“Beh sembra abbastanza logico, Sassenach, rispose un po’ sorpreso dal fatto che io fossi capace di ragionare. O lo sarebbe, aggiunse, se Colum non avesse appostato guardie intorno al castello e disseminate nei boschi. Non lascerebbe mai il castello senza protezione, con tutti i guerrieri del clan dentro... Come è certo che la pietra non brucia bene come il legno.
Supposi che si riferisse all’infame Massacro di Glencoe, quando un tale John Campbell, agli ordini del governo, aveva ucciso trentotto membri del clan Mc Donald, bruciando le loro case. Calcolai rapidamente. Doveva essre successo cinquant’ anni prima. Abbastanza recente per giustificare qualunque precauzione difensiva da parte di Colum.”
(da La straniera, cap.10 “Il giuramento” © 1991 by Diana Gabaldon.)
Il Massacro di Glencoe ( di James Hamilton) in Kelvingrove Art Gallery and Museum. Glasgow |
Uno di questi fu Alastair Maclain, XII capoclan di Glencoe che attese fino alla scadenza dell’ultimo giorno per dare la sua adesione al giuramento. Egli viaggiò il 31 dicembre 1691 fino a Fort William al cospetto del Colonnello Hill il governatore della regione. Costui si rifiutò di accettare il giuramento affermando di non averne la titolarità, e invitò Maclain a recarsi a Inveraray per giurare di fronte a Sir Colin Cambpell sceriffo di Argyll. Il colonnello Hill consegnò a Mclain un salvacondotto ed una lettera per Sir Campbell chiedendo a costui di accettare il giuramento del capoclan scozzese poiché lui non era investito della opportuna autorità per farlo. Maclain impiegò tre giorni per raggiungere Inveraray e fu costretto ad aspettare altri tre giorni per l’arrivo di Sir Campbell che accettò riluttante il giuramento di fedeltà di Maclain. Mentre Maclain pensava di aver compiuto il proprio dovere e di non dover temere alcuna rappresaglia da parte della corona, alcuni elementi all’interno dell’amministrazione reale pensarono bene di sfruttare l’accaduto per organizzare una rappresaglia contro i MacDonald.
Si mise in moto un vero complotto che vide protagonisti John Dalrymple, membro dell’Avvocatura dei Lord, Sir Thomas Livingstone, comandante in capo delle truppe inglesi in Scozia, e lo stesso re Guglielmo. Alla fine di gennaio o gli inizi di febbraio del 1692 la prima e seconda compagnia del reggimento di fanteria di Argyll, forte di 120 uomini, sotto il comando del capitano Robert Campbell si alloggiarono nella tenuta dei MacDonald a Glencoe, ricevendone la tradizionale ospitalità delle Highlands. Gran parte dei componenti del distaccamento erano stati arruolati dai territori di Argyll, e solo una piccola parte apparteneva ai Campbell. Il capitano Campbell era imparentato con il vecchio capoclan dei Maclane, avendone sposato una nipote e venne naturale a costui portare i suoi uomini in un posto conosciuto. Ogni mattina per circa due settimane, Campbell fece visita ad Alexander MacDonald, figlio minore di Maclane, che aveva a sua volta sposato una nipote di Campbell, e sorella di Rob Roy MacGregor. Per questi motivi non è probabile che il capitano Campbell sapesse la vera natura della sua missione, poiché il compito formale era quello di riscuotere il tributo della Cess tax istituita dal Parlamento Scozzese nel 1690.
Glencoe 1692 di J.Blake Mc Donald (1879) Royal scottish Academy of Art & Architecture Edimbrurgo. |
Il 12 febbraio 1692 giunse il Capitano Drummond ufficiale superiore di Campbell con il seguente ordine:
Signore, vi si ordina con la seguente di catturare i Ribelli, i MacDonald di Glencoe, e di passare a fil di spada tutti coloro di età inferiore ai 70 anni. Avrete particolare attenzione affinché la vecchia Volpe ed i suoi Figli non riescano a fuggire e a fare in modo di tagliare ogni via di fuga. Questo ordine dovrà essere eseguito entro le cinque del mattino, quando io arriverò da voi con dei rinforzi. Se non sarò arrivato per quell’ora eseguite gli ordini senza di me. Questo è un ordine Speciale del Re per il bene e la salvezza del paese, affinché a questi miscredenti vengano tagliate radici e rami. Certo che compirete il vostro dovere come voi sapete fare, sottoscrivo di mio pugno quanto sopra
The Last Stand after the Massacre at Glencoe (di anonimo) in Scottish Historical Prints.com questa litografia risale a circa 40 anni fa) |
Alastair Maclaine venne ucciso dal tenente Lindsay, Conte di Argyll, mentre cercava di alzarsi dal letto, ma i suoi figli e sua moglie riuscirono a fuggire. Complessivamente vennero uccise trentotto persone, o nelle loro abitazioni o mentre cercavano di fuggire. Il massacro fu meno cruento di quanto potesse aspettarsi perché diversi membri delle compagnie cercarono di avvertire le loro future vittime, o scelsero l’insubordinazione piuttosto che eseguire un simile ordine. Un altro distaccamento di soldati era nel frattempo partito da Argyll per intercettare i possibili fuggitivi ma giunsero troppo tardi a destinazione.
(Tnks to Wikipedia)
Macdonald of Glenco (R.R.Mc Ian) from The Clans of the Scottish Highlands pubblicato nel 1845 |
di Lamia Francesca
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