mercoledì 13 giugno 2018

Bees: Rimedi

Era primo pomeriggio e c’era una tempesta in arrivo; il cielo era abbastanza scuro tanto che avevo dovuto portare il globo da lettura di Jamie nel mio ambulatorio e accendere una candela per vedere quello che stavo facendo.
L’unico modo che avevo per calibrare approssimativamente il dosaggio di un farmaco liquido era valutare il relativo colore e la torbidità di un campione, confrontato con una serie di campioni di riferimento che avevo testato su uno o un altro membro della famiglia, interrogandoli incessantemente a intervalli di dieci minuti grazie a un mal di testa, un mal di pancia, una febbre o una ferita appena suturata come mezzo per stimare l’efficacia della soluzione. Lo svantaggio principale di questo metodo – a parte le reazioni scontrose dei miei soggetti – era che dovevo fare nuovi campioni di riferimento almeno una o due volte al mese.
“O quello o picchiare Jamie in testa con una mazza ogni martedì come metodo di standardizzazione,” mormorai tra me e me, sollevando una fiala contro la luce soffusa che veniva dal globo pieno di acqua.
Corteccia di salice bianco – la migliore per lo scopo [ck disponibilità], trasformata in un té che andava dall’oro brillante a un rosso vivo, a un colore che sembrava sangue secco, se si lasciava in macerazione abbastanza a lungo. E il sapore variava da un gusto piacevole a qualcosa che doveva essere mescolato con miele, whisky o entrambi, per ingoiarlo tutto.
“Perché vuoi darmi un colpo in testa, Sassenach?” Mi chiese Jamie, apparendo sulla porta silenziosamente all’improvviso tanto che urlai e gli scagliai contro il mio pestello per riflesso. Lui lo afferrò, pure di riflesso.
“Oh, intendevi questo,” disse, guardandomi cauto. “Che ho fatto?”
“Dio lo sa,” dissi andando a prendere il pestello da lui. “Ma se ti fai male facendolo, ho bisogno che tu provi l’ultima partita di tè di corteccia di salice.” Negli ultimi due giorni era stato a caccia con Ian e i ragazzi Beardsely, e odorava di sangue, pelo di animale, foglie fresche e del suo odore muschiato.
Fece un suono scozzese indicando un cortese disgusto e si chinò per baciarmi in fronte.
“Non devo essere io, vero?”
“No. Perché qualcun’altro ha una colica, un mal di testa o un altro disturbo doloroso?”
L’espressione di divertimento sul suo viso svanì.
“Aye, è quello che sono venuto a dirti.”

Nessun commento:

Posta un commento