«A cosa stai pensando?» chiesi. «So che si tratta di William.»
«Oh, aye?» Mi diede un’occhiata, la bocca arricciata da un lato. «E cosa sembro se sto pensando a William?»
«Come se qualcuno ti avesse consegnato un pacco incartato e non sei sicuro se di tratti di qualcosa di meraviglioso o di una bomba.»
Questo lo fece ridere, mi mise un braccio intorno e mi attirò più vicino, baciandomi la tempia. Odorava di lino vecchio di un giorno, inchiostro e fieno, e della sbavatura di miele che si era asciugata sul davanti della sua camicia, come minuscole perle d’ambra.
«Aye, be’, uno sguardo al ragazzo e capisci che esploderà presto,» disse «Spero solo che danneggi sé stesso nel farlo.»
«O te.»
Alzò le spalle tranquillamente
«Non sono tanto fragile, Sassenach.»
«Dice l’uomo con quattro – no cinque, fori di proiettile nella pelle, per non parlare di abbastanza punti chirurgici da fare un’intera fantastica trapunta. E se cominciamo a contare le ossa che ti sei incrinato o rotto…»
«Ach, via – non mi sono mai rotto niente di importante; solo l’anulare. Forse una costola, qui o lì.»
«E lo sterno e la rotula sinistra.»
Fece un rumore sdegnoso, ma non discusse.
Rimanemmo in piedi per un po’, abbracciati, ascoltando i rumori all’esterno. I bambini più piccoli si erano addormentati sotto i cespugli o nei carri dei genitori, le loro urla felici sostituite dalla musica e dalle risate dei ballerini, dagli applausi e dai richiami di chi guardava.
«È venuto da me,» disse tranquillamente Stava tentando di sembrare pratico, ma aveva smesso di nascondere ciò che stava provando.
«Sì,» dissi dolcemente, e strinsi il suo braccio.
«Immagino che non ci fosse davvero nessun altro da cui andare,» disse disinvolto. «Se non riuscisse a trovare sua grazia, voglio dire, e non potesse parlare con nessun nell’esercito, no? Dato che…» Si fermò, avendolo colpito un pensiero, e si girò verso di me.
«Pensi che lui sappia, Sassenach?»
«Sappia cosa?»
«Di–quello che ha detto. La… minaccia a Lord John. Voglio dire--» elaborò, vedendo il mio sguardo vuoto, «sa che non è solo una fandonia.»
«A–oh. » Mi fermai a riflettere un momento, poi scossi la testa con decisione. «No. Quasi sicuramente no. Hai visto la sua faccia quando ci ha detto della minaccia di Richardson. Sarebbe stato spaventato–forse più spaventato–se avesse saputo che non era una minaccia a vuoto–ma non avrebbe avuto l’aspetto che aveva?»
«Ansioso? Arrabbiato?»
«Entrambi. Ma chiunque lo sarebbe, no? date le circostanze.»
«Certo. E… determinato, diresti?»
«Testardo,» dissi prontamente, e lui rise.
«Una bomba sicuramente, allora.»
«Oh, aye?» Mi diede un’occhiata, la bocca arricciata da un lato. «E cosa sembro se sto pensando a William?»
«Come se qualcuno ti avesse consegnato un pacco incartato e non sei sicuro se di tratti di qualcosa di meraviglioso o di una bomba.»
Questo lo fece ridere, mi mise un braccio intorno e mi attirò più vicino, baciandomi la tempia. Odorava di lino vecchio di un giorno, inchiostro e fieno, e della sbavatura di miele che si era asciugata sul davanti della sua camicia, come minuscole perle d’ambra.
«Aye, be’, uno sguardo al ragazzo e capisci che esploderà presto,» disse «Spero solo che danneggi sé stesso nel farlo.»
«O te.»
Alzò le spalle tranquillamente
«Non sono tanto fragile, Sassenach.»
«Dice l’uomo con quattro – no cinque, fori di proiettile nella pelle, per non parlare di abbastanza punti chirurgici da fare un’intera fantastica trapunta. E se cominciamo a contare le ossa che ti sei incrinato o rotto…»
«Ach, via – non mi sono mai rotto niente di importante; solo l’anulare. Forse una costola, qui o lì.»
«E lo sterno e la rotula sinistra.»
Fece un rumore sdegnoso, ma non discusse.
Rimanemmo in piedi per un po’, abbracciati, ascoltando i rumori all’esterno. I bambini più piccoli si erano addormentati sotto i cespugli o nei carri dei genitori, le loro urla felici sostituite dalla musica e dalle risate dei ballerini, dagli applausi e dai richiami di chi guardava.
«È venuto da me,» disse tranquillamente Stava tentando di sembrare pratico, ma aveva smesso di nascondere ciò che stava provando.
«Sì,» dissi dolcemente, e strinsi il suo braccio.
«Immagino che non ci fosse davvero nessun altro da cui andare,» disse disinvolto. «Se non riuscisse a trovare sua grazia, voglio dire, e non potesse parlare con nessun nell’esercito, no? Dato che…» Si fermò, avendolo colpito un pensiero, e si girò verso di me.
«Pensi che lui sappia, Sassenach?»
«Sappia cosa?»
«Di–quello che ha detto. La… minaccia a Lord John. Voglio dire--» elaborò, vedendo il mio sguardo vuoto, «sa che non è solo una fandonia.»
«A–oh. » Mi fermai a riflettere un momento, poi scossi la testa con decisione. «No. Quasi sicuramente no. Hai visto la sua faccia quando ci ha detto della minaccia di Richardson. Sarebbe stato spaventato–forse più spaventato–se avesse saputo che non era una minaccia a vuoto–ma non avrebbe avuto l’aspetto che aveva?»
«Ansioso? Arrabbiato?»
«Entrambi. Ma chiunque lo sarebbe, no? date le circostanze.»
«Certo. E… determinato, diresti?»
«Testardo,» dissi prontamente, e lui rise.
«Una bomba sicuramente, allora.»
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