavoro sul nono libro, i fans sono letteralmente andati nel panico al pensiero. Che cosa ne pensi?”
Penso sia già grandioso che sia riuscita a scrivere dieci romanzi. Ad un certo punto Jamie e Claire cominceranno ad invecchiare, verso l’ottavo o il nono libro, quindi credo che sia in qualche modo inevitabile.
Alcuni fans saranno distrutti dalla mancanza di libri. Avresti mai pensato, quando hai firmato il contratto, che i romanzi fossero così seguiti?
In realtà no. E’ stato fantastico fare parte di qualcosa che nasce direttamente dai fans. Questi personaggi hanno avuto ruoli così importanti nella vita di molte persone: è stato incredibile poterne far parte e vedere che i fans condividono il loro amore per i personaggi e per i libri con noi. Adesso sono consapevole di quanto io sia fortunata: all’inizio non me ne rendevo conto, ho scoperto che esistevano i libri nel momento in cui mi hanno chiesto di ritornare per il casting. Ho letto il primo libro ma non sapevo quanti fossero : gli ultimi tre anni sono stati un viaggio molto illuminante.
Posso dire per certo che è mancata molto l’intimità tra Jamie e Claire, anche se ce lo aspettavamo. Penso che sia mancata anche a me e Sam, specialmente all’inizio che era molto concentrato su questioni politiche: credo che quei momenti siano mancati a tutti. Ci sono molti momenti chiave che i fans si aspettano di vedere, quindi ti accorgi decisamente se mancano. Stavo pensando ad un esempio specifico ma l’unica cosa che mi ritorna in mente da cosa vedo su Twitter è “Dov’è il sesso?”.
Quali di questi momenti chiave non potrete escludere dalla terza stagione?
La prima cosa di cui tutti parlano è la tipografia (quella in cui Jamie e Claire si riuniscono dopo decenni di separazione). “Ci sarà la tipografia? Non dovete cambiare una riga di quella scena.” Non l’abbiamo ancora girata ma credo che gli autori siano perfettamente consapevoli di quello che i fans si aspettano. Ci saranno poi Jamie e la grotta e molto su Claire e Brianna.
La terza stagione vede un bel salto temporale, dalla giovane Claire alla madre di Brianna [interpretata dalla ventiduenne Sophie Skelton]. Che cosa si prova a muoversi avanti e indietro nella vita di un’altra?
È già una cosa difficile provare ad immaginare dove si potrebbe essere tra vent’anni, figuriamoci doverlo fare per qualcun’altro. Ho parlato con una persona recentemente che mi ha spiegato come ciascuno di noi senta di avere la stessa età per tutta la vita: per sua nonna ad esempio, lei aveva sempre 21 anni. Una mia amica mi diceva invece “Penso di avere 28 anni, dovevo essere così felice a quell’età che mi immagino sempre così”.
Con Claire ho dovuto imparare anche questo. Quando ritorna a Boston senza Jamie, è una madre ed è molto professionale ma ha rinnegato una parte di sé: quel lato sensuale e romantico è rimasto nascosto per circa 20 anni. Quando ritorna da Jamie, riscopre anche quello: ritorna ad avere 27 o 28 anni, l’epoca in cui l’ha incontrato, quando si è sentita viva per la prima volta.
Se Claire ha messo da parte il suo lato sensuale e romantico per buona parte della terza stagione, allora dovremo prevedere molti tweet arrabbiati da parte dei fans?
No! Ci sarà un altro tipo di sesso. Penso invece che tutto quello che accadrà dopo la riunione di Jamie e Claire sia speciale. Magari i fans dovranno aspettare un po’ ma non credo sarà così scarsa come la seconda stagione, posso dirlo?
In questa stagione indosserai vestiti moderni e favolosi. Non ti manca un po’ la moda parigina e scozzese, così sfarzosa?
Con grande disappunto dei fans, non ho sentito la mancanza dei corsetti o delle imbottiture nemmeno per un secondo. Poter interpretare gli anni ’40, ’50 e ’60- soprattutto ’60- è stato molto divertente. La costumista Terry Dresbach ha armadi e armadi pieni di vestiti. Alcuni costumi sono stati cuciti nel laboratorio, altri erano capi vintage che aveva lei. Amo come ogni era ci racconti qualcosa delle donne- come se fosse uno strumento di misura. Alcuni capi degli anni ’60 sono così belli che le ho chiesto di rifarmeli uguali.
Per il ritorno indietro nel tempo Terry ha avuto una fantastica idea, molto divertente, per il vestito che Claire porta con sé nel 17° secolo. È molto più tradizionale: mescola un po’ lo stile parigino con quello scozzese, pur essendo molto diverso da quello delle altre stagioni. Nella terza stagione avrò credo un solo costume: nelle altre ne avevo 17, 18, 19; stavolta sarà più semplice, soprattutto verso la fine perché saremo sulla nave.
Quindi non vedremo Claire vestita da pirata?
Esatto. Non credo lo vedremo mai ma sarebbe molto divertente se arrivassi in scena con una benda e un pappagallo.
Quando ho incontrato Sam la settimana scorsa, mi ha detto che filmare senza di te “è stato come avere un lutto in famiglia”.
Och! Mi considera già morta. Andata. Troppo triste.
Come ti sembra filmare senza Sam?
È molto strano! È vero che io e Sam abbiamo lavorato insieme negli ultimi tre anni, ma è anche vero che quando giravo con Tobias [Menzies che interpreta sia il marito di Claire, Frank Randall, che il cattivo del 17 secolo Black Jack], non c’è mai stato uno stacco totale, io e Sam abbiamo sempre girato almeno due giorni insieme nel frattempo. Mi manca decisamente. L’altro giorno eravamo in sala trucco insieme uno di fianco all’altro e abbiamo pensato “Oh, tu sei nel tuo mondo ed io nel mio”. È molto strano ma la cosa bella è che ho avuto più tempo per lavorare con Tobias. Mi sento molto fortunata: se non ho un marito, ho sempre quello di riserva. Nessuno dei due è una riserva ovviamente, ma si è creata una dinamica strana e allo stesso tempo interessante. Molto presto saremo di nuovo insieme e credo che prima o poi si stancherà di me.
Traduzione di Federica
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