martedì 30 giugno 2015

Estratto dal 9° libro: Chiaro di luna e ululati

**attenzione possibili spoiler**
...anche se qualcuno probabilmente ha già capito!

Ero in qualche luogo profondo dei sogni, e ne riemersi come un pesce strappato dall'acqua, battuto e sbatacchiato.
"Cos..." Non riuscivo a ricordare dov'ero, chi ero o come si parlasse. Poi il rumore che mi aveva destata tornò e ogni pelo del mio corpo si rizzò.
"Gesù Cristo d'un Roosevelt!" Le parole ed i sensi tornarono in fretta e allungai entrambe le mani, cercando a tentoni qualche solido appiglio.
Lenzuola. Materasso. Letto. Ero a letto. Ma Jamie no, lo spazio era vuoto accanto a me. Sbattei le palpebre come un gufo, girai la testa cercandolo. Era nudo, in piedi alla finestra, illuminata dalla luna. I pugni serrati ed ogni muscolo visibile sotto la pelle.
"Jamie!" Non si voltò o sembrò non aver sentito...né la mia voce, né il tonfo e il trambusto delle altre persone nella casa, neanche l'ululato proveniente dall'esterno. Sentivo Mandy iniziare a piangere per la paura e le voci dei suoi genitori che cercavano in fretta di confortarla.
Scesi dal letto e mi avvicinai cautamente a Jamie, anche se quello che veramente volevo fare era tuffarmi sotto le coperte e tirarmi il cuscino sopra la testa. Quel rumore... guardai oltre la sua spalla, ma nonostante la luce della luna fosse brillante, non si vedeva nulla nella radura davanti la casa che non dovesse essere lì. Proveniva dalla foresta, forse; alberi e montagne erano una lastra nera impenetrabile.
"Jamie," dissi, con più calma, e avvolsi saldamente una mano attorno al suo avambraccio. "Cosa c'è, cosa ne pensi? Lupi? Un lupo, voglio dire?" Speravo che fosse uno solo a fare tutto quel rumore.
Iniziò con il semplice tocco, si voltò per guardarmi e scosse la testa, cercando di scrollarsi di dosso... qualcosa.
"Io..." cominciò, con voce roca per il sonno, e poi semplicemente mi mise le braccia intorno e mi attirò contro di lui. "Pensavo fosse un sogno." Lo sentivo un po' tremante e lo strinsi più forte che potei. Le sinistre parole celtiche "ban-sidhe" e tannasq mi aleggiarono nella testa, sussurrando in un orecchio. La tradizione diceva che un ban-sidhe ululava sul tetto quando qualcuno in quella casa stava per morire. Beh... non era sul dannato tetto, almeno...
"I tuoi sogni di solito sono tanto chiassosi?" Chiesi, sussultando ad un nuovo ululato. Non era uscito dal letto da tanto; la sua pelle era fresca, ma non fredda.
"Sì. A volte." Si lasciò andare a una piccola risata senza fiato, e mi lasciò andare. Un rumore di piccoli piedi si sentì lungo il corridoio, e in fretta mi gettai di nuovo tra le sue braccia mentre la porta si spalancava e Jem si precipitava dentro, Fanny proprio dietro di lui.
"Nonno! C'è un lupo là fuori! Si mangerà i maiali!"
Fanny rimase a bocca aperta e si mise una mano sulla bocca, gli occhi spalancati per l'orrore. Non per il pensiero della fine imminente dei maialini, ma per la consapevolezza che Jamie era nudo. Lo stavo coprendo alla vista più che potevo con la camicia da notte, ma non c'era una grande quantità di camicia da notte e c'era una grande quantità di Jamie.
"Torna a letto, tesoro", dissi, con tutta la calma possibile. "Se si tratta di un lupo, il signor Fraser se ne occuperà."
"Moran Taing, Sassenach," sussurrò con l'angolo della bocca. Molte Grazie. "Jem, mi passi il mio plaid, aye?"
Jem, per cui un nonno nudo era uno spettacolo normale, andò a prendere il plaid dal gancio vicino alla porta.
"Posso venire ad aiutarti ad uccidere il lupo?" Chiese speranzoso. "So sparare. Sono più bravo di papà, lo dice anche lui!"
"Non è un lupo," disse Jamie brevemente, avvolgendosi i lombi nel tartan sbiadito. "Voi due andate a dire a Mandy che è tutto a posto, prima che ci faccia cadere il tetto sulle orecchie." L'ululato era diventato più forte e così anche quello Mandy, come una risposta isterica. Dallo sguardo sul suo volto, Fanny era pronta a unirsi a loro due

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