ATTENZIONE: il post potrebbe contenere degli spoiler sull'ottava puntata di Outlander, First Wife.
E' stata sia una straordinaria che triste panoramica quella alla fine dell'episodio di Outlander: Claire e Jamie in piedi sulla spiaggia mentre guardano i contrabbandieri portarsi via il loro dolce giovane Ian.
Tutto quello che è servito, era una semplice telecamera volante!
"L'abbiamo fatto con un drone e l'abbiamo posizionato davanti a loro due", dice il produttore esecutivo Matthew B. Roberts a EW. "E poi l'abbiamo fatto indietreggiare il più velocemente possibile verso il mare aperto".
La scena era destinata a sottolineare la crescente distanza tra la coppia (interpretata da Caitriona Balfe e Sam Heughan) e Ian (John Bell), che è stato rapito mentre tentava di recuperare il tesoro nascosto necessario a Jamie per rimborsare Laoghaire. Ian viene preso dalla banda di contrabbandieri della Bruja, una grande nave che porta velocemente l'adolescente verso una meta sconosciuta. La nave a tre alberi sembrava impressionante nella scena, ma in realtà è un'immagine generata al computer grazie al grande lavoro degli effetti speciali, supervisionati da Richard Briscoe (Iron Man 2, Batman Begins).
Briscoe ha filmato da "un milione di angoli" una vera nave che si trovava in una piscina negli studi di Cape Town, in Sudafrica, spiega Roberts. Poi ha sistemato l'immagine della nave in un oceano creato al computer per creare la Bruja. Un vascello di contrabbando immediato!
Se pensate che suoni troppo tecnologico, aspettate di vedere i prossimi episodi. Sì, Sassenachs: state per vedere cosa il cast e il team di Outlander hanno fatto per tutto il tempo trascorso in Sudafrica all'inizio di quest'anno. Ma non crediate che sia stata una divertente vacanza soleggiata dalla Scozia.
"Diciamo solo che Outlander sarebbe più facile se fosse uno show di argomento legale e in cui Claire è un avvocato", racconta Roberts, sorridendo. "O magari con lei medico che lavora in un ospedale e ritorna in quell'ospedale, sapete? Così avremmo potuto seguire la storia in un unico luogo. Ma qui, continuiamo a muoverci. Questo è ciò che rende il nostro lavoro molto più difficile perché vogliamo farlo sembrare reale. Non vogliamo infrangere i sogni degli spettatori".
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