Ian aveva portato con sè Jamie alla cattedrale di Sant'Andrea e aveva insistito affinchè si confessasse. Jamie aveva esitato...non una grande sorpresa.
"No. Non posso."
"Andremo insieme." Ian lo aveva afferrato saldamente per un braccio e letteralmente lo trascinò oltre la soglia. Una volta dentro, contava molto sull'atmosfera del luogo per tenere lì Jamie.
Il suo amico si fermò, vide il bianco dei suoi occhi mostrando mentre si guardava intorno con circospezione.
La pietra del soffitto a volta saliva nell'ombra, ma le macchie di luce colorata delle vetrate cadevano morbide sulle colonne usurate della navata.
"Non dovrei essere qui" mormorò Jamie sottovoce.
"Quale posto migliore, idiota? Andiamo" mormorò Ian di rimando e si tirò Jamie lungo la navata laterale fino alla cappella di Santo Stefano. La maggior parte delle cappelle laterali erano sontuosamente arredate, dei monumenti imponenti alle famiglie benestanti. Questa era una piccola nicchia di pietra decorata, contenente poco più di un altare, un arazzo sbiadito di un santo senza volto e un piccolo angolo dove si potevano collocare le candele.
"Resta qui". Ian lasciò un Jamie impietrito davanti all'altare e si sporse verso l'esterno, andò a comprare una candela dalla vecchia donna che li vendeva vicino alla porta principale. Aveva cambiato idea sul convincere Jamie ad andare a confessarsi, sapeva bene quando si riusciva a far fare qualcosa ad un Fraser e quando non si riusciva.
Si preoccupava un po' di aver lasciato Jamie e si affrettò a tornare nella cappella, ma Jamie era ancora lì, in piedi al centro del minuscolo spazio, a testa bassa che fissava il pavimento.
"Ecco, allora," disse Ian tirandolo verso l'altare. Posizionò la candela - una costosa e grande di cera d'api - sul cavalletto e tirò fuori dalla manica la carta che la vecchia signora gli aveva dato, offrendola a Jamie. "Per accenderla. Diremo una preghiera per tuo padre. E...e per lei."
Poteva vedere le lacrime che tremavano sulle ciglia di Jamie, scintillanti nella luce rossa della luce del santuario che pendeva sopra l'altare, ma Jamie le ricacciò indietro e strinse la mascella.
"Va bene" disse a bassa voce, ma esitò. Ian sospirò, prese la carta dalla mano, in punta di piedi, illuminato dalla lampada.
"Fallo" sussurrò, consegnandola a Jamie , "o te ne darò uno buono nel rene, proprio qui."
Jamie emise un suono che avrebbe potuto essere lo sbuffo di una risata e abbassò la carta per accendere lo stoppino della candela. Il fuoco si alzò, un'alta fiamma pura con il blu nel cuore, poi si fermò mentre Jamie allontanava la carta e la spegneva con una linea di fumo.
Rimasero per qualche tempo, le mani intrecciate davanti a loro, guardando la candela bruciare. Ian pregava per sua madre e suo padre, per sua sorella e i suoi bambini...con qualche esitazione (era rispettoso pregare per un ebreo?), per Rebekah Bat-Leah, e con uno sguardo di sottecchi a Jamie, per essere sicuro che non stesse guardando, per Jenny Fraser. Poi per l'anima di Brian Fraser...e poi, con gli occhi chiusi, per l'amico accanto a lui.
I suoni della chiesa erano sbiaditi, i sussurri tra le pietre e gli echi del legno, lo scalpitio dei piedi e il rumore dei piccioni sul tetto. Ian smise di parlare, ma stava ancora pregando. E poi si fermarono anche loro, e c'era solo la pace e il battito soffice del suo cuore.
Sentì Jamie sospirare, da qualche parte nel profondo, e aprì gli occhi. Senza parlare, uscirono, lasciando vegliare la candela.
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