William, per quella che anche lui avrebbe ammesso con sé stesso nella profondità del suo cuore era semplice ostinazione (anche se nella sua coscienza la passava come onestà e orgoglio – di natura inaspettatamente repubblicana, ma comunque orgoglio), aveva continuato a indossare gli abiti con i quali era arrivato a Savannah, anche se il valletto di Lord John li portava via ogni sera e li spazzolava, li lavava o li rammendava prima di riportarglieli il mattino.
In quella particolare mattina, tuttavia, William si svegliò alla vista di un vestito di velluto grigio scuro, con un panciotto di seta ocra, bordato con gusto con piccoli scarabei di vari colori, ognuno con piccoli occhi rossi. Biancheria pulita e calze di seta erano sistemate accanto – ma la sua tenuta dell’esercito era sparita, ad eccezione dei suoi disdicevoli stivali, che stavano in piedi come un rimprovero davanti al portacatino.
Si fermò per un momento, poi indossò la camicia indiana che Papà gli aveva prestato – di lana blu a trama fine, confortante in una mattina fredda – si lavò la faccia e scese per la colazione.
Papà e Amaranthus erano a tavola, entrambi con l’aspetto di chi era stato riesumato, piuttosto che svegliato, dal letto.
“Buongiorno,” disse William, a voce piuttosto alta, e si sedette. “Dov’è Mr. Cinnamon?”
“Da qualche parte con Trevor, “disse Amaranthus, sbattendo le palpebre assonnata. “Dio lo benedica.”
“Il piccolo demonio ha ululato tutta la notte”, disse Lord John, spingendo un barattolo di senape in direzione di William. “Le aringhe stanno arrivando”, disse, evidentemente come chiarimento per la senape. “Non lo hai sentito?”
“A differenza di alcune persone, ho dormito il sonno dei giusti,” disse William imburrando un pezzo di toast. “Non ho sentito niente.”
Entrambi i parenti lo guardarono con uno sguardo pungente al di sopra del porta toast.
“Lo metterò nel...tuo…letto stanotte” disse Amaranthus, tentando di lisciare i suoi riccioli trasandati. “Vedremo quanto ti sentirai giustificato verso l’alba.”
Un profumo di pancetta affumicata e dolce si diffuse dal retro della casa e tutti e tre i commensali si tirarono su a sedere involontariamente mentre la cuoca portava un generoso piatto d'argento con non solo pancetta, ma anche salsicce, black pudding e funghi grigliati.
“Elle ne fera pas cuire des tomate_s” disse sua grazia, con una leggera alzata di spalle. Non vuole cucinare pomodori. “Elle pense qu’ils sont toxiques” Pensa che siano velenosi.
“La facon dont elle les cuisine, elle a raison”, mormorò Amaranthus, in un buon francese con uno strano accento. Per come li cucina, ha ragione.
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