"Ma hai detto a Frances... le hai promesso che nessuno avrebbe approfittato di lei. E avrei giurato che ti avesse creduto!"
"Aye", disse Jamie tranquillamente. Prese il pezzo di legno d'acero ed il coltello e cominciò meccanicamente a tagliarne delle scaglie. "Sì, l'ho pensato... l'ho sperato, almeno."
Mi sedetti immobile, guardandolo.
"Suppongo fosse da stupidi," dissi alla fine. "Pensare che quelle rassicurazioni e promesse sarebbero state sufficienti. Immagino che non conosciamo neanche la metà di ciò che ha visto, essendo cresciuta in un bordello come un... capo di bestiame."
"E consapevole di essere destinata al macello?", si zittì. "Aye"
Finimmo in un silenzio teso, entrambi con il pensiero di Fanny. Dopo qualche istante, le mani di Jamie ripresero il loro lavoro, lentamente, e pochi istanti dopo, mi lanciò un'occhiata.
"Quante volte mi hai detto che Jack Randall era morto, Sassenach? Quante volte me lo ripeto?" I trucioli di legno si accumulavano in piccoli riccioli profumati intorno ai suoi piedi. "Alcuni fantasmi non ci lasciano facilmente... e sai bene che è la sorella a perseguitare la piccola Frances."
"Suppongo tu abbia ragione," dissi infelice. Non era stato un piccolo brivido quello che avevo sentito menzionando Jane... ma una fredda tristezza che sembrava sprofondarmi nella pelle. "Ma sicuramente c'è qualcosa che possiamo fare per aiutarla."
"Credo che ci sia." Mise il pezzo di legno pulito da parte e si chinò a raccogliere i trucioli su un foglio di carta. "Servirebbe avere a portata di mano un prete, dovremmo fare una messa per far riposare l'anima di sua sorella, tanto per cominciare. Se riesco a trovarne uno a Wilmington, lo faremo. Ma per il resto... parlerò con Roger Mac di questo." La sua bocca si storse ironicamente.
"Oserei dire che i presbiteriani non credono agli esorcismi o neanche alle preghiere per i morti. Ma lui è un uomo furbo e conosce il cuore delle persone; può chiamarlo con un nome diverso, ma sa cosa intendo... e può parlare con la piccola Frances e pregare per lei, ne sono sicuro."
Lanciò i trucioli di legno nel fuoco, dove bruciarono tutti in una volta, aumentando la luminosità e emanando un fumo pulito, dolce. Mi posizionai in piedi dietro di lui, guardandoli bruciare, e gli misi le mani sulle spalle, calde e solide sotto le mie dita. Appoggiò la testa contro di me e sospirò, chiudendo gli occhi mentre si rilassava al loro calore. Piegai la testa e gli baciai il ricciolo del ciuffo ribelle sulla sua chioma.
"Mmphm", disse e allungò una mano per prendere la mia. "Sai, funziona anche al contrario."
"Cosa?"
"L'ostinazione della mente che non lascia andare." Mi strinse la mano e mi guardò. "Mentre eravamo separati, quante volte ti sei ripetuta che ero morto, Sassenach?" Chiese a bassa voce. "Quante volte hai cercato di dimenticarmi?"
Rimasi immobile, la mano intrecciata alla sua, fino a quando non riuscii a parlare.
"Ogni giorno," sussurrai. "E mai."
OMG! eccola qua! la Gaby che ti colpisce al cuore *.*
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