lunedì 11 dicembre 2017

Mastro Raymond: freddo

Il freddo stava arrivando. Lo sapevano tutti.
L’inesorabile stridore del ghiaccio risuonava nei nostri denti, nelle nostre ossa, così ci sentivamo sbriciolare in pezzi di ghiaccio e polvere fradicia.
Neve. Non mucchi soffici, non neve che ripara. Neve tagliata dal vento, che si estendeva come una lama che tagliava pelle e stoffa, carne e ossa, che rubava il respiro, che uccideva.
E nella mia mente, la visione di una palla di neve. Era sospesa, piccola e graziosa e perfetta, splendente di luce riflessa, nella bellezza mozzafiato delle grandi stelle nere lontane che riecheggiavano la sua luce, dando la promessa di un futuro. Ma un futuro lontano, uno in cui poteva esserci di nuovo il profumo dell’erba. Il calore della carne, il calore del sangue.
di Diana Gabaldon

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