mercoledì 8 febbraio 2017

Besieged: Havana 1762

Dopo un’attesa di circa cinque minuti che non aveva prodotto niente – per non parlare di sua madre o di qualcosa di commestibile – Grey lasciò il suo piccolo, nauseabondo rinfresco sul portico e si avventurò intorno alla casa. Rumori di spruzzi, grida acute e l’odore di sapone di liscivia sembravano indicare che il bucato veniva fatto non lontano. Questa impressione fu confermata quando girò l’angolo della casa su un cortile posteriore e fu colpito in faccia da una spessa nuvola di aria calda e umida che odorava di biancheria sporca, fumo di legna e banane fritte.
Un gruppo di donne e bambini stava lavorando nei pressi di un grande calderone, montato su una specie di focolare di mattoni con un fuoco sotto – questo a sua volta alimentato da due o tre bambini piccoli per lo più nudi che stavano frugando in esso con dei bastoni. Due donne stavano mescolando la massa nel calderone con una grande forchetta di legno, una di loro stava sbraitando con i bambini in spagnolo di quello che, capì, erano avvertimenti contro lo stare tra i piedi, non schizzare e tenere ben pulito il sapone per il bucato.
Il cortile stesso sembrava il quinto girone dell’inferno di Dante, con gorgoglii cupi dal calderone e ciuffi di vapore e fumo che si levavano dando alla scena un sinistro aspetto simile allo Stige. Alcune donne stavano appuntando i vestiti fradici su corde infilate sui pilastri di sostegno di una specie di loggia, mentre altre stavano badando a bracieri e piastre in un angolo da cui venivano i fragranti odori di cibo. Ognuna stava parlando, tutte in una volta, in uno spagnolo inframmezzato di risate che sembravano grida di ara. Sapendo che sua madre probabilmente era meno interessata al bucato che al cibo, si mosse intorno al cortile – del tutto ignorato da chiunque – verso le cucine.
La vide subito, la sua schiena era voltata verso di lui, il capelli che scendevano lungo la schiena in una lunga e spessa treccia, e stava parlando, agitando le mani, a una donna nera come il carbone che stava accovacciata, a piedi nudi, sulle piastrelle del cortile dando colpetti a una sorta di focaccia su una pietra calda e unta.
“Ha un buon odore” disse, camminando accanto a lei. “Che cos’è?”
“Tortillas” disse, rivolgendosi a lui e sollevando un sopracciglio. “E piantaggine e ropas Viejas." Che significa “abiti vecchi” e mentre il nome è abbastanza descrittivo in realtà è molto buono. "Hai fame? Perché mi disturbo a chiederlo,” aggiunse prima che lui potesse rispondere, “Certo che ce l’hai.”
“Naturalmente” disse e lo era gli ultimi resti di mal di mare che svanivano nel profumo di aglio e spezie, “Non sapevo che sapessi parlare spagnolo, Madre.”
“Beh, non so parlarlo, così tanto” disse togliendosi con il pollice una ciocca sparpagliata di capelli biondo- grigio dall’occhio sinistro, “ma gesticolo in maniera fluente. Cosa ci fai qui John?”

Traduzione di Iolanda

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