martedì 6 agosto 2013

Virgins: poetesse...

"L'hai mai fatto?" Chiese Ian all'improvviso.
Ci fu un piccolo fruscio come se Jamie si fosse sistemato in una posizione più comoda.
"Se l'ho mai fatto?" Chiese. La sua voce sembrava un pochino rauca, ma non troppo. "Uccidere qualcuno? No."
"No, stare con una ragazza."
"Oh, quello."
"Sì, quello. Stupido." Ian rotolò verso Jamie e gli fece una finta contro il suo petto. Nonostante il buio, Jamie afferrò il polso prima che il colpo andasse a segno.
"Tu si?"
"Oh, tu no, allora." Ian si liberò della presa senza difficoltà. "Ho pensato che avessi avuto la tua dose di prostitute e poetesse a Parigi."
"Poetesse?" Jamie stava cominciando a sembrare divertito. "Cosa ti fa pensare che le donne scrivano poesie? O che una donna che scrive poesie sia una libertina?"
"Beh, certo che lo sono. Tutti lo sanno. Le parole navigano nelle loro teste e le fanno diventare matte, e vanno alla ricerca del primo uomo che..."
"Sei mai andato a letto con una poetessa?" il pugno di Jamie lo colpì leggermente in mezzo al petto. "La tua mamma lo sa?"
"Non raccontare a mia madre nulla sulle poetesse", disse Ian con fermezza. "No, ma Big Georges si, e ha raccontato a tutti di lei. Una donna che ha incontrato a Marsiglia. Ha un libro di sue poesie e ne ha lette alcune."
"Qualcuna era bella?"
"Come faccio a saperlo? C'era un bel po di estasi e di gonfiarsi e scoppiare, ma sembrava che avesse a che fare con dei fiori, per lo più. C'era anche un punto con un calabrone, però, che aveva a che fare con un girasole. Che l'ha punto, voglio dire. Con il pungiglione."
Ci fu un momento di silenzio mentre Jamie ne assorbiva l'immagine nella mente.
"Forse suonava meglio in francese," disse.

1 commento:

  1. Ma quant'è bello questo racconto?
    Spero veramente che lo pubblichino anche in Italia ^^

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