...no, neanche stavolta si tratta di Claire!
I nuovi volti del cast della serie tv interpreteranno Mrs. Fitzgibbons e Angus Mackenzie.
Annette Badland sarà Mrs. Fitzgibbons, la castellana di Castle Leoch che a detta di Claire sarebbe degna o addirittura migliore del servizio del Ritz.
La Badland è un'attrice inglese (di Birmingham) che ha recitato ne La Fabbrica di Cioccolato con Johnny Depp e nella popolare e recente serie tv Dr.Who (serie che, per chi non lo sapesse, nella versione degli anni 60-70 ha ispirato Diana per il personaggio del protagonista della serie Outlander in quanto in uno degli episodi, appariva in un viaggio nel tempo un highlander dai capelli rossi di nome Jamie).
Ha recitato in moltissimi film...se ne contano circa un centinaio!
Stephen Walters invece interpreterà Angus del Clan McKenzie; nel libro ha una piccola parte, ma nel film la sua presenza sarà molto più ampia.
Walters è un attore inglese che ha recitato in numerosi film e serie tv tra cui Band of Brothers, Mean Machine, Hannibal Rising, The Village e molti altri.
Fonte , Fonte , Fonte
sabato 31 agosto 2013
lunedì 26 agosto 2013
10 settembre 2013
Cosa succederà il 10 settembre 2013?
Inizieranno le riprese per la serie tv !
Dureranno 38 settimane e avranno il set nei pressi di Glasgow!
Attenzione quindi a chi si troverà in quel di Scozia nei prossimi mesi...chissà che magari non vi capiti di imbattervi in Jamie Fraser!
Inizieranno le riprese per la serie tv !
Dureranno 38 settimane e avranno il set nei pressi di Glasgow!
Attenzione quindi a chi si troverà in quel di Scozia nei prossimi mesi...chissà che magari non vi capiti di imbattervi in Jamie Fraser!
venerdì 23 agosto 2013
Il Cruci-Outlander
Inserite negli spazi le soluzioni delle
definizioni sottostanti così
da ottenere la risposta al quesito del
cruci-outlander
Cliccate sull'immagine per visualizzarla più grande
giovedì 22 agosto 2013
MOBY: la gioia dell'abitudine
Jamie viaggiava in camicia e calzoni, la sua nuova uniforme e la sua biancheria accuratamente piegate in una valigia fino a quando
non fossimo arrivati nel raggio d'azione dell'esercito, di conseguenza il suo spogliarsi
era una mera questione di sbottonarsi la patta e togliersi le calze. Il
mio era complicato dal fatto che il mio abbigliamento da viaggio aveva lacci in pelle, e dopo il sudore di tutto un giorno, i
nodi si erano serrati in un grumo testardo che resisteva a tutti i
tentativi di scioglierli.
"Vieni a letto, Sassenach?" Jamie era già coricato, dopo aver trovato un remoto angolo dietro il bancone del bar e steso i nostri mantelli.
"Mi sono rotta un'unghia cercando di sciogliere questo dannato nodo, e non posso tagliare questi maledetti con i denti!" Gli sibilai, sul punto di scoppiare in lacrime per la frustrazione. Stavo ondeggiando per la stanchezza, ma non riuscivo a dormire chiusa nei limiti di un corsetto umidiccio.
Jamie allungò un braccio nel buio, facendomi un cenno.
"Vieni a sdraiarti qui con me, Sassenach," sussurrò. "Lo farò io."
Il semplice solievo di sdraiarsi, dopo dodici ore in sella, era così dolce quasi da farmi cambiare idea sul dormire con il corsetto, ma non era ciò che lui intendeva. Si agitò verso il basso e chinò la testa per annusare i miei lacci, un braccio dietro la schiena per bloccarmi.
"Non preoccuparti," mormorò sul mio torace con la voce un po' soffocata, "se non riuscissi ad allentarli, li forzerò con il mio pugnale."
Alzò lo sguardo con un'espressione avida, mentre strozzavo una risata alla sola idea.
"Sto solo cercando di decidere se essere sbudellata accidentalmente sia peggio di dormire con i vestiti addosso" sussurrai, dandogli un colpetto alla testa. Faceva caldo e i capelli morbidi sulla sua nuca erano umidi al tatto.
"La mia mira non è così pessima Sassenach", disse tralasciando un attimo il suo lavoro. "Rischierei solo di ferirti al cuore."
In qualche modo, portò a termine il suo obiettivo senza ricorrere alle armi, massaggiando dolcemente il nodo con i denti fino a che riuscì a scioglierlo con le dita, aprendo la pesante tela cucita come una conchiglia così da esporre il candore della sottoveste. Sospirai come un mollusco felice si apre con l'alta marea, staccando il tessuto nei punti in cui il corsetto lo aveva attaccato alla mia carne. Jamie spinse via i residui del corsetto, ma rimase dov'era, con la faccia vicino ai miei seni, strofinando delicatamente le mani sui miei fianchi.
Sospirai di nuovo al suo tocco, lo aveva fatto per abitudine, ma era un'abitudine che mi era mancata negli ultimi 4 mesi, e un tocco che non avrei mai pensato di sentire di nuovo.
"Vieni a letto, Sassenach?" Jamie era già coricato, dopo aver trovato un remoto angolo dietro il bancone del bar e steso i nostri mantelli.
"Mi sono rotta un'unghia cercando di sciogliere questo dannato nodo, e non posso tagliare questi maledetti con i denti!" Gli sibilai, sul punto di scoppiare in lacrime per la frustrazione. Stavo ondeggiando per la stanchezza, ma non riuscivo a dormire chiusa nei limiti di un corsetto umidiccio.
Jamie allungò un braccio nel buio, facendomi un cenno.
"Vieni a sdraiarti qui con me, Sassenach," sussurrò. "Lo farò io."
Il semplice solievo di sdraiarsi, dopo dodici ore in sella, era così dolce quasi da farmi cambiare idea sul dormire con il corsetto, ma non era ciò che lui intendeva. Si agitò verso il basso e chinò la testa per annusare i miei lacci, un braccio dietro la schiena per bloccarmi.
"Non preoccuparti," mormorò sul mio torace con la voce un po' soffocata, "se non riuscissi ad allentarli, li forzerò con il mio pugnale."
Alzò lo sguardo con un'espressione avida, mentre strozzavo una risata alla sola idea.
"Sto solo cercando di decidere se essere sbudellata accidentalmente sia peggio di dormire con i vestiti addosso" sussurrai, dandogli un colpetto alla testa. Faceva caldo e i capelli morbidi sulla sua nuca erano umidi al tatto.
"La mia mira non è così pessima Sassenach", disse tralasciando un attimo il suo lavoro. "Rischierei solo di ferirti al cuore."
In qualche modo, portò a termine il suo obiettivo senza ricorrere alle armi, massaggiando dolcemente il nodo con i denti fino a che riuscì a scioglierlo con le dita, aprendo la pesante tela cucita come una conchiglia così da esporre il candore della sottoveste. Sospirai come un mollusco felice si apre con l'alta marea, staccando il tessuto nei punti in cui il corsetto lo aveva attaccato alla mia carne. Jamie spinse via i residui del corsetto, ma rimase dov'era, con la faccia vicino ai miei seni, strofinando delicatamente le mani sui miei fianchi.
Sospirai di nuovo al suo tocco, lo aveva fatto per abitudine, ma era un'abitudine che mi era mancata negli ultimi 4 mesi, e un tocco che non avrei mai pensato di sentire di nuovo.
martedì 20 agosto 2013
News sulla serie tv: John Dahl si unisce al gruppo!
ma nel
frattempo
la Starz e la Sony Pictures Tv
hanno annunciato che
i primi 2
episodi della serie
saranno diretti da
John Dahl
Per chi non lo conoscesse, Dahl è stato regista di serie televisive del calibro di
'Dexter', 'True Blood', 'Arrow',
'Hannibal'...
non c'è che dire, ha ragione Sam nel sostenere
che siamo in ottime mani!
lunedì 19 agosto 2013
MOBY: una tentazione diabolica
I bambini correvano docilmente dietro di lei, anche se ci guardavano ancora con frustrante curiosità. I bambini odiano i segreti, a meno che non siano loro a mantenerli. Guardai verso di loro, poi si rivolsi a Jamie.
"Non sapevo se fossero a conoscenza di William. Suppongo che Marsali e Fergus lo siano, da quando..."
"Da quando mia sorella l'ha detto loro, sì, lo sanno." Lui alzò gli occhi con una breve rassegnazione, poi li fissò sul mio viso. "Che c'è, Sassenach?"
"Lui non può combattere," dissi, lasciando andare un mezzo respiro. "Non importa quello che l'esercito britannico deciderà di fare. William è stato rilasciato sulla parola dopo Saratoga - lui è uno dei convenzionisti. Tu conosci l'esercito della Convenzione?"
"Si, lo conosco". Mi prese la mano e la strinse. "Significa che non gli è permesso prendere le armi a meno che lui non venga scambiato, e lui non lo è stato, vero?"
"Esatto. Nessuno può essere scambiato, fino a quando il Re e il Congresso non trovano un accordo."
Il suo volto era improvvisamente rischiarato dal sollievo, e mi sentii sollevata nel vederlo.
"John ha cercato di scambiato per mesi, ma non vi è stato alcun modo." Allontanai il Congresso e il Re con un gesto della mano libera e mi sorrise. "Non lo fronteggerai su un campo di battaglia."
"Grazie a Dio," disse, chiudendo gli occhi per un istante. "Ci ho pensato per giorni, quando non mi struggevo per te, Sassenach", aggiunse aprendo gli occhi e guardando in basso verso di me "...la terza volta è una tentazione. E questa sarebbe una tentazione diabolica."
"Terza volta?" Dissi. "Che cosa...vuoi lasciarmi andare le dita? Sono intorpidite."
"Oh," disse, lasciandomi andare. "Sì, mi dispiace, Sassenach. Volevo dire...ho sparato al ragazzo due volte nella sua vita fino ad ora, e l'ho mancato per non più di un centimetro entrambe le volte. Se dovesse accadere di nuovo...non si può mai sapere, in battaglia, e gli incidenti accadono. Stavo sognando durante la notte, e ... och, non importa." Allotanò i sogni e si voltò, ma gli misi una mano sul braccio per fermarlo. Sapevo dei suoi sogni, e lo avevo sentito gemere la sera prima, mentre li combatteva.
"Culloden?" Dissi piano. "E' tornato di nuovo?" In realtà speravo che fosse Culloden e non Wentworth. Si svegliava dai sogni su Wentworth sudato e rigido, e non poteva sopportare di essere toccato. La scorsa notte, non si era svegliato, ma si muoveva e gemeva finché non lo presi tra le mie braccia e si calmò, tremando nel sonno, testa premuta duramente sul mio petto.
Si strinse nelle spalle un po' e mi toccò la fronte.
"Non mi ha mai lasciato, Sassenach," disse, altrettanto dolcemente. "E non lo farà mai. Ma io dormo meglio al tuo fianco ".
"Non sapevo se fossero a conoscenza di William. Suppongo che Marsali e Fergus lo siano, da quando..."
"Da quando mia sorella l'ha detto loro, sì, lo sanno." Lui alzò gli occhi con una breve rassegnazione, poi li fissò sul mio viso. "Che c'è, Sassenach?"
"Lui non può combattere," dissi, lasciando andare un mezzo respiro. "Non importa quello che l'esercito britannico deciderà di fare. William è stato rilasciato sulla parola dopo Saratoga - lui è uno dei convenzionisti. Tu conosci l'esercito della Convenzione?"
"Si, lo conosco". Mi prese la mano e la strinse. "Significa che non gli è permesso prendere le armi a meno che lui non venga scambiato, e lui non lo è stato, vero?"
"Esatto. Nessuno può essere scambiato, fino a quando il Re e il Congresso non trovano un accordo."
Il suo volto era improvvisamente rischiarato dal sollievo, e mi sentii sollevata nel vederlo.
"John ha cercato di scambiato per mesi, ma non vi è stato alcun modo." Allontanai il Congresso e il Re con un gesto della mano libera e mi sorrise. "Non lo fronteggerai su un campo di battaglia."
"Grazie a Dio," disse, chiudendo gli occhi per un istante. "Ci ho pensato per giorni, quando non mi struggevo per te, Sassenach", aggiunse aprendo gli occhi e guardando in basso verso di me "...la terza volta è una tentazione. E questa sarebbe una tentazione diabolica."
"Terza volta?" Dissi. "Che cosa...vuoi lasciarmi andare le dita? Sono intorpidite."
"Oh," disse, lasciandomi andare. "Sì, mi dispiace, Sassenach. Volevo dire...ho sparato al ragazzo due volte nella sua vita fino ad ora, e l'ho mancato per non più di un centimetro entrambe le volte. Se dovesse accadere di nuovo...non si può mai sapere, in battaglia, e gli incidenti accadono. Stavo sognando durante la notte, e ... och, non importa." Allotanò i sogni e si voltò, ma gli misi una mano sul braccio per fermarlo. Sapevo dei suoi sogni, e lo avevo sentito gemere la sera prima, mentre li combatteva.
"Culloden?" Dissi piano. "E' tornato di nuovo?" In realtà speravo che fosse Culloden e non Wentworth. Si svegliava dai sogni su Wentworth sudato e rigido, e non poteva sopportare di essere toccato. La scorsa notte, non si era svegliato, ma si muoveva e gemeva finché non lo presi tra le mie braccia e si calmò, tremando nel sonno, testa premuta duramente sul mio petto.
Si strinse nelle spalle un po' e mi toccò la fronte.
"Non mi ha mai lasciato, Sassenach," disse, altrettanto dolcemente. "E non lo farà mai. Ma io dormo meglio al tuo fianco ".
da Written in my own Heart's Blood
giovedì 15 agosto 2013
MOBY: Conseguenze inaspettate...
Jamie si spinse attraverso la macchia, incurante dei rovi e dei rami che lo colpivano. Tutto ciò che era sulla sua strada o si spostava o veniva calpestato.
Esitò per non più di un momento, quando raggiunse i due cavalli, legati ed impastoiati. Li liberò entrambi e schiaffeggiò la cavalla, mandandola a pascolare fuori nella foresta. Anche se nessuno prima era stato lasciato andare dalla milizia di John Grey con un cavallo in più, lui non aveva intenzione di rendere più facile all'uomo il ritorno a Philadelphia. Qualunque cosa avrebbe dovuto affrontare, sarebbe stata molto più facile senza le complicazioni date dalla presenza di Sua Signoria.
E cosa avrebbe fatto? si chiese, spingendo i talloni nei fianchi del cavallo e girandogli la testa rotonda verso la strada. Aveva notato con una certa sorpresa che gli tremavano le mani, e se la strinse forte contro per farla smettere.
Le nocche della mano destra gli pulsavano e una fitta di dolore intenso dove si sarebbe trovato il dito mancante nella mano, facendolo sibilare tra i denti.
"Perchè diavolo me l'hai detto, stupido idiota?" disse sottovoce, incitando il cavallo al galoppo. "Cosa pensi che dovrei fare?"
Solo ciò che andava dannatamente fatto era la risposta. John non aveva opposto resistenza, non aveva reagito. Vai avanti e uccidimi aveva detto quel bastardo. Un nuovo flusso di rabbia percorse le mani di Jamie mentre si immaginava fin troppo bene a farlo davverp. Avrebbe potuto andare avanti e farlo, se quel verme di Woodbine e la sua milizia non fossero arrivati?
No. No, non lo avrebbe fatto. Anche se al momento desiderava tornare indietro e strappare la vita di Grey, stava cominciando a rispondere alla sua stessa domanda, la ragione si fece largo attraverso la foschia della rabbia. Perché Grey glielo aveva detto? Era ovvio, la ragione per cui aveva colpito l'uomo di riflesso, la ragione per cui adesso stava tremando. Perché Grey gli aveva detto la verità.
Stavamo entrambi facendo l'amore con te. Respirò forte e profondamente, abbastanza veloce da fargli girare la testa, ma per fermere il tremore e farlo calmare un po', le orecchie del cavallo erano tirate indietro, segno di agitazione.
"È tutto a posto, a nighean" disse, ancora respirando affannosamente ma più lentamente. "E' tutto a posto."
Pensò per un attimo che fosse sul punto di vomitare, ma riuscì ad evitarlo e si rimise di nuovo in sella, più tranquillo.
Riusciva ancora a toccarlo, quel luogo freddo che Jack Randall gli aveva lasciato nell'anima. Pensava di averlo seppellito così bene da essere al sicuro ormai, ma no, il dannato John Grey l'aveva scoperchiato con cinque parole.
Stavamo entrambi facendo l'amore con te. E lui non poteva biasimarlo per questo - non avrebbe dovuto, comunque, pensò, cosa che tenacemente combatteva la furia, anche se sapeva fin troppo bene quanto debole fosse l'arma della ragione contro quello spettro. Grey non poteva sapere ciò che quelle parole gli avrebbero fatto.
La ragione ha le sue vie, però. Fu la ragione che gli ricordò il perchè del secondo colpo. Il primo era stato un cieco riflesso, il secondo no. Quel pensiero gli fece riaffiorare la rabbia, molta, e il dolore, ma di un tipo diverso.
Ho avuto rapporti carnali con tua moglie.
"Tu, bastardo," sussurrò, stringendo le redini con una violenza da fare muovere la testa del cavallo bruscamente per la sorpresa. "Perché? Perché me l'hai detto, tu bastardo!"
E la seconda risposta arrivò in ritardo, ma limpida come la prima: perchè lei me lo avrebbe detto appena ne avesse avuto la possibilità. E lui lo sapeva bene. Pensava che se avessi dovuto essere volento, sarebbe stato meglio fosse con lui.
Sì, lei glielo avrebbe detto. Deglutì. E lei me lo dirà. Che cosa avrebbe detto, o fatto, quando sarebbe accaduto?
Esitò per non più di un momento, quando raggiunse i due cavalli, legati ed impastoiati. Li liberò entrambi e schiaffeggiò la cavalla, mandandola a pascolare fuori nella foresta. Anche se nessuno prima era stato lasciato andare dalla milizia di John Grey con un cavallo in più, lui non aveva intenzione di rendere più facile all'uomo il ritorno a Philadelphia. Qualunque cosa avrebbe dovuto affrontare, sarebbe stata molto più facile senza le complicazioni date dalla presenza di Sua Signoria.
E cosa avrebbe fatto? si chiese, spingendo i talloni nei fianchi del cavallo e girandogli la testa rotonda verso la strada. Aveva notato con una certa sorpresa che gli tremavano le mani, e se la strinse forte contro per farla smettere.
Le nocche della mano destra gli pulsavano e una fitta di dolore intenso dove si sarebbe trovato il dito mancante nella mano, facendolo sibilare tra i denti.
"Perchè diavolo me l'hai detto, stupido idiota?" disse sottovoce, incitando il cavallo al galoppo. "Cosa pensi che dovrei fare?"
Solo ciò che andava dannatamente fatto era la risposta. John non aveva opposto resistenza, non aveva reagito. Vai avanti e uccidimi aveva detto quel bastardo. Un nuovo flusso di rabbia percorse le mani di Jamie mentre si immaginava fin troppo bene a farlo davverp. Avrebbe potuto andare avanti e farlo, se quel verme di Woodbine e la sua milizia non fossero arrivati?
No. No, non lo avrebbe fatto. Anche se al momento desiderava tornare indietro e strappare la vita di Grey, stava cominciando a rispondere alla sua stessa domanda, la ragione si fece largo attraverso la foschia della rabbia. Perché Grey glielo aveva detto? Era ovvio, la ragione per cui aveva colpito l'uomo di riflesso, la ragione per cui adesso stava tremando. Perché Grey gli aveva detto la verità.
Stavamo entrambi facendo l'amore con te. Respirò forte e profondamente, abbastanza veloce da fargli girare la testa, ma per fermere il tremore e farlo calmare un po', le orecchie del cavallo erano tirate indietro, segno di agitazione.
"È tutto a posto, a nighean" disse, ancora respirando affannosamente ma più lentamente. "E' tutto a posto."
Pensò per un attimo che fosse sul punto di vomitare, ma riuscì ad evitarlo e si rimise di nuovo in sella, più tranquillo.
Riusciva ancora a toccarlo, quel luogo freddo che Jack Randall gli aveva lasciato nell'anima. Pensava di averlo seppellito così bene da essere al sicuro ormai, ma no, il dannato John Grey l'aveva scoperchiato con cinque parole.
Stavamo entrambi facendo l'amore con te. E lui non poteva biasimarlo per questo - non avrebbe dovuto, comunque, pensò, cosa che tenacemente combatteva la furia, anche se sapeva fin troppo bene quanto debole fosse l'arma della ragione contro quello spettro. Grey non poteva sapere ciò che quelle parole gli avrebbero fatto.
La ragione ha le sue vie, però. Fu la ragione che gli ricordò il perchè del secondo colpo. Il primo era stato un cieco riflesso, il secondo no. Quel pensiero gli fece riaffiorare la rabbia, molta, e il dolore, ma di un tipo diverso.
Ho avuto rapporti carnali con tua moglie.
"Tu, bastardo," sussurrò, stringendo le redini con una violenza da fare muovere la testa del cavallo bruscamente per la sorpresa. "Perché? Perché me l'hai detto, tu bastardo!"
E la seconda risposta arrivò in ritardo, ma limpida come la prima: perchè lei me lo avrebbe detto appena ne avesse avuto la possibilità. E lui lo sapeva bene. Pensava che se avessi dovuto essere volento, sarebbe stato meglio fosse con lui.
Sì, lei glielo avrebbe detto. Deglutì. E lei me lo dirà. Che cosa avrebbe detto, o fatto, quando sarebbe accaduto?
da Written in my own Heart's Blood
mercoledì 14 agosto 2013
MOBY: Mai porre domande quando non si vuole sentire la risposta!
_Nel bosco, ad un'ora di cammino da Philadelphia_
John Grey ormai era rassegnato a morire. Lo aspettava dal momento in cui aveva esclamato: "ho conosciuto carnalmente tua moglie". L'unico dubbio era se Fraser gli avrebbe sparato, lo avrebbe accoltellato oppure squartato a mani nude.
Che il marito offeso lo guardasse con calma ed esclamasse unicamente "Oh? Perchè?" era qualcosa di assolutamente inaspettato e soprattutto...tremendo. Assolutamente tremendo.
"Perchè?". Ripetè John Grey incredulo. "Hai detto '_Perchè?_'?"
"L'ho detto. Apprezzerei che rispondessi".
Adesso che Grey aveva entrambe gli occhi aperti poteva vedere che la calma esteriore di Fraser non era poi così imperturbabile come aveva pensato. Si vedeva chiaramente il pulsare di una vena sulla sua tempia, ed egli continuava a spostare il suo peso pian piano, come avrebbe fatto un uomo in procinto di partecipare ad una rissa in una taverna, non del tutto pronto ad usare violenza ma nell'atto di prepararsi a reagire. Perversamente Grey trovava la visione rassicurante.
"Dannazione, cosa intendi con "perchè?" replicò improvvisamente irritato. "E tu, perchè caspita non sei morto?"
"Spesso me lo chiedo anche io", rispose con calma Fraser. "Devo pensare che tu mi credessi tale?"
"Si, e lo stesso pensava tua moglie! Hai una mezza idea di come abbia accolto la notizia della tua morte?"
Gli occhi blu scuro si restrinsero un pò.
"Vorresti dirmi che la notizia della mia morte l'avrebbe sconvolta a tal punto da farle perdere la ragione e portare te al letto con la forza? Perchè" continuò bloccando la risposta accorata di Grey "a meno che non abbia del tutto frainteso la tua vera natura, servirebbe la forza per costringerti ad una tale azione. O sbaglio?"
Gli occhi ancora stretti, Grey lo fissò di rimando. Poi chiuse i suoi e strofinò entrambe le mani sul volto, come un uomo appena svegliatosi da un incubo. Fece cadere le mani ed aprì di nuovo gli occhi.
"Non hai frainteso" disse a denti stretti. "E si, ti stai sbagliando".
Fraser inarcò le sopracciglia, genuinamente sorpreso.
"Sei andato da lei per...per desiderio?". La sua voce si alzò. "E lei ti ha lasciato fare? Non ci credo."
Pian piano il colore stava salendo sul volto di Fraser, vivido come una rosa rampicante. Grey lo aveva già visto accadere e decise che la migliore - unica- difesa fosse quella di perdere le staffe per primo. Era un sollievo.
"Credevamo fossi morto, tu dannato cretino!" disse furioso. "Lo credevamo entrambi! Morto! Avevamo bevuto troppo quella notte...veramente tanto...stavamo parlando di te...e..Dannazione, nessuno di noi due stava facendo l'amore con l'altro--lo stavamo facendo con te!!"
da Written in my own Heart's Blood
domenica 11 agosto 2013
Parola di Diana -Randall version-
Dopo i commenti (estasiati) di Diana sulla scelta di affidare il ruolo di Jamie a Sam Heughan, le sue opinioni sull'aver arruolato nel cast Tobias Menzies in qualità di Frank/Jack Randall non potevano mancare.
Come con Sam, ho il vantaggio di aver visto Tobias interpretare (brevemente) sia Frank sia Jack Randall. E insieme ai video dell'audizione (la scena in cui Frank appare dopo aver incontrato il fantasma di un Highlander e ne parla con Claire e poi - in veste di Black Jack - la scena in cui lei gli viene portata da Dougal speranza di scoprire chi sia) i produttori mi hanno inviato il suo show-reel - un insieme di clip di tutta una serie di film e spettacoli televisivi da lui interpretati, che dimostrano di cosa è capace.
E ...
Lui è bravo. Estremamente interessante, nei ruoli da bravo ragazzo, con una sensualità affascinante ed insolita molto evidente. E ho capito che molti di voi gli hanno visto fare ruoli da cattivo - in cui lui ha quel senso molto controllato (e spesso spiritoso) di violenza che ha fatto pensare a Claire che un sadico con il senso dell'umorismo sia davvero molto pericoloso.
In questa foto è più o meno come sembrava durante l'interpretazione di Frank. Stesso maglione e camicia, ma senza giacca.
Come con Sam, ho il vantaggio di aver visto Tobias interpretare (brevemente) sia Frank sia Jack Randall. E insieme ai video dell'audizione (la scena in cui Frank appare dopo aver incontrato il fantasma di un Highlander e ne parla con Claire e poi - in veste di Black Jack - la scena in cui lei gli viene portata da Dougal speranza di scoprire chi sia) i produttori mi hanno inviato il suo show-reel - un insieme di clip di tutta una serie di film e spettacoli televisivi da lui interpretati, che dimostrano di cosa è capace.
E ...
Lui è bravo. Estremamente interessante, nei ruoli da bravo ragazzo, con una sensualità affascinante ed insolita molto evidente. E ho capito che molti di voi gli hanno visto fare ruoli da cattivo - in cui lui ha quel senso molto controllato (e spesso spiritoso) di violenza che ha fatto pensare a Claire che un sadico con il senso dell'umorismo sia davvero molto pericoloso.
In questa foto è più o meno come sembrava durante l'interpretazione di Frank. Stesso maglione e camicia, ma senza giacca.
venerdì 9 agosto 2013
Il cast si arricchisce! Tocca a Frank/Jack Randall
è vero, tutti si aspettavano che nel cast, dopo Jamie, arrivasse il nome dell'attrice che avrebbe interpretato Claire e invece ieri sera, a sorpresa la Starz ha annunciato chi darà voce e corpo a Frank e Jack Randall:
TOBIAS MENZIES.
Tobias è un attore inglese, nato il 7 marzo del 1974, che molti magari riconosceranno come Bruto della fiction Roma e come Edmure Tully nella famosa serie tv Games of Thrones.
Diplomato alla Royal Academy of Dramatic Art, è cresciuto con un'educazione basata sul medoto Steiner per cui è molto avvezzo all'uso di strumenti musicali, al canto e alla fisicità cosa che lo ha aiutato nei primi anni della sua carriera con la compagnia teatrale The Spontaneity Shop basata sull'improvvisazione per poi passare al mondo della televisione.
Che ne pensate?
Fonte
TOBIAS MENZIES.
Tobias è un attore inglese, nato il 7 marzo del 1974, che molti magari riconosceranno come Bruto della fiction Roma e come Edmure Tully nella famosa serie tv Games of Thrones.
Diplomato alla Royal Academy of Dramatic Art, è cresciuto con un'educazione basata sul medoto Steiner per cui è molto avvezzo all'uso di strumenti musicali, al canto e alla fisicità cosa che lo ha aiutato nei primi anni della sua carriera con la compagnia teatrale The Spontaneity Shop basata sull'improvvisazione per poi passare al mondo della televisione.
Che ne pensate?
Fonte
martedì 6 agosto 2013
Virgins: poetesse...
"L'hai mai fatto?" Chiese Ian all'improvviso.
Ci fu un piccolo fruscio come se Jamie si fosse sistemato in una posizione più comoda.
"Se l'ho mai fatto?" Chiese. La sua voce sembrava un pochino rauca, ma non troppo. "Uccidere qualcuno? No."
"No, stare con una ragazza."
"Oh, quello."
"Sì, quello. Stupido." Ian rotolò verso Jamie e gli fece una finta contro il suo petto. Nonostante il buio, Jamie afferrò il polso prima che il colpo andasse a segno.
"Tu si?"
"Oh, tu no, allora." Ian si liberò della presa senza difficoltà. "Ho pensato che avessi avuto la tua dose di prostitute e poetesse a Parigi."
"Poetesse?" Jamie stava cominciando a sembrare divertito. "Cosa ti fa pensare che le donne scrivano poesie? O che una donna che scrive poesie sia una libertina?"
"Beh, certo che lo sono. Tutti lo sanno. Le parole navigano nelle loro teste e le fanno diventare matte, e vanno alla ricerca del primo uomo che..."
"Sei mai andato a letto con una poetessa?" il pugno di Jamie lo colpì leggermente in mezzo al petto. "La tua mamma lo sa?"
"Non raccontare a mia madre nulla sulle poetesse", disse Ian con fermezza. "No, ma Big Georges si, e ha raccontato a tutti di lei. Una donna che ha incontrato a Marsiglia. Ha un libro di sue poesie e ne ha lette alcune."
"Qualcuna era bella?"
"Come faccio a saperlo? C'era un bel po di estasi e di gonfiarsi e scoppiare, ma sembrava che avesse a che fare con dei fiori, per lo più. C'era anche un punto con un calabrone, però, che aveva a che fare con un girasole. Che l'ha punto, voglio dire. Con il pungiglione."
Ci fu un momento di silenzio mentre Jamie ne assorbiva l'immagine nella mente.
"Forse suonava meglio in francese," disse.
Ci fu un piccolo fruscio come se Jamie si fosse sistemato in una posizione più comoda.
"Se l'ho mai fatto?" Chiese. La sua voce sembrava un pochino rauca, ma non troppo. "Uccidere qualcuno? No."
"No, stare con una ragazza."
"Oh, quello."
"Sì, quello. Stupido." Ian rotolò verso Jamie e gli fece una finta contro il suo petto. Nonostante il buio, Jamie afferrò il polso prima che il colpo andasse a segno.
"Tu si?"
"Oh, tu no, allora." Ian si liberò della presa senza difficoltà. "Ho pensato che avessi avuto la tua dose di prostitute e poetesse a Parigi."
"Poetesse?" Jamie stava cominciando a sembrare divertito. "Cosa ti fa pensare che le donne scrivano poesie? O che una donna che scrive poesie sia una libertina?"
"Beh, certo che lo sono. Tutti lo sanno. Le parole navigano nelle loro teste e le fanno diventare matte, e vanno alla ricerca del primo uomo che..."
"Sei mai andato a letto con una poetessa?" il pugno di Jamie lo colpì leggermente in mezzo al petto. "La tua mamma lo sa?"
"Non raccontare a mia madre nulla sulle poetesse", disse Ian con fermezza. "No, ma Big Georges si, e ha raccontato a tutti di lei. Una donna che ha incontrato a Marsiglia. Ha un libro di sue poesie e ne ha lette alcune."
"Qualcuna era bella?"
"Come faccio a saperlo? C'era un bel po di estasi e di gonfiarsi e scoppiare, ma sembrava che avesse a che fare con dei fiori, per lo più. C'era anche un punto con un calabrone, però, che aveva a che fare con un girasole. Che l'ha punto, voglio dire. Con il pungiglione."
Ci fu un momento di silenzio mentre Jamie ne assorbiva l'immagine nella mente.
"Forse suonava meglio in francese," disse.