mercoledì 19 marzo 2014

MOBY: Maschio Fraser

La conversazione a cena era leggera e a portata di bambino; Gail chiese a Mandy se le piaceva Barbie e se avesse una con le scarpe si potevano togliere e Joe parlava di calcio e di baseball - Jem era un grande tifoso dei Red Sox ed era autorizzato a rimanere alzato fino ad ore assurde per ascoltare le rare trasmissioni radio con la madre. Brianna contribuiva con niente di più che un sorriso di circostanza e sentì la tensione che lentamente le lasciava collo e spalle.
Era tornato, anche se con meno intensità, quando finì la cena e Mandy - mezza addormentata con il braccio nel suo piatto - venne portata a letto da Gail canticchiando "Jesu, Joy of Man’s Desiring" con una voce simile ad un violoncello. Bree si alzò per raccogliere i piatti sporchi, ma Joe la fermò alzandosi dalla sedia.
"Lasciali, tesoro. Vieni a parlare con me nello studio. Porta il resto del vino", aggiunse, poi sorrise a Jem. "Jem, perchè non sali a chiedere a Gail se vi và di guardare la TV in camera?"

Jem aveva una macchia di sugo degli spaghetti all'angolo della bocca e i capelli gli sporgevano su un lato come aghi di porcospino. Era un po' pallido per il viaggio, ma il cibo lo aveva rinvigorito ed i suoi occhi luccicarono in allerta.
"No, signore" disse rispettosamente e spinse indietro la propria sedia. "Starò qui con mia mamma."
"Non ce n'è bisogno, tesoro," disse. "Zio Joe ed io dobbiamo parlare di cosa da adulti. Tu..."
"Io resto".

Lei gli rivolse uno sguardo duro, ma riconobbe subito con una combinazione di orrore e fascino, un maschio Fraser dalla mente decisa.
Il labbro inferiore gli tremò solo un po'. Chiuse la bocca forte per fermarlo e guardò solennemente prima lei poi Joe e viceversa.
"Papà non è qui", disse e deglutì. "E neanche il Nonno. Io... io resto."

Lei non riusciva a parlare. Joe annuì, anche se, solennemente come Jem, prese una lattina di Coca Cola dal frigorifero e fece strada verso lo studio. Lei li seguì stringendo la bottiglia di vino e i due bicchieri.

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