Con solo quattro episodi rimasti della stagione 2 di Outlander, Jamie (Sam Heughan) e Claire (Caitrona Balfe) si sono diretti verso i tragici teatri di battaglia degli scozzesi contro gli inglesi nel tentativo di restaurare un re giacobita sul trono della Gran Bretagna
Nell’episodio di sabato intitolato “Prestonpan”, avendo fiducia nella conoscenza della storia da parte di Claire, Jamie guida l’esercito giacobita verso una battaglia delicata contro gli avversari britannici nei pressi della città di Prestonpan, proprio mentre Claire dedica ai morti e i moribondi un ricordo dei veri costi della guerra.
“L’episodio 10 è il mio preferito” Heughan racconta a Parade al Paley Center for Media per l’evento The Artistry of Outlander “è molto gratificante come scozzese e come appassionato di storia. Alcuni degli episodi si concentrano su singoli personaggi; ma questo si focalizza su tutti. Ognuno è toccato dalla battaglia e da tutto quello che accade”.
Poi aggiunge un sorriso, quando gli viene chiesto dei costumi per le scene della battaglia “Gli scozzesi combattevano nudi o al massimo indossando i loro kilt. Dovrete veder l’episodio per vedere se lo abbiamo fatto o no”.
Il ritorno in Scozia è stato salutare per Jamie e Claire ma nell’ultimo episodio, mentre gli uomini Fraser si stavano addestrando per la guerra, il suono degli spari e la battaglia hanno provocato dei flashback in Claire che l’anno riportata sui campi di battaglia in Francia durante la Seconda Guerra Mondiale. Momentaneamente incapace, era chiaro che soffriva di disturbo post traumatico da stress (PTSD)
“Credo che una grande forma di guarigione per qualsiasi trauma sia riuscire a condividerlo con qualcuno” dice la Balfe “Penso che una volta che Claire condivide con Jamie il suo trauma sia un gran sollievo per lei e questo libera un po’ quella pentola a pressione che lei sente di essere. Questo libera la paura e la tensione, ma lei sa quanto sia dura la guerra. Sa a cosa stanno andando incontro. Dal suo aborto, Claire è una donna più fragile. Ha sempre avuto un’anima forte, ma avendo subito un evento traumatico da non molto, è un po’ rigida al momento. Ma penso che la vedrete ricomporsi e essere al fianco di Jamie ed essere l’infermiera efficiente che conosciamo.
L’episodio di Outlander va in onda sabato alle 9 di sera su Starz, ma prima leggete il resto dell’intervista con Heughan e Balfe.
Puoi dirci quanto Jamie sia un uomo diverso in questi ultimi 4 episodi. È tornato in Scozia, nel suo kilt e ha trovato il suo posto
Sam: Assolutamente. All’inizio della seconda stagione era la metà dell’uomo che era in passato. Deve ancora affrontare l’aspetto psicologico. Poi Randall in un certo senso lo libera. Il fatto che Randall sia ancora vivo è come un sollievo per Jamie e lui può riprendere il controllo del suo destino, come fa. Sicuramente questo causa problemi tra lui e Claire, ma alla fine, dal momento in cui si arriva a questi ultimi episodi, Jamie è libero e si rimette di nuovo in carreggiata, e torna ad essere l’uomo che si suppone che sia, un capo. Lui è un capoclan innato. È un leader e questo era l’effettiva conclusione su cui puntare in questi ultimi episodi.
In questi ultimi quattro episodi, siete sui campi di battaglia, ci sarà ancora intimità tra Claire e Jamie?
Caitrona: Abbiamo visto nell’episodio 1 che Claire torna indietro in certe condizioni e questo non succede…non arriva una cicogna. Ma il legame è il cuore di questo show. Abbiamo sempre detto che se c’è sesso, se c’è violenza è per una ragione, dice qualcosa su dove sono. C’è una guerra che incombe. Sono in cammino, sarebbe banale da mettere in una scena non essenziale.
Io penso che come abbiamo visto nell’episodio 8 la Scozia è un luogo di guarigione per loro e il loro legame è stabile adesso. Sono una squadra e stanno combattendo insieme e stanno provando a cambiare la storia. Credo che l’intimità sia questo. Parigi è stato un luogo dannoso per loro. Ora sono tornati in Scozia e se lo sono lasciato alle spalle.
Sam: Lo spero. Sappiamo che è incinta quando torna alle pietre, ma potete aspettarvi che succedano molte cose prima di quel momento.
Claire è molto duttile nella Scozia del 1700, Jamie sarebbe duttile allo stesso modo nella Boston del 1960?
Sam: È un uomo lungimirante. Se Claire fosse lì, imparerebbe ad adattarsi, ma penso che sarebbe un percorso di apprendimento difficile. Potrebbe non avere pazienza per molte cose, ma probabilmente gli piacerebbero gli aeroplani.
Siete arrivati a un episodio di 90 minuti per il finale. Cosa ci potete dire?
Sam: Dovrete vederlo per scoprirlo, ma dall’episodio 10 in poi, stavamo davvero scendendo a zero ore. Si tratta solo di questo momento, che è la battaglia di Culloden e se possiamo fermarla o no. Questo è quello che sta succedendo tra allora e adesso.
Per la maggior parte degli episodi giriamo più materiale di quanto ce ne serva. Ognuno potrebbe essere un lungometraggio. Dobbiamo riprendere per molto tempo. Probabilmente abbiamo girato per 10 – 11 mesi quest’anno e abbiamo abbracciato più aspetti così lo show è omnicomprensivo. Ora le riprese per le stagioni tre e quattro ci prenderanno un altro paio di anni.
La mostra The Artistry of Outlander al Paley Center for Media si svolgerà per tutta l’estate e porterà i visitatori nella società parigina del 18° secolo, dove potranno ammirare i costumi disegnati dalla costumista Terry Dresbach vincitrice di un Emmy Award oltre a delle parti del set di Outlander prodotti dallo scenografo Jon Gary Steele, fotografie a grandezza naturale e segmenti di video del dietro le quinte.
Traduzione di Iolanda
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