giovedì 23 febbraio 2017

Bees: Flashback

Go Tell The Bees That I Am Gone

“Qui” Buck aveva raggiunto la tasca e se n’era uscito con un rotolo di carta sporca, che spinse senza tante cerimonie nella mano di Roger.
Sapeva cos’era – e si domando per un istante come lo sapesse. Era solo per le circostanze o poteva davvero…sentire qualcosa?
Era uno zaffiro, uno grezzo. Una indistinta, opaca piccola cosa blu, la metà delle dimensioni dell’unghia del suo dito piccolo. Lo liberò dal suo involucro e questo cadde silenziosamente ma solidamente nel cavo della sua mano.
“Hai detto che forse non importa se è tagliato o no” disse Buck indicandolo.
“Penso di no. Spero di no. Vorrei poter dire che non posso prenderlo.” Roger chiuse piano le dita sulla piccola pietra, come se potesse bruciarlo. “Grazie a charaidh. Dove l’hai trovata?”
“Ach…” disse vagamente Buck, con lieve cenno della mano. “L’ho vista e l’ho presa, sai?”
“Santo Dio” disse Roger, premendo il sassolino involontariamente. Troppo tardi si ricordò del castello di Strathpeffer, di lui che parlava con il fattore di Jemmy e Rob Cameron... essendo il conte lontano da casa… e Buck era andato, sparendo con una giovane cameriera carina. E il fattore si era offerto di mostrargli la collezione di Cromartie di agate e pietre rare… lui aveva rifiutato grazie a Dio. Ma…
“Non lo hai fatto” disse a Buck. “Dimmi che non lo hai fatto”
“Tu lo stai dicendo,” disse Buck, aggrottando le sopracciglia verso di lui. “Lo farò se vuoi, ma non penso che un ministro dovrebbe incoraggiare la gente a dire bugie. Un cattivo esempio per i bambini, aye?”
Indicò le scuderie dove Jem stava giocando con un bambino che aveva un cerchio e i due provavano a guidarlo con un bastoncino oltre il terreno accidentato con evidente mancanza di successo. Mandy stava gettando sassi a qualcosa nell’erba secca – probabilmente qualche rospo sfortunato che provava a fare del suo meglio per andare in letargo malgrado tutto.
“Io, un cattivo esempio? E tu il loro bis-bis-bis-bis nonno!”
“E io non dovrei cercare per il loro benessere, allora? È quello che mi stai dicendo?”
“Io..” la sua gola si chiuse improvvisamente e lui se la schiarì. I bambini avevano lasciato andare il loro cerchio e stavano stuzzicando qualsiasi cosa Mandy avesse trovato nell’erba. “No. Non lo sto facendo. Ma non ti ho chiesto di rubare per loro. Di rischiare il collo per noi!” Questo è compito mio..avrebbe voluto dire, ma non lo fece.
“Si può essere impiccati pure per una pecora come per un agnello.” Buck gli lanciò uno sguardo diretto. “Ne hai bisogno, aye? Prendila allora” Qualcosa che non era proprio un sorriso toccò gli angoli della sua bocca. “Con la mia benedizione.”
Sul lato opposto del campo, Mandy aveva preso il cerchio e lo aveva messo intorno alla sua piccola vita. Agitò il sedere nel vano tentativo di farlo girare.
“Guarda papa!” lo chiamò. “Hula hoop!”
Jem si bloccò per un attimo, quindi guardò Roger, I suoi occhi grandi per la preoccupazione. Roger scosse la testa leggermente …non dire niente….e Jem deglutì visibilmente e voltò la schiena a sua sorella, le spalle rigide.
“Cos’è un hula hoop?” Chiede Buck con calma, dietro di lui.
“Solo un giocattolo” Il cuore gli era balzato in gola quando lo aveva detto; deglutì ora; proprio come Jem e lo sentì rilassarsi. “Niente di importante, è piccola e strana. Nessuno dovrebbe preoccuparsi di come chiama le cose.”
 “Non...questa…cosa, no” Buck guardò Mandy per un momento; era riuscita a far roteare la cosa intorno al collo, ma solo per un attimo prima che cadesse a terra giù per il suo corpo. Saltò fuori dal cerchio e si lanciò a vedere cosa stavano facendo i ragazzi. “Ci sono forse altre cose che potrebbe dire, tuttavia. Eh?”
“Aye. Ma è una bambina” Ripetè Roger fermamente. “Nessuno presta attenzione a quello che una ragazza della sua età potrebbe dire. I bambini fanno cose, e parlano tutto il tempo.”
“Aye, l’ho notato.” La voce di Buck conservava un amaro divertimento. Roger vide che gli occhi di Buck erano ancora fissi su Mandy, con una intensità che Roger riconobbe. Era lo sguardo di qualcuno che provava a mantenere un momento, un luogo, una persona che si aspetta di perdere.
Roger toccò il braccio di Buck, leggermente.
“Non verrai con noi, allora?” chiese “Possiamo trovare un’altra pietra. Possiamo aspettare.”
Il respiro di Buck si vaporizzò brevemente e lui si allontanò
“No” disse con fermezza. “Non vorrei farlo”
“No lo sai!” Roger lo afferrò per un braccio questa volta, facendolo fermare, facendogli incontrare i suoi occhi. Erano dello stesso profondo verde dei suoi…lo stesso di quelli della donna. La madre di Buck, la sua stessa antenata. Quante generazioni tra Buck e lui avevano quegli occhi?
“Voglio morire per scoprirlo?” Buck scattò e si liberò.

Traduzione di Iolanda

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