mercoledì 30 aprile 2014

Intervista a Diana sulla NBC12 Arizona

Giornalista in studio:
Parlando di scrittori, ne abbiamo una con noi stasera. Diana Gabaldon, la numero uno nella lista degli autori di best seller del New York Times; ha venduto 20 milioni di copie dei suoi libri in tutto il mondo. Romanzi pieni di storia, avventura e romanticismo. Trisha ha preparato un'intervista esclusiva con lei, nella sua casa di Scottsdale, Arizona.

DG: Sapevo da quando avevo 8 anni che sarei stata una scrittrice. A quell'età mi sono resa conto che i libri sono scritti dalle persone, non li prendono già fatti dagli scaffali delle librerie come quando si compra la carta igienica al supermercato.

Reporter: La pluripremiata autrice, Diana Gabaldon, ci racconta la sua carriera di successi.
DG: Fortunatamente sono nata con un dono, sono capace di raccontare storie. Ma sapevo anche che non era un'attività finanziariamente stabile, così ho iniziato a studiare scienze.
Reporter: Dopo aver lavorato presso la University of Arizona come scienziata per 12 anni, dove ha dato vita ad una rivista accademica, ha iniziato a scrivere romanzi.

DG: avevo 35 anni allora e mi sono detta: Beh, sai che Mozart morì a 36 anni? Se vuoi scrivere un libro, è meglio iniziare ora, per ogni evenienza.
Reporter: Ma farsi pubblicare prende un sacco di dedizione e tempo...
DG: Serve un sacco di lavoro per portare un libro dalla propria immaginazione sulla carta e in un modo che possa essere in grado di entrare nella fantasia degli altri. Tutti danno per scontato che dato che sei uno scrittore, premi un pulsante e inizi a scrivere a profusione. Non è così che funziona. La maggior parte del tempo, è come spingere i salita delle rocce con la punta del naso.
Reporter: Con l'aiuto di molte arachidi e Diet Coke, di solito scrive durante le ore in cui la maggior parte delle persone dormono  E ci vogliono 3-4 anni per scrivere ogni libro.
DG: I libri hanno tra le 350.000 e le 500.000 parole.
Reporter: Dal 1991, con la pubblicazione del libro "Outlander" (La Straniera), ha scritto altri sei libri, quotati tra i bestseller del New York Times. I suoi libri vengono venduti come romanzi storici, romantici, mistery, d'avventura e di fantascienza. Quello che sta per uscire è l'ottavo capitolo dei suoi libri, "Written in My Own Heart's Blood", il 10 giugno (in America) e ci sarà una serie TV basata sui suoi libri.

DG: Sì, è incredibile, ne sono davvero entusiasta!
Reporter: Recentemente ha avuto l'opportunità di incontrare gli attori sul set durante le riprese in Scozia.
DG: In qualche modo, sto cercando di capire cosa significa essere "famosi".
Repoter: Perché ora centinaia di migliaia di persone sono affascinate dal suo lavoro e l'apprezzano così tanto da inviarle regali e seguirla su Facebook e Twitter. A lei non dà fastidio. Dopo tutto la scrittura è la sua passione e le piace notevolmente l'emozione nel crearli.
DG: Non c'è alcuna sensazione che possa essere messa a confronto.

Reporter: La serie di Diana Gabaldon è stata pubblicata in 23 paesi e in 23 lingue ed ha anche scritto una 'serie spin off' della serie principale in cui si vede uno dei personaggi della saga Outlander.

Buon Compleanno Sam!

Nel mondo di Outlander ci sono molti 'casi-corrispondenze' tra la produzione della serie tv e il libro: 
Jamie all'inizio del libro diceva di chiamarsi McTavish e non Fraser...McTavish come Graham che interpreta Dougal; 
Caitriona Balfe ha le stesse iniziali del personaggio a cui presterà il volto, CB infatti sta anche per Claire Beauchamp;
Jamie Fraser e Sam Heughan, oltre ad essere entrambi scozzesi, hanno un'altra cosa,o quasi, in comune: il compleanno! Infatti se Jamie è nato il 1° maggio, Sam Heughan lo anticipa di sole 24 ore...
Là breith sona dhuit Sam!

martedì 29 aprile 2014

MOBY: Domande sul viaggio nel tempo

Non le era - e ripensandoci, non riuscì ad immaginare come avrebbe potuto - venuto in mente in quel momento di vedere se Jemmy potesse fare bollire l'acqua toccandola. Beh, poteva capire il perché non le era venuto in mente, con il senno di poi; l'ultima cosa che voleva era una qualche ulteriore bizzarria pericolosa vicino ai suoi figli, bizzarria molto meno pericolosa di quella che c'era in loro.
"Mi chiedo quanto spesso capiti che due viaggiatori nel tempo si sposino tra loro?", disse ad alta voce. Per non parlare di quanto fosse frequente il gene - se era un gene, ma sembrava essere un azzardo accettabile - nella popolazione in generale, ma non doveva essere molto comune o la gente se ne sarebbe andata a piedi a Stonehenge e a Callanish e sarebbe poof! quotidianamente... "Qualcuno l'avrebbe notato", concluse e si sedette giocherellando per un po' con la penna in meditazione.
Avrebbe potuto incontrare e sposare Roger se non fosse stata per la faccenda del viaggio nel tempo? No, perché era il bisogno di sua madre di scoprire cosa era successo agli uomini di Lallybroch che le aveva condotte in Scozia.
"Beh, non mi dispiace," disse a Roger ad alta voce. "Nonostante... tutto."
Piegò le dita e prese la penna, ma non scrisse nulla. Non si era soffermata ulteriormente sulle ipotesi e le voleva chiare nella mente, almeno. Aveva vaghe nozioni sul come un vortice del tempo potesse venir spiegato nel contesto di una teoria del campo unificato, ma se Einstein non era riusciti a farlo, non credeva di essere all'altezza in quel preciso momento.

lunedì 28 aprile 2014

MOBY: Il matrimonio è un mistero

"Non ti rimprovero, Sassenach", disse Jamie guardando il cane che aveva subìto il mio lavaggio, medicazione e bendaggio della zampa, ma non sembrava affatto propenso a stare in piedi per giocherellare. "Dove sono i miei calzini buoni?"
"Nel baule con il resto della biancheria", risposi pazientemente. "Dove si trovano tutte le mattine. Sicuramente lo sai."
"Lo so," ammise. "Mi piace che tu ti prenda cura di me."
"Va bene," dissi tirandoli arrendevolemente fuori. "Vuoi che te li metta?"
"Nay, posso farlo io" disse prendendoli. "Potresti trovarmi anche la mia camicia?"
"Penso di poterlo fare, sì", risposi prendendo la camicia dallo stesso baule e scrollandola. "Come stava il generale Greene questa mattina?"
"Bene. Gli ho chiesto del matromionio dei Quaccheri", disse, infilando la camicia bianca pulita - la sua unica camicia bianca pulita, come sottolineai - sopra la testa.

"Evidentemente la difficoltà con Denzell e Rachel è che non hanno un Gruppo, come si chiama. Non è che non possono sposarsi, ma per farlo nel modo corretto, bisognerebbe coinvolgere l'intera congrega. C'è una cosa chiamata Comitato di Chiarezza, che si incontra con la sposa e lo sposo per consigliarli e assicurarsi che siano adatti l'un l'altra e che sappiano cosa stanno per fare". Alzò le spalle nelle maniche e mi sorrise.
"Non potevo fare a meno di pensare, mentre me lo stava dicendo, che un comitato del genere avrebbe avuto qualcosa da dire su di noi quando ci siamo sposati."
"Be', non avrebbero avuto più idee di quelle che avevamo noi quando l'abbiamo fatto," dissi divertita. "Pensi che ci avrebbero considerati ben assortiti?"
"Se avessero visto il modo in cui ti guardavo, Sassenach, quando non vedevi che ti guardavo...allora aye, lo avrebbero fatto."


domenica 27 aprile 2014

MOBY: Effettivamente molto ubriaco

William a quel punto si ricordò perché avrebbe dovuto fermarla, ma lei aveva infilato la testa nella parte aperta della sua camicia e gli leccò il capezzolo prima che potesse fermarla con la mano e quando fece il movimento, gliela posizionò delicatamente sulla testa, che era sorprendentemente calda. Così come lo era il suo respiro. Così come lo era la sua mano, che si era stretta intorno al suo uccello in una sorta di atteggiamento possessivo.
"No," disse dopo quello che sembrò un tempo molto lungo, ma che sarebbe potuto essere non più di qualche secondo. La sua mano scese e le chiuse - con rammarico - sulla sua nel punto in cui lo stava toccando. "Io... io intendevo. Non vi darò fastidio."

Lei non lo lasciò andare, ma riprese fiato, sollevandosi e guardandolo con un'aria di perplessa insofferenza, appena visibile alla luce della lanterna che filtrava dalle persiane.
"Se mi darai fastidio, ti dirò di smettere, così è meglio?" Offrì.
"No", ripetè. Si stava concentrando ferocemente; sembrava estremamente importante che lei capisse. "Onore. E' il mio onore".
Lei fece un piccolo suono che sarebbe potuto essere di impazienza o di divertimento.
"Forse avresti dovuto considerare il tuo onore prima di venire in un bordello. O forse qualcuno ti ci ha trascinato contro la tua volontà?"
"Sono venuto con un amico," disse con dignità. Non l'aveva ancora lasciato andare, ma non riusciva a muovere la mano, non con sopra la forte stretta della sua. "Questo è... non è quello che voglio dire. Voglio dire... " le parole gli erano venute con facilità un momento prima che scivolassero via di nuovo, lasciandolo senza sapere cosa dire.
"Me lo potrai dire più tardi, una volta che avrai potuto pensarci bene", suggerì e fu sorpreso di scoprire che aveva due mani e che sapeva anche cosa farci con l'altra.
"Lasciate andare il mio..." Dannazione, qual era quella maledetta parola? "Lasciate andare i miei testicoli per favore, signora."
"Come vuoi," rispose lei seccamente, e così facendo, mise la testa dentro la sua camicia umida e sporca, gli afferrò un capezzolo tra i denti e lo succhiò così forte che gli fece dimenticare tutte le parole nella testa.
La feccenda non era proprio sistemata, ma in gran parte gradevole, anche se ad un certo punto si trovò sopra di lei, il sudore colava dalla sua faccia sul suo seno, borbottando: "Sono un bastardo, sono un bastardo, io sono un bastardo, non capisci?"


da Written in my Own Heart's Blood

sabato 26 aprile 2014

Castle Leoch

Lo pronunciate nel modo corretto? Adhamh O Broin e Mrs Fitzgibbons/Annette Badland ci insegnano il modo corretto per dirlo

mercoledì 23 aprile 2014

MOBY:Non fare domande...

...di cui non vuoi sapere la risposta!

John Grey ormai era rassegnato a morire. Lo aspettava dal momento in cui aveva
esclamato: "ho conosciuto carnalmente tua moglie". L'unico dubbio era se Fraser gli avrebbe sparato, lo avrebbe accoltellato oppure squartato a mani nude.
Che il marito offeso lo guardasse con calma ed esclamasse unicamente "Oh? Perchè?" era qualcosa di assolutamente inaspettato e soprattutto...tremendo. Assolutamente tremendo.
"Perchè?". Ripetè John Grey incredulo. "Hai detto 'Perchè'?"
"L'ho detto. Apprezzerei che rispondessi".
Adesso che Grey aveva entrambe gli occhi aperti poteva vedere che la calma esteriore di Fraser non era poi così  imperturbabile come aveva pensato. Si vedeva chiaramente il pulsare di una vena sulla sua tempia, ed egli continuava a spostare il suo peso pian piano, come avrebbe fatto un uomo in procinto di partecipare ad una rissa in una taverna, non del tutto pronto ad usare violenza ma nell'atto di prepararsi a reagire. Perversamente Grey trovava la visione rassicurante.
"Dannazione, cosa intendi con "perchè?" replicò improvvisamente irritato. "E tu, perchè caspita non sei morto?"
"Spesso me lo chiedo anche io", rispose con calma Fraser. "Devo pensare che tu mi credessi tale?"
"Si, e lo stesso pensava tua moglie! Hai una mezza idea di come abbia accolto la notizia della tua morte?"
Gli occhi blu scuro si restrinsero un pò.
"Vorresti dirmi che la notizia della mia morte l'avrebbe sconvolta a tal punto da farle perdere la ragione e portare te al letto con la forza? Perchè" continuò bloccando la risposta accorata di Grey "a meno che non abbia del tutto frainteso la tua vera natura, servirebbe la forza per costringerti ad una tale azione. O sbaglio?"

martedì 22 aprile 2014

MOBY: aspettarsi sempre l'inaspettato

Eccolo, il numbero Diciassette; l'ordinata casa di mattoni a tre piani in cui si era precipitato - e schizzato fuori - tre giorni prima. La sua vista lo colpì alla bocca dello stomaco. Era stato lì forse cinque minuti e si ricordava ogni secondo. I capelli di Claire, metà spazzolati e come una nuvola intorno al suo volto mentre si chinava su di lei, il profumo di bergamotto, vaniglia e il suo odore di fresco. Il calore e la forza di lei tra le sue braccia, le sue mani; l'aveva afferrata per il sedere, il suo sedere bello rotondo così caldo e solido sotto la sottile sottoveste e le sue mani che formicolavano per il ricordo della lussuria. E neanche un istante dopo...
Spinse la visione di William fuori dalla sua mente. Anche William poteva aspettare.
Al suo bussare alla porta rispose la donna nera paffuta che aveva visto al suo primo arrivo e la salutò più o meno nello stesso modo, anche se non proprio con le stesse parole.
"Buongiorno a voi, Signora. Sono venuto per mia moglie." Entrò superando la sua bocca aperta e alzò le sopracciglia, si fermò, osservando i danni.
"Cosa è successo?" Chiese, curvandosi verso la governante. "Lei sta bene?"

"Mi aspetto che lo sia, se si sta riferendo a Lady John", disse la donna con una forte enfasi sul nome. "Mentre per tutto il resto..." si girò senza problemi su se stessa, gesticolando verso la parete sporca di sangue, la ringhiera rotta e lo scheletro di ferro di un lampadario, l'ubriaco a terra in un angolo della hall, "...quello sarebbe il Capitano Lord Ellesmere. Il figlio del Signor John." Strinse gli occhi e fissò Jamie in un modo che gli rese evidente che sapeva dannatamente bene quello che prima era successo nel corridoio, quando si era scontrato faccia a faccia con William...e non ne era affatto soddisfatta.
Non aveva tempo di preoccuparsi dei suoi sentimenti e la spinse il più educatamente possibile salendo le scale più velocemente che la contrazione muscolare alla schiena gli permetteva.
Quando raggiunse la cima della scala udì la voce di una donna, ma non di Claire. Con suo stupore, era la voce di sua sorella e raggiunse la porta della camera da letto più lontana per vedere la schiena di sua sorella che bloccava la porta. E oltre le sue spalle...
Si era sentito irreale fin dalla sua conversazione con William. Ora era convinto di avere le allucinazioni perché quello che pensava di vedere era il duca di Pardloe, il viso contorto per il fastidio che si alzava da una sedia, vestito di nulla se non di una camicia da notte.


sabato 19 aprile 2014

The Space Between

Michael era nel magazzino, in maniche di camicia e sudato per il caldo, quando apparve Jared che lo guardava turbato.
"Che c'è, cugino?" Michael si asciugò il viso con un asciugamano, lasciandovi delle strisce nere; l'equipaggio stavano portando le casse sulla parete sud-est e c'erano anni di sporcizia e ragnatele dietro le botti più vecchie.
"Non ti sei portato a letto quella giovane suora, vero Michael?" Jared sollevò un sopracciglio grigio nella sua direzione.
"Io cosa?"

"Ho appena ricevuto un messaggio dalla Madre Superiora del Convento des Anges, dicendo che una suora sembra essere stata rapita dalla loro stalla e vuole sapere se tu potessi avere qualcosa a che vedere con la faccenda."
Michael fissò il cugino per un attimo incapace di realizzare.
"Rapita?", disse stupidamente. "Chi rapirebbe una suora? Per cosa?"
"Beh, ora, me lo domando anch'io." Jared aveva il cappotto di Michael sul braccio, e, a questo punto glielo consegnò. "Ma forse è meglio che tu vada al convento e lo scopra."


da questa settimana The Space Between è disponibile in eBook singolo ;)

giovedì 17 aprile 2014

MOBY è finito!

come avevamo anticipato ieri, Diana ha finito la stesura di Written on my Own Heart's Blood e questo è il suo commento sul fine lavori di questo libro

"SI!!! E ' finito! 
Completato l'ultimo pezzo di MOBY alle 05:30 di ieri e spedito agli editori statunitensi e britannici. Ho dormito per due ore, mi sono alzata e ho cominciato a leggere le bozze dei capitoli precedenti. 
Come dice mio marito, "Finito" è un termine relativo, per uno scrittore. Abbiamo altri dieci giorni per rifinire gli ultimi copy-editing (il copy-editing è l'ingrato compito di scorrere il manoscritto parola per parola, alla ricerca di errori di battitura, regolandolo secondo lo "stile della casa editrice", cercando eventuali incongruenze nei tempi, le apparenze, le date, geografia, ecc. E' stato concluso – e riveduto da me – per i primi 7 capitoli; ancora due mancanti) e correggere le bozze in colonna. 
Le bozze in colonna sono le pagine con adattamento tipografico; esse vengono impaginate e viene loro applicato il formato proprio come appariranno nel libro finito, completo di numeri di pagina, intestazioni/piè di pagina ed elementi decorativi. Leggere questi è l’ultima possibilità di catturare qualcosa che non va, cambiare qualcosa che credo potrebbe essere migliorato, ecc. è noioso e richiede tempo...e stiamo lavorando per una scadenza, rigida scadenza. Quindi potrei essere difficile da contattare ancora per qualche altro giorno, ma proverò a fare un salto.
Traduzione di Stefania

mercoledì 16 aprile 2014

MOBY: stesura finita!

è di pochi istanti fa la notizia che...Diana ha finito la stesura di Written in my Own Heart's Blood!
 

MOBY uscirà il 10 giugno (in America ovviamente)  :)

268 anni fa: Culloden

Leggendo la saga de La Straniera abbiamo imparato qualcosa sulla storia di Scozia; in particolare (tra atroci sofferenze) della battaglia di Culloden.
Era il 16 aprile, cioè oggi, del 1746 quando la battaglia che vedeva gli scozzesi giacobiti che supportavano la casata degli Stuart come legittimi eredi al trono di Scozia, contrapporsi agli inglesi.

"E andato tutto in malora", rispose Alec. "Hanno marciato fino a Nairn due notti fa, e son tornati in fretta e furia ieri. Sua Altezza dice che attaccheranno a Culloden: Lord George è laggiù, adesso, con le truppe che è riuscito a radunare."
Non potei reprimere un piccolo gemito, al nome di Culloden. Ci eravamo arrivati, dunque. A dispetto di tutto, stava per succedere, e noi eravamo qui.
Un brivido attraversò anche Jamie; vidi rizzarsi i peli dei suoi avambracci, ma la sua voce non rivelò neanche una traccia dell'ansia che doveva provare.

lunedì 14 aprile 2014

Ian Murray: presente!

Un altro attore si aggiunge all'elenco del cast di Outlander.
Questa volta tocca a Ian Murray, marito della sorella di Jamie, Jenny e amico d'infanzia di Jamie stesso: Steven Cree.


Originario di Kilmarnock, lo scozzese Steven Cree darà il volto al lavoratore instacabile di Lallybroch.
Ha dato la voce al pretendente di Merida, il giovane Macintosh nel cartone animato Brave della Pixar e lo vedremo in una pellicola della Disney, Maleficent, al fianco di Angelina Jolie in qualità di cattivo; in altri diversi ruoli, ha lavorato nel recente 300 - l'alba di un impero di Noan Murro, in 1921 - il mistero di rookford di Nick Murphy e John Carter di Andrew Stanton. 
Numerose sono le sue partecipazioni a varie serie tv come Misfits, Identify, Doctors e Testimoni Silenziosi.
Steven e Sam Heughan già si conoscono; infatti entrambi hanno lavorata nella serie tv Holby City.

Fonte

sabato 12 aprile 2014

MOBY, i lavori proseguono

Dopo il book trailer di ieri, altre news sui lavori del nuovo libro della serie direttamente da Diana:

3600 parole scritte e 3 nuove scene...Diana è instancabile!!

venerdì 11 aprile 2014

BookTrailer...Je Suis Prest!

La data di uscita americana di MOBY (ossia Written in my Own Heart's Blood) si avvicina! In attesa di avere tra le mani il libro, accontentiamoci del booktrailer ;)



...e sempre in tema di attesa, ci spostiamo alla serie tv: il motto del Clan Fraser Je Suis Prest direttamente dalle labbra dell'esponente di spicco del clan


 

giovedì 10 aprile 2014

Fantasma...

"Che aspetto aveva?"
"Un tipo ben piantato", disse Frank, la fronte aggrottata nel ricordo. "Di sicuro uno scozzese, completamente vestito nella tenuta delle Highlands, con tanto di borsetta di pelo e di un bellissimo fermaglio a forma di cervo sullo scialle. Volevo chiedergli dove l’avesse preso, ma lui se n’è andato prima che ne avessi il tempo."


~~~~~


"What did he look like?"
"Big chap," said Frank, frowning in recollection. "And a Scot, in complete Highland rig-out, complete to sporran and the most beautiful running-stag brooch on his plaid. I wanted to ask where he’d got it from, but he was off before I could."


mercoledì 9 aprile 2014

MOBY: Pericolosi ricordi

"Ti avevo parlato di Mary MacNab, aye? Del fatto che fosse venuta da me, nella grotta?"
"Diversi anni dopo il fatto," dissi, piuttosto freddamente. "Ma sì, ne hai trovato il tempo alla fine". Gli lanciai un'occhiata. "Certamente non ti biasimo per questo, e non ti ho chiesto i dettagli salienti, comunque."
"No, non l'hai fatto", ammise. Si strofinò la radice del naso con una nocca. "Te lo direi - come è stato - se tu volessi saperlo."
Lo guardai, mordendomi il labbro per il dubbio. Volevo saperlo? Se non volevo - e non ero affatto sicura se si o no - lui l'avrebbe presa come una prova che non mi importasse?

Presi un respiro profondo, accettando la silenziosa proposta.
"Dimmi," dissi. "Come è andata."
A quel punto distolse lo sguardo e vidi la sua gola muoversi mentre deglutiva.
"E'... stato tenero," disse piano, dopo un momento. "Triste".
"Triste", feci eco. "Come?"
Lui non alzò lo sguardo, ma teneva gli occhi fissi sui fiori, seguendo i movimenti di un grosso calabrone nero tra i boccioli.
"Entrambi eravamo in lutto per le cose che avevamo perso," disse lentamente, le sopracciglia aggrottate al pensiero. "Disse che voleva riportarti in vita per me, per farmi... per farmi immaginare che fossi tu, suppongo indendesse questo."
"Non ha funzionato?"

"No." Alzò gli occhi quindi, davanti a sè, ed i suoi occhi mi attraversarono come una spada attraversa uno spaventapasseri. "Non ci potrà mai essere nessuno come te."


martedì 8 aprile 2014

MOBY: Non solo un taglio di capelli

Ian li sentì prima ancora di vederli. Il senso di un animale a caccia, che giace nascosto nel bosco in attesa che le prede scendano per abbeverarsi. Voltò bruscamente il cavallo e si diresse lungo il torrente, guardando gli alberi sul lato opposto.
Un movimento - la testa di un cavallo che allontanava le mosche. Una faccia vista di sfuggita - una faccia dipinta, come la sua.
Un brivido di allarme corse lungo la sua spina dorsale e d'istinto si appiattì contro il collo del cavallo mentre la freccia sfrecciava sopra la sua testa. Si conficco, vibrando, in un platano vicino.
Si raddrizzò, l'arco in mano, incoccò una freccia con lo stesso movimento e rispose, puntando alla cieca nel punto in cui li aveva visti. La freccia spezzò delle foglie mentre passaca, ma non colpì nulla - non che se lo aspettasse.
"Mohawk" arrivò un grido di derisione dall'altra parte, e qualche parola in una lingua che non capiva, ma il cui significato era abbastanza chiaro. Fece un gesto molto scozzese, il cui significato era altrettanto chiaro, e li lasciò ridere.
Fece una pausa per estrarre la freccia dal platano. Con le piume della coda di un picchio verde, ma non era una colorazione che conoscesse. Qualunque lingua stessero parlando non era Algonkian. Poteva essere qualcosa dal nord come l'Assiniboine - l'avrebbe saputo se avesse potuto guardarli bene - ma poteva benissimo essere qualcosa di più vicino.
Molto probabilmente lavoravano per l'esercito britannico. Sapeva che la maggior parte degli agenti indiani attualmente era con i ribelli. E  non avevano cercato di ucciderlo - avrebbero potuto farlo facilmente, se l'avessero davvero voluto - era più che altro una presa in giro. Forse l'avevano solo riconosciuto per quello che era.

Mohawk! Per che parla inglese, era solo più facile da dire che "Kahnyen'kehaka". Per qualsiasi tribù che viveva senza sapere chi fossero i Kahnyen'kehaka, era una parola con cui spaventare i bambini o con cui insultare. "Mangia-uomini", significava, perchè gli Kahnyen'kehaka erano noti per arrostire i loro nemici e divorarne la carne.
Ian non aveva mai visto una cosa simile, ma sapeva di uomini - vecchi uomini - che l'avevano fatto e l'avevano raccontato con piacere. Non gli importava pensarci. Lo riportava vividamente indietro alla notte in cui il prete era morto a Snaketown, mutilato e bruciato vivo - la notte che aveva portato via Ian dalla sua famiglia e fatto di lui un Mohawk. 

lunedì 7 aprile 2014

MOBY: Parente e fuorilegge

Lo straniero - un colonnello di fanteria, anche se la sua uniforme sembrava mostrare più pizzo dorato del solito - sollevò un sopracciglio. L'improvvisa familiarità del gesto mi diede una leggera sensazione di giramento di testa.
"Siete parente di Lord John Grey," sbottai, fissandolo. Doveva esserlo. L'uomo portava i capelli come li portava John, anche se i suoi erano scuru sotto la polvere. La forma della sua testa - tratti delicati e forma allungata - era quella di John e così come le spalle. Anche i suoi lineamenti erano molto simili a quelli di John, ma il suo volto era profondamente alterato e scarno, segnato da linee dure date dal lungo lavoro e dallo stress del comando. Non c'era bisogno dell'uniforme per dirmi che era un soldato da tutta la vita.
Sorrise e il suo volto improvvisamente si trasformò. A quanto pare aveva anche il fascino di John.

"Siete molto perspicace, Signora," disse e fece un passo avanti, mi prese facilmente la mano inerte dalla presa del generale e la baciò brevemente alla maniera continentale prima di raddrizzarsi e guardarmi con interesse.
"Il Generale Clinton mi ha informato che siete la moglie di mio fratello."
"Oh," dissi, scattando per recuperare i miei processi mentali. "Allora void dovete essere Hal! Ehm... chiedo scusa. Voglio dire, voi siete il... Mi dispiace, so che siete un duca, ma temo di non ricordarmi il vostro titolo, vostra grazia."
"Pardloe," disse sempre tenendomi la mano e mi sorrise. "Ma il mio nome di battesimo è Harold, vi prego di usarlo, se volete. Benvenuta in famiglia, mia cara. Non avevo idea che John si fosse sposato. Deduco che l'evento sia abbastanza recente?" Parlava con grande cordialità, ma ero consapevole dell'intensa curiosità dietro le sue buone maniere.
"Ah," dissi senza sbilanciarmi. "Sì, abbastanza recente." Non mi era passato per la testa di chiedermi se John avesse scritto per raccontare alla sua famiglia di me, e se lo avesse fatto, difficilmente avrebbero ricevuto la lettera ora. Non sapevo nemmeno chi fossero tutti i membri della sua famiglia - anche se avevo sentito parlare di Hal, essendo il padre del nipote di John, Henry, che...
"Oh, certo, siete venuto a trovare Henry!" Esclamai. "Sarà così contento di vedervi! Si sta comportando molto bene," lo rassicurai.
"Ho già incontraro Henry," mi assicurò il duca a sua volta. "Parla con grande ammirazione della vostra abilità nel rimuovere parti del suo intestino e nel ricucire insieme i resti. Sebbene fossi desideroso come lo sono, naturalmente, di vedere mi figlio - e mia figlia -" le labbra si strinsero per un momento; apparentemente Dottie aveva informato i suoi genitori del suo fidanzamento "e deliziato, come naturalmente sarò ad incontrare di nuovo mio fratello, in realtà è stato il dovere che mi ha chiamato in America. Il mio reggimento è recentemente sbarcato a New York."
"Oh," dissi. "Ehm... che bello." Evidentemente John non sapeva che suo fratello stava arrivando, figuriamoci il suo reggimento. Pensai vagamenti che avrei potuto fare fare domande e scoprire ciò che potevo sui piani del generale, ma non mi sembrava né il momento né il luogo.

Il generale tossì educatamente.
"Lady John...le capita di sapere il luogo in cui si trovi vostro marito in questo momento?"


domenica 6 aprile 2014

Outlander iniziativa! ;)


http://www.outlanderhub.com/springdrive14.cfm

Perché? 
Questa primavera è un momento speciale nell'universo Outlander. La fine di aprile/inizio maggio ci darà una serie di date importanti: 
  • Metà strada per Craigh Na Dun - dovrebbe segnare il giro di boa per le riprese - (O esserci molto vicino) 
  • Beltane - il 1° maggio è Beltane, la festa del fuoco in cui Claire attraversa  le pietre in Outlander.
  • Il Compleanno di Jamie – il 1° maggio è anche il compleanno di Jamie.
  • Il Compleanno di Sam - E, naturalmente, il 30 aprile è il compleanno di Sam Heughan.
Chi e che cosa? 
Vogliamo celebrare mostrando al cast e alla troupe della serie tv Outlander quanto li apprezziamo procurando un mucchio di soldi per le attività di beneficenza di Sam e Cait. Grazie all’incredibile generosità dei nostri donatori (che potete vedere più sotto), siamo in grado di offrire un assortimento stupefacente di premi per rendere il tutto ancora più emozionante.

Come e Dove? 
Regole e istruzioni: Otterrete un punto nel sorteggio casuale per ogni 10 $ donati a :
- Leucemia & Lymphoma Research o
- World Child Cancer

(Ogni 10 dollari di donazione conta come un punto/biglietto nella lotteria. Fate una donazione di 20 dollari e riceverete due biglietti per la lotteria, fate una donazione di 50 dollari, ne riceverete 5 e così via). 
Per registrarsi correttamente, è necessario effettuare le seguenti operazioni:

1. Richiedi un codice personalizzato inserendo il tuo indirizzo email qui. =andate in questa pagina einserite la vostra mail in questo punto 

2. Fai una donazione utilizzando uno dei link qui sopra.
 
3. Nella pagina di donazione, NON cliccare per nascondere la cifra della propria donazione.
 
4. Nella pagina di donazione, inserire il codice personalizzato del passaggio 1 nella casella dei commenti. (ad esempio CODICE: ABC1234)
Nota: È possibile inserire anche altro nella casella dei commenti, oppure no, come volete, a patto che il codice sia presente. Il codice sarà utilizzato per abbinarlo al vostro indirizzo di posta elettronica se vincerete un premio.
Ulteriore Nota: è possibile selezionare o deselezionare la casella anonimo se preferite, sarete inseriti in entrambi i casi fino a quando si seguono le istruzioni di cui sopra.

Quando? 
Gli ingressi chiudono il 30 aprile. Tutti i biglietti andranno nello stesso "cappello" virtuale e i vincitori saranno scelti tramite sorteggio da parte dei donatori dei premi e annunciati il 1 ° maggio. Restate sintonizzati per i tempi esatti. 
Questa lotteria è aperta a tutti, da ogni e qualsiasi gruppi di fans, in tutto il mondo. 
Gli amministratori dei gruppi Heughligans e Caitrionation di Facebook non possono vincere.
 =Cliccate sull'immagine ad inizio post oppure qui=
~Stefania~

sabato 5 aprile 2014

20 Ragioni per cui...

Sam Heughan è un perfetto Jamie Fraser.

Quando Starz ha annunciato di voler riportare sul grande schermo il bestseller internazionale Outlander, c'era solo una domanda che riecheggiava nelle menti di tutti: chi interpreterà James Alexander Malcolm MacKenzie Fraser? Per fortuna, il cast ha scelto Sam Heughan perchè...

venerdì 4 aprile 2014

Recensendo La Straniera (2)

L'appuntamento con le vostre recensioni è tornato; questa volta la recensione è di Marilisa

-LA STRANIERA- 

di Diana Gabaldon
La storia ha inizio nella Scozia del 1945, dove Claire infermiera durante la seconda Guerra Mondiale e' per una seconda luna di miele col suo amato marito Frank, e dove nei pressi di un cerchio di pietre, si ritrovera' catapultata tra i Clan scozzesi e gli highlander alla vigilia della disastrosa battaglia di Culloden del 1746. 

Da qui nascono una serie di avventure che la porteranno ad una scelta dolorosa e drammatica tra due uomini e due destini. E da qui e' iniziato il mio meraviglioso viaggio in Scozia con i suoi paesaggi mozzafiato, le battaglie per la liberta' di una terra martoriata eppure fiera come il suo popolo. 
A fare da sfondo a tutto questo la storia d'amore oltre il tempo e il destino di due personaggi tra i piu' belli che abbia mai incontrato: lei l'impulsiva ed indomita Claire, con la quale possiamo dimenticare le classiche eroine indifese, ma incontriamo finalmente una vera donna, che lotta per stabilire la sua indipendenza in un mondo maschilista, quello del 1700, ma soprattutto lotta per l'uomo che ama fno in fondo, e poi lui James Fraser, l'highlander per definizione, l'uomo rude e al tempo stesso capace di un amore avvolgente ed unico, fiero combattente per la sua terra ed i valori in cui crede. 
Insieme ai due protagonisti trovamo poi una serie di personaggi realmente vissuti, o inventati, ottimamente caratterizzati che rendono il tutto avvincente e scorrevole. Vi assicuro che nulla sara' come prima dopo aver letto questo libro che mi portata decisamente in un'altra dimensione, che mi ha fatto sognare e volare con la fantasia come non mi capitava da tempo...spesso mi son trovata a voler uccidere con le mie stesse mani un personaggio o a non riuscire ad abbandonare una situazione anche dopo aver chiuso il libro!!!! 
Consigliato sicuramente a chi ama viaggiare non solo metaforicamente attraverso i libri....voto 10 con lode!


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