domenica 18 dicembre 2016

Bees: Una luce per il mondo

“È…strano?” Rachel chiese diffidente. "Essere uno storico come te, voglio dire, e ora tu trovi te nella storia?"
Roger aprì la bocca per replicare, ma poi tacque. Non che non ci avesse pensato, ma ci sarebbe voluto un po’ di tempo per mettere insieme una risposta ragionevole e lui non voleva che le mosche gli entrassero in bocca mentre lo faceva.
Rachel non sembrava preoccupata del fatto che lui non dicesse niente subito; e ancora una volta, lui fu impressionato dalla sua pazienza. Stava continuando a fare il burro nella zangola, e i muscoli dolcemente lisci del suo bracco nudo si muovevano al suo ritmo.
“Quello che è strano” disse alla fine, “è che non è veramente strano, salvo che tu potresti chiamarlo un senso profetico.”
“Profetico?” Lo guardò con la traccia di un sorriso, poi – per in riflesso materno con cui lui aveva molta familiarità – Oggy, che era ancora in stato comatoso nel suo cesto pieno di sole. ”Intendi dire che scriverai cose sul presente che saranno lette dalle generazioni future? Sicuramente ogni scrittore lo fa – ma la tua visione deve essere necessariamente formata sapendo come saranno quelle generazioni future. È questo che intendi?”
“In realtà non ci ho pensato in questi termini” disse interessato. “Scrivo cose sul presente – cose come le canzoni, le poesie, le cose che la gente fa – ma sai, non credo che mai una volta mi sia venuto in mente di chiedermi cosa in futuro sarà di loro. Sentivo solo – beh sento – che devo preservarle, trasmetterle.”
“Sono sicura che è uno scopo meritevole.” Affermò con serietà. “Ma allora dove ricorre il senso della profezia?” Fece una pausa con la zangola bloccando il barile che gorgogliava. ”Posso sentire che il burro comincia a formarsi….fammi vedere…” Per curiosità si alzò e andò a mettersi accanto a lei. Guardando nella piccola finestra che lei aveva aperto sul lato del barile. Il profumo cremoso del latte freschissimo lo avvolse e respirò profondamente, gustandolo fresco e liscio sulla parte posteriore della sua lingua. Nella zangola protetta dal sole poteva vedere macchie e globuli agitati in superficie, solo di colore leggermente più scuro rispetto al latte.
“Si”, disse, e gli sorrise. “Solo pochi attimi ancora” Chiuse la zangola e ricominciò a girare la maniglia, con energia. “Profezia, hai detto.”
“Oh. Umm, si. Quello che intendo….ha a che fare con la gente. Persone singole che incontro o delle quali sento parlare, voglio dire. La maggior parte di loro, è …cosa succede quando tu incontri o senti di un’altra persona. Puoi essere attratto da loro, trovarli una compagnia interessante – o no,” aggiunse, sorridendo al suo improvviso colpo d’occhio su per la collina verso il suo capanno, dove i compagni Mohawk di Ian stavano senza dubbio ancora oziando.
“Oh, sono una compagnia interessante, a essere sicuri,” disse è chiuse la bocca. “Ma?”
“Oh, aye, scusa per la digressione.” Guardò su per la collina dietro di lei e le sorrise. “Ma prima o poi, ti imbatti in qualcuno che tu conosci abbastanza, come una persona storica, voglio dire. E tu sai cosa sta per fare o cosa gli accadrà. O tu scopri che lui sta parlando con qualcuno che ti dice che stanno per andare in un posto particolare o fanno qualcosa…e tu sai cosa sta per succedergli. E tu vuoi davvero dire a queste persone quello che sai, anche se a titolo di incoraggiamento – dicono di Jamie che qualche volta abbia detto ai suoi uomini che avrebbero vinto una battaglia, perché sua moglie diceva così, Dio sa perché loro gli credono ma a quanto pare lo fanno – o per avvisarli."

Traduzione di Iolanda

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