domenica 17 gennaio 2016

Estratto 9° libro: Edilizia

Almeno avevamo avuto un tetto. Il foglio di tela in cima si increspò come la pelle di un cavallo a contatto con le mosche, dopo di che si alzò improvvisamente, gonfiato dal vento, e prima che potessi dire una parola, si strappò dall'intelaiatura in legno, sbattendo come uno sgraziato avvoltoio grigio. Un chiodo di ferro cadde ai miei piedi, atterrando con un minuscolo ping!
"[Gaelico]!", disse Jamie, fissando lo spazio vuoto dove prima c'era il telone.
"Bastardo di un ... cosa diavolo è [gaelico]?" Dissi. Avevo sentito [il 'bastardo'] abbastanza spesso da riconoscerlo, ma il resto dell'imprecazione mi era oscuro.
"Una pelle rognosa", disse lapidario. "E una puzzola. Ifrinn! " Si girò sui tacchi, e improvvisamente diede un pugno sullo stipite della porta. Trasalii. Sibilò fra i denti e strinse le nocche con l'altra mano, ma non disse nient'altro.
"Io...ehm...vado a prenderlo, vuoi?" Dissi, guardando attraverso lo spazio vuoto dove c'era stato il telone. Il cielo era scuro con nuvole gibbose, pieno di minacce imminenti, e il vento di tempesta vorticava in giro per la stanza mezza costruita, raccogliendo senza sosta piccoli oggetti e facendoli cadere.
"Lo prendo io", disse laconicamente, e scomparve attraverso la porta aperta, sporgendo la testa indietro per un istante, per dire: "Polli?" Prima di sparire di nuovo.

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